sandrelli odissea(ASI) Gubbio. Il Teatro Stabile dell’Umbria e il Comune di Gubbio presentano per la 55° Stagione estiva del Teatro Romano di Gubbio un progetto di grande fascino, Odissea – un racconto mediterraneo.


Tre straordinari protagonisti del teatro italiano, Amanda Sandrelli, Tullio Solenghi e Moni Ovadia racconteranno le avventure dei personaggi più famosi e suggestivi dell’Odissea, per restituire al pubblico le più belle pagine dei versi di Omero, come fossero puntate di una fiction, la prima della storia della letteratura occidentale.
Riavvicinarsi all’Odissea attraverso il fascino della parola detta, attraverso le parole del cantore vivo e in carne ed ossa, è il modo migliore per apprezzare i brani che negli anni della scuola abbiamo letto in silenzio.
La ricchezza del progetto è nei tre cantori che trasportano con sé il proprio bagaglio e lo restituiscono con note a margine diverse e uniche.
“L’Odissea è un arco che scavalca le epoche. E’ la classicità e al tempo stesso la modernità - racconta il regista Sergio Maifredi - inventa il flash back tremila anni prima del cinema americano, cala Odisseo all’Inferno duemila anni prima di Dante. Oggi la sua forza resta immutata.”
Il primo appuntamento è previsto martedì 28 luglio, alle 21,15, con Amanda Sandrelli che interpreta il V Canto, LA NINFA CALIPSO.
Con forza e dolcezza, portando in scena un testo coinvolgente e attuale ricco di contaminazioni con la letteratura contemporanea, la Sandrelli si rivolge alle donne che devono lasciare andare via la propria speranza, un uomo o un ideale, arrendendosi a ciò che è scritto, dando così vita a un’umanissima Calipso.
Calipso, colei che nasconde. Nella sua isola nasconde Odisseo, che si trova lì da otto anni, lei gli ha offerto l’immortalità e la sua bellezza, eterna. Odisseo sa a cosa rinuncia, ma non vuole smettere di essere un uomo mortale e vuol continuare il suo viaggio così Calipso, piangendo, lo lascerà partire, come Atena le ordina di fare.
Giovedì 6 agosto, alle 21,15, in ODISSEO E PENELOPE (Canto XIX) Tullio Solenghi ci racconta il primo incontro tra Odisseo e Penelope, dopo che Odisseo è approdato a Itaca. Odisseo finge di essere uno straniero che molto ha errato per mari e che, in una terra lontana, ha pure incontrato Odisseo.
Chiede di poter parlare a Penelope in privato, lontano dagli sguardi dei proci.
Penelope si lascia incantare dal racconto dello "straniero". Gli chiede prove: come era vestito Odisseo quando lo ha incontrato? E lo "straniero" ne fa una descrizione fotografica, quasi comica nella precisione dei dettagli, fin troppo perfetti. Penelope forse un sospetto lo ha, forse ha intuito che l'uomo di fronte a lei è il suo sposo. Ma gli Dèi fanno calare il sonno sulle sue palpebre.
Lunedì 10 agosto, alle 21,15, con ODISSEO E LA GARA DELL'ARCO (Canto XXI) Moni Ovadia corre sulle onde dell’Odissea arrivando all’Itaca di quello straordinario poeta che è Kostantinos Kavafis. Lo spettacolo proietta lo spettatore in una dimensione in cui la narrazione ritorna all’antico e primo modo in cui il poema omerico veniva offerto, gli spettatori devono ascoltare, non leggere e l’unione di una grande testo con un grande interprete permette di assistere a uno spettacolo di particolare attualità.
Il racconto propone il momento in cui Penelope ha deciso di porre fine all’attesa: sarà sposa di chi, tra i proci, saprà tendere l’arco di Odisseo. I pretendenti, i proci, si preparano alla sfida; tra loro, sotto i dimessi stracci del mendìco, si cela Odisseo. Quando l’arco sarà nelle sue mani, Odisseo non esiterà a scoccare il dardo che trafiggerà la gola del più arrogante dei pretendenti. Le porte della reggia si serrano come le reti di una tonnara. La mattanza ha inizio.
In caso di maltempo gli spettacoli si svolgeranno al Teatro Comunale di Gubbio.
Per informazioni e prenotazioni telefoniche I.A.T. di Gubbio 075/9220693.

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