La musica torna al centro del Festival dei Due Mondi con la residenza a Spoleto di Budapest Festival Orchestra e Accademia di Santa Cecilia.
Gli spettacoli di Leonardo Lidi e Mourad Merzouki aprono le proposte di teatro e danza
(UNWEB) Spoleto. La sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la prima a firma della direttrice artistica Monique Veaute, s’inaugura venerdì 25 giugno alle ore 20.30 con il concerto sinfonico della Budapest Festival Orchestra. Guidata dal suo fondatore e direttore principale Iván Fischer, l’Orchestra di Budapest porta nella Piazza del Duomo di Spoleto le melodie danzanti e i colori nitidi della musica francese di inizio ’900: il balletto Le boeuf sur le toit di Darius Milhaud, La Valse e il poema per voce e orchestra Shéhérazade di Maurice Ravel – solista il soprano Luciana Mancini –, la prima Gymnopédie di Erik Satie nell’orchestrazione di Claude Debussy. La direttrice artistica Monique Veaute incontra il pubblico e la stampa in occasione della cerimonia inaugurale di giovedì 24 giugno, alle ore 12 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti. Alle ore 11.30 dei giorni di spettacolo saranno trasmessi in diretta streaming (www.festivaldispoleto.com) dalla Sala dei Vescovi del Museo Diocesano gli incontri con gli artisti protagonisti: Iván Fischer venerdì 25 giugno, Mourad Merzouki sabato 26 giugno e Leonardo Lidi domenica 27 giugno.
La musica torna al cuore del Festival dei Due Mondi grazie alla residenza quinquennale, a partire dal 2021, di due tra le migliori orchestre al mondo, tra le prime dieci secondo BBC Music Magazine: la Budapest Festival Orchestra e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, entrambe a Spoleto per il primo weekend del Festival. Nel solco della tradizione voluta da Gian Carlo Menotti, i concerti di mezzogiorno ospitano una rassegna di otto appuntamenti da camera a cura di musicisti ed ensemble della Budapest Festival Orchestra, con una proposta che dal Barocco (Chiesa di Sant’Eufemia, 25-27 giugno, ore 12) arriva al secondo ’900 (Chiesa di Sant’Agata, 25-27 giugno, ore 16), passando da pagine per archi di Dmitri Šostakovič, Ernő Dohnányi e Astor Piazzolla (Complesso di San Nicolò, 26-27 giugno, ore 19).
Domenica 27 giugno alle ore 20.30 la Piazza del Duomo accoglie il secondo appuntamento sinfonico, con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretti da Pascal Rophé per l’esecuzione di Oedipus rex di Igor Stravinskij, omaggio al compositore nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, accostato ai tre Nocturnes di Claude Debussy. Cast vocale d’eccezione con Allan Clayton (Oedipus), Anna Caterina Antonacci (Giocasta), Andrea Mastroni (Creonte/Messagero), Mikhail Petrenko (Tiresia) e John Irvin (Il Pastore). Voce recitante è Pauline Cheviller, attrice e cantante che già nel 2016 ha collaborato con Peter Sellars per Oedipus Rex e Perséphone (che ha registrato con Esa Pekka Salonen) di Stravinskij. Il libretto dell’opera-oratorio è di Jean Cocteau, tradotto in latino da Jean Daniélou, e prima di ogni scena la voce recitante anticipa le azioni nella lingua del pubblico. Stravinskij costruisce una dimensione straniante e sospesa, dove gli occhi dei personaggi, immobili, non si incontrano mai e l’unica a muoversi è la musica.
La programmazione continua fino all’11 luglio aprendosi a tutte le musiche: dalla classica al jazz – con i concerti dei pianisti Brad Mehldau (4 luglio, Piazza Duomo) e Fred Hersch (2 luglio, Teatro Romano) – dall’elettronica di Francesco Tristano (3 luglio, Piazza Duomo) al cantautorato indie italiano con Colapesce e Dimartino (9 luglio, Piazza Duomo).
