58c4710a 3c01 ac52 10c4 d277dd73b7ecDomenica 25 Luglio, ore 19.15, Area Archeologica Ocriculum (TR)

Paesaggi Sonori - III “Classico Ritrovato”

(UNWEB) Lambita dalle bionde acque del fiume Tevere, in un’ansa del quale fu fondata, l’antica Ocriculum era una vivacissima cittadina che già dall’inizio del terzo secolo a. C. si distingueva per essere un importante nodo commerciale e, parallelamente una ricercata località di villeggiatura. La sua posizione strategica – sia come via fluviale grazie al Porto dell’Olio, rimasto attivo fino in epoca moderna; sia anche come via terrestre, a seguito della costruzione della via Flaminia, nel 220 a. C. - la rendeva un centro particolarmente attivo e vivace negli scambi di merci e nella sua funzione di territorio di confine tra la Regio VI - della quale segnava l’estremo lembo meridionale - la Sabina e l’Agro Falisco.

Non meno nota e ricercata, Ocriculum lo era per la bellezza del suo paesaggio, tanto che importanti personaggi della Roma repubblicana ed imperiale costruirono in quest’area le loro ville. La ricchezza ed il prestigio della città sono ancora oggi davanti ai nostri occhi mentre abbracciamo in uno sguardo incantato la grandezza e l’estrema raffinatezza raggiunte nel teatro, nel ninfeo, nelle terme, nell’anfiteatro, nei monumenti funerari e, ancora, nei preziosi reperti che sono andati ad arricchire le collezioni museali più prestigiose, dai Musei Vaticani all’Heremitage. Un Classico ritrovato che gli scavi archeologici continuano a restituirci in una dimensione di eterno presente dell’eccellenza artistica e culturale, dove la bellezza continua a parlare pur nelle interpretazioni sempre nuove che se ne possono dare.

Il terzo ed ultimo appuntamento della felice rassegna Paesaggi Sonori, ideata nel 2020 e realizzata da UmbriaEnsemble con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, rappresenta in Musica il gesto senza tempo del dialogo con la Classicità. E lo fa con un repertorio particolare, sia per la sua straordinaria bellezza e rarità, sia anche perché si tratta di un singolare caso di “classico nel classico”. Con l’interpretazione della Serenata D96 di Franz Schubert, infatti, UmbriaEnsemble (Giovanni Mareggini, Flauto, Luca Ranieri, Viola, M. Cecilia Berioli, V. cello, Stefano Palamidessi, Chitarra) presenta uno Schubert insolito, capace di declinare l’impeccabile classicismo della prima Scuola di Vienna in un’operazione creativa del tutto originale: riscrivere un brano classico rispettandone tuttavia il dato originario.

Domenica 25 Luglio 2021, dunque, con inizio dalle ore 19.15, nell’affascinante scenario dell’area archeologica di Ocriculum, UmbriaEnsemble porterà in scena la Serenata che Schubert ri-scrisse - o meglio arrangiò – nel 1814, da un Notturno (Trio) del contemporaneo compositore ceco Wenzel Matiegka, aggiungendo per il suo mecenate - Conte Esterhazy - la parte di Violoncello. Un insolito, autorevole messaggio di vitalità in un contesto che spesso archiviamo troppo facilmente come remoto.


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