Scritto da Cerquaglia e Mazzi ricostruisce le vicende alla base di una profonda devozione
(UNWEB) – Monte Castello di Vibio, – Un importante luogo di culto, meta, ogni anno, di un tradizionale pellegrinaggio che si svolge nella terza domenica di agosto.
Questo è la cappella rurale della Madonna dei Portenti di Monte Castello di Vibio a cui dedicano un libro gli autori Roberto Cerquaglia e Simone Mazzi.
Il volume, fresco di stampa, sarà presentato sabato 20 agosto alle ore 18 in Piazza Vittorio II dagli stessi autori. All’incontro prenderanno parte anche il sindaco e Mario Squadroni presidente della Deputazione Storia patria dell’Umbria.
Il libro affonda le radici alle origini del miracolo dell'olio nel 1732 e si snoda attraverso il racconto dei festeggiamenti degli anniversari più importanti passando per la storia della costruzione della chiesa parrocchiale, un vero tempio innalzato alla Madonna dei Portenti, proseguendo con le schede di alcune figure importanti di Monte Castello di Vibio fino ad arrivare alla pubblicazione di 14 stendardi delle contrade del paese.
La pubblicazione del volume è stata sostenuta dalla Confraternita della Madonna dell'Addolorata.
IL LIBRO
Il libro “Madonna dei Portenti – Storia e devozione a Monte Castello di Vibio” rappresenta un ulteriore tassello sulla storia di Monte Castello. Gli autori Roberto Cerquaglia e Simone Mazzi (che ha curato anche l’impaginazione e la veste grafica), raccontano con rigore storico e freschezza narrativa, gli eventi accaduti nel 1732 presso la piccola cappella rurale della Madonna dei Portenti (anticamente abitazione privata), situata a circa due chilometri dal paese.
In questo luogo, secondo la tradizione popolare, nel 1732, la Madonna, dipinta sulla parete esterna di una casa torre agli inizi del '600, parlò ad un giovane ragazzo (di nome Egidio Fioretti) facendo nascere fin da subito un sentimento di profonda devozione che ancora oggi si mantiene pressoché intatto. A tal proposito si può affermare con sicurezza che l'immagine della Madonna dei Portenti è presente, ormai da generazioni, in ogni famiglia montecastellese.
L'affresco originario che riproduce la Madonna con in braccio il bambino e con accanto San Carlo Borromeo, dopo il prodigio, fu staccato dalla parete con un altro miracolo, e trasportato subito nell'antica chiesa parrocchiale del paese dei SS. Filippo e Giacomo per essere meglio custodito e ammirato.
A distanza di circa un secolo, la chiesa stessa, di ridotte dimensioni e piuttosto malandata, dopo varie sollecitazioni del vescovo di Todi Francesco Gazzoli, venne demolita nel 1839 e rifatta ex novo notevolmente più bella e più grande di prima, con l'aspetto quasi di un tempio, anche perché doveva custodire degnamente questo piccolo tesoro. Per la nuova costruzione, inaugurata nel 1851, vennero chiamati a Monte Castello i migliori architetti umbri dell'epoca: Giovanni Santini che progettò l'edificio e Nazareno Biscarini che disegnò l'altare maggiore alla cui sommità è stato poi collocato l'affresco della Madonna dei Portenti.
E insieme alla chiesa parrocchiale, alcuni anni prima, venne ricostruita completamente la chiesa di S. Illuminata, e venne eretta, nel luogo più elevato del paese, anche la nuova torre campanaria capace di svettare su entrambe le vallate sottostanti: quella del Tevere e quella del Faena.
Il miracolo del 1732 rappresentò dunque uno spartiacque nella storia di Monte Castello di Vibio sia dal punto di vista religioso con la nascita della nuova devozione per la Madonna dei Portenti ma anche dal punto di vista delle trasformazioni urbanistiche all'interno del centro storico.
Al di fuori di Monte Castello di Vibio, però, pochi conoscono la storia di questi fatti e di queste realizzazioni. Per questi motivi e anche in vista della ricorrenza del terzo centenario, che cadrà nel 2032, gli autori hanno voluto ricordare, con l'ausilio di importanti documenti conservati nell'Archivio parrocchiale, la storia della Madonna dei Portenti, delle solenni celebrazioni effettuate nel tempo (nel 1832, nel 1932 e nel 1982/83) e della chiesa parrocchiale dei SS. Filippo e Giacomo, oggetto, nel 2007, di una ricca e interessante tesi di laurea da parte dell'Ing. Gabriele Prenni, presentata presso la facoltà di Ingegneria Civile dell'Università degli studi di Perugia.
Ciò al fine di far conoscere e valorizzare la storia del piccolo "santuario" montecastellese, dell'immagine sacra che ha dato origine al culto e dei personaggi che nelle varie epoche vi hanno operato e che hanno contribuito a diffondere una tradizione divenuta ormai centenaria: Don Amanzio Rossi, Mons. Oscar Marri, Mons. Giuseppe Orlandi e Mons. Francesco Dominici.
Il libro si divide in tre parti: il racconto del miracolo e le successive traslazioni dell’immagine della Madonna dei Portenti fedelmente riportati dal Liber Chronicus (il diario dei parroci attraverso il quale si può risalire alla vita religiosa e civile della popolazione, i festeggiamenti dei centenari e la costruzione della nuova Chiesa Parrocchiale. Vi è infine un’appendice dedicata agli stendardi realizzati nel 1943 che le contrade del territorio comunale portavano in processione non solo in occasione della festa della Madonna dei Portenti ma anche per l’inizio e la fine del mese mariano (Maggio), per Pasqua, Corpus Domini, festa dei Santi Patroni Filippo e Giacomo, ecc.
Il libro è arricchito dagli scatti di Remo Albini che impreziosisce il volume creando un percorso per immagini attraverso la storia. Le immagini degli stendardi sono pubblicate per la prima volta e rappresentano la storia religiosa della popolazione di Monte Castello di Vibio, da sempre devota al culto mariano.