I musicisti dell’Accademia di Santa Cecilia tornano a Spoleto dall’8 all’11 luglio per una rassegna di appuntamenti da camera, il concerto del Coro diretto da Alvise Casellati (8 luglio, Piazza Duomo) e il gran finale in Piazza Duomo con l’Orchestra e Antonio Pappano, per un programma da mille e una notte che guarda alla relazione tra Due Mondi – Oriente e Occidente – e alle reciproche ispirazioni e suggestioni.
La contaminazione è il manifesto di Mourad Merzouki, direttore artistico e coreografo dello spettacolo Folia, in scena al Teatro Romano sabato 26 e domenica 27 giugno alle ore 21.30. A partire dalla passione per la danza hip-hop, Merzouki lavora con arti circensi e marziali, video e musica, rifiutando di vincolarsi ad un unico stile: nel 1996 ha provocatoriamente chiamato la sua nuova compagnia Käfig, che in arabo e in tedesco significa “gabbia”, e dirige il Centre chorégraphique national de Créteil et du Val-de-Marne, all’avanguardia nella proposta di progetti che superano confini estetici, culturali e sociali. Nello spettacolo Folia – con la musica di Vivaldi eseguita dall’ensemble Le Concert de l’Hostel Dieu, diretto da Franck-Emmanuel Comte, e i suoni elettronici di Grégoire Durrande – l’hip-hop incontra la musica barocca: «questi insoliti e inaspettati incontri tra due mondi totalmente opposti fanno parte del mio processo artistico», racconta il coreografo francese. La danza diventa un’arte a mosaico, nuove sinergie emergono dall’incontro tra la tarantella italiana e l’elettronica, tra il balletto classico e i movimenti dei dervisci rotanti.
La proposta di Teatro si apre con lo spettacolo del regista Leonardo Lidi, La signorina Giulia di August Strindberg, nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con il Festival dei Due Mondi presentata in prima assoluta sabato 26 (ore 20) e domenica 27 giugno (ore 15) a San Simone. Tra le promesse del teatro italiano, a soli 32 anni Lidi ha vinto nel 2020 il Premio della Critica dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro e, nel 2018, il bando registi under 30 per Spettri da Henrik Ibsen alla Biennale Teatro di Venezia. Con uno sguardo che mira a restituire il primato al testo teatrale, rilegge gli autori contemporanei smembrando e ricomponendo la progressione temporale, per rivelare nuove e insolite pieghe interpretative: dopo Spettri, Zoo di Vetro, Casa di Bernarda Alba, La Città Morta e Fedra, affronta La signorina Giulia di August Strindberg. Il luogo è una casa “ostile” che ricorda il confinamento degli ultimi mesi, «l’angolo di una stanza di una casa di una provincia, soffocante, un micro-mondo dove nessuno sceglie niente e si entra nel corpo dell’altro per occupare meno spazio possibile. [...] Continuo la mia ricerca sui confini autoimposti dalla mia generazione», scrive Lidi nelle note di regia.
Il 64° Festival dei Due Mondi affianca alla proposta dal vivo un calendario di proiezioni video e contenuti digitali – un vero e proprio Digital Stage – per permettere al pubblico di assistere agli spettacoli già programmati e poi sospesi a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Sabato 26 giugno alle ore 18 al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti l’opera Jeanne d’Arc au Bûcher di Arthur Honneger, per la regia di Romeo Castellucci, è proposta in video nella versione ripresa al Teatro La Monnaie De Munt di Bruxelles. Tra i più applauditi autori del teatro europeo, Castellucci si confronta con lo straordinario “oratorio drammatico” di Arthur Honegger su libretto di Paul Claudel del 1935. Spoleto64 avrebbe dovuto ospitare anche The Rite of Spring / Common Ground[s] di Germaine Acogny e Malou Airaudo, prodotto da Sadler’s Wells, Pina Bausch Foundation ed École des Sables e coprodotto dal Festival dei Due Mondi. Per raccontare il lavoro di questi mesi, domenica 27 giugno alle ore 18 al Teatro Gian Carlo Menotti il Festival presenta il docu-film Dancing at Dusk – A moment with Pina Bausch's The Rite of Spring. Il regista Florian Heinzen-Ziob documenta un momento unico: prima dello scioglimento nel marzo 2020, la compagnia interpreta la coreografia sulla spiaggia di Toubab Dialaw in Senegal per un’ultima prova prima dell’isolamento.
Iniziano anche i numerosi PROGETTI SPECIALI che abitano i luoghi della città in occasione della 64a edizione. La Fondazione Carla Fendi, Main Partner del Festival, dedica il progetto Art&Science into Spoleto a due grandi artisti che hanno vissuto e lavorato nel territorio dalla fine degli anni Sessanta agli anni Ottanta: Sol LeWitt, tra i massimi esponenti del concettualismo e Anna Mahler, scultrice figlia di Gustav e Alma Mahler. Alla presentazione dei video sugli artisti (dal 27 giugno, Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi poi a Palazzo Collicola) con l’intervento del neuro-scienziato cognitivo Vittorio Gallese, seguono il percorso di visita alle residenze d’artista Mahler & LeWitt Studios, da Piazza Duomo alla torre Bonomo, e la consegna del Premio Carla Fendi a Carol LeWitt e Marina Mahler, in occasione del concerto che chiude il Festival 2021 (11 luglio).
Anche quest’anno Spoleto è luogo di adozione per la sperimentazione di giovani attori e registi della rassegna teatrale e dei laboratori internazionali, organizzati dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico dal 26 giugno all’11 luglio. La XII edizione del progetto Accademia è dedicata alla presentazione dei migliori lavori del 2020 e 2021 mentre l’European Young Theatre, alla sua VIII edizione, vede attori e registi allievi delle più importanti scuole internazionali proporre studi e performance in una Group Competition, partendo da una terzina dantesca scelta liberamente dal gruppo di lavoro.
Raccoglie le migliori esperienze di talentuosi attori, registi e compagnie emergenti del panorama italiano e internazionale anche la rassegna di La MaMa Spoleto Open, dal 25 giugno all’11 luglio, otto spettacoli a cura di La MaMa Umbria International, residenza artistica, centro studi e produzione fondata nel 1990 da Ellen Stewart, già fondatrice e direttrice artistica del Teatro La MaMa E.T.C. di New York.
Dal 25 giugno all’11 luglio apre le porte anche il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, ospitato negli spazi di Casa Menotti, che si pone come segno di continuità tra passato e presente, e dona forma e contesto al materiale audio, video e fotografico relativo alle edizioni del Festival dal 1958, anno della sua fondazione ad oggi.
L’omaggio di Spoleto64 a Dante Alighieri, nel settimo centenario della scomparsa, inizia con la mostra Dante nelle terre del Ducato a Palazzo Mauri: i legami tra il poeta e l’antico Ducato di Spoleto sono raccontati con preziosi incunaboli, edizioni illustrate della Commedia e carte geografiche del XVI e XVII secolo. Il progetto continua dall’8 all’11 luglio con lo spettacolo teatrale di Piero Maccarinelli Divina Commedia. La prima giornata, il concerto dell’Ensemble Micrologus, un convegno di studi e la proiezione dell’opera di Lucia Ronchetti Inferno.
L’artista Daniel Buren, a cui il Festival commissiona un nuovo intervento per il 2022 destinato al Foyer del Teatro Nuovo, firma il Manifesto della 64a edizione, mentre le MOSTRE in città completano la proposta d’arte.
Dal 25 giugno gli spazi del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti ospitano la mostra Pina Bausch e la sua Rivoluzione: il teatro della Commedia Umana che raccoglie gli scatti di Piero Tauro alla grande coreografa e al suo Wuppertal Tanztheater. Dal 24 giugno il Chiostro di San Nicolò ospita Windows, prima di una serie di esposizioni a cura di Teodora di Robilant in collaborazione con la Galleria Alessandra Bonomo. Presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Collicola, dal 25 giugno sarà possibile visitare quattro mostre: Disegni di Giuseppe Penone, un viaggio nel pensiero visivo dell’artista a cura di Marco Tonelli; Work in progress, i dipinti e disegni antichi tratti dalla collezione spoletina della Fondazione Marignoli di Montecorona; la personale Stefano Di Stasio: Astanze, dipinti di grande formato dalla collezione della storica galleria dell’Attico di Roma; e Resistenze, sculture site specific dell’artista Josè Angelino.
La mostra a cura di Piero Maccarinelli Frammenti di un percorso teatrale. Omaggio alle maestranze e ai fotografi del Festival dei Due Mondi, a Palazzo Collicola dal 24 giugno all’11 luglio, è la prima tappa espositiva di un processo di ricerca che nei prossimi anni riorganizzerà gli archivi del Festival per riportare alla luce documenti, fotografie, bozzetti d’epoca, costumi e arredi scenici che sono veri e propri pezzi d’arte realizzati dalle sapienti mani delle maestranze che si sono susseguite di edizione in edizione.
Dal 25 giugno all’11 luglio il progetto CondiVisioni, curato da Lorella Natalizi e Mauro Pietrini, coinvolge le scuole secondarie di secondo grado di Spoleto in iniziative pratiche e teoriche di preparazione agli spettacoli del Festival, con la partecipazione di mediatori teatrali e professionisti del settore artistico.
INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA
È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli sul sito del Festival www.festivaldispoleto.com, tramite il Call Center al numero +39 0743 222 889 oppure presso le sedi della biglietteria a Spoleto: Box25 (piazza della Vittoria, 25), dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; il botteghino del Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti (via Vaita Sant’Andrea, 12), aperto dal 20 maggio fino al 24 giugno dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, e a partire dal 25 giugno dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 20 e dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 22; il botteghino presso Palazzo Mauri (via Brignone, 11), aperto a partire dal 25 giugno dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 21.
Tante le formule di accessibilità, con riduzioni dedicate agli Under 30 (fino al 50%), agli Over 65 (fino al 20%), ai Residenti del Comune di Spoleto (fino al 30%) e ai soggetti Convenzionati con il Festival (fino al 20%). Con l’Abbonamento Festival Carnet sarà possibile acquistare tre spettacoli del Festival con il 30% di sconto. La disponibilità di riduzioni e Festival Carnet potrà variare in proporzione alla capienza dei vari spazi di spettacolo, sono esclusi il concerto finale e i concerti da camera presso le Chiese di Sant’Eufemia e Sant’Agata. Riduzioni su concerti selezionati saranno dedicate anche agli iscritti alla Newsletter (iscrizione sul sito www.festivaldispoleto.com).
Le modalità di acquisto e i prezzi dei biglietti degli spettacoli sono consultabili in dettaglio sul sito web del Festival. Per maggiori informazioni è possibile contattare il Call Center del Festival al numero +39 0743 222 889 (aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19) oppure inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Il Festival di Spoleto è promosso dal Ministero della Cultura, con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spoleto. È realizzato con il sostegno di Fondazione Carla Fendi, Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto, Banco Desio, Intesa Sanpaolo, Monini, Italmatch Chemicals, Meccanotecnica Umbra, SUSA trasporti spedizioni, Tecnokar, Fabiana Filippi, Tomasini Francia e Rolex. Trenitalia è Official Carrier. La Rai rinnova l’accordo come Main Media Partner, riservando al Festival una specifica programmazione attraverso Rai Cultura. Anche il quotidiano la Repubblica è ancora una volta Media Partner della manifestazione. Sono Partner del Festival Acea (Green Partner), Urban Vision (Media Partner) e Connesi (Technological Partner) e molti altri partner e sponsor tecnici.