monk3(ASI) Milano- La cultura come cibo per la mente e come motore per lo sviluppo di un’economia industriale: con questo messaggio la Regione Umbria ha concluso la sua esperienza allo Spazio di ADI, Associazione per il Disegno Industriale, di via Bramante 42 a Milano, dove, per tutta la durata di Expo, in un intreccio di immagini, musica e sapori, è stata raccontato la bellezza dell’Umbria.


Un racconto che ha trovato una sintesi in un font grafico, Monk, curato dall’Accademia di Belle Arti, Pietro Vannucci di Perugia, in collaborazione con grafici e comunicatori umbri, e disegnato ibridando sinergicamente la natura regolare della scrittura carolina, utilizzata negli scriptoria benedettini, e la natura spigolosa della scrittura gotica, utilizzata negli scriptoria francescani.
E proprio “Monk, il nuovo carattere dell’editoria umbria: nuove prospettive per grafica & packaging”, è stato il titolo dell’incontro organizzato dalla Regione Umbria e dal Centro Estero in collaborazione con l’Associazione industriali dell’Umbria, in via Bramante a chiusura di Expo: sono intervenuti l’Abate Michelangelo Tiribili dell’Abbazia San Benedetto Seregno, il presidente della sezione grafici cartotecnici e cartai di Confindustria Umbria,Giorgio Zangarelli, il direttore dell’Accademia di Belle arti di Perugia, Paolo Belardi, Gianluca Peluffo, docente di Exhibition design, IULM Milano, il curatore del Padiglione Zero di Expo 2015, Davide Rampello.
A fare da scenario alla serata nella location di grande interesse dal punto di vista dell’architettura urbana di oltre mille metri quadrati e in passato adibita a rimessa dei tram a cavallo e poi a sede Enel, oltre agli scatti fotografici sull’Umbria di Steve McCurry, una mostra e un’installazione, la stessa che ha invaso ad Expo lo spazio espositivo dedicato alla rappresentazione dell’Umbria. Un reperto che contamina i quadri paesaggistici dell’Umbria e un carattere mobile che celebra la rinomata tradizione tipografica della regione.
Non a caso – è stato spiegato dai funzionari della Regione - lo scenario dal titolo “Convivium”, scelto dalla Regione ad Expo 2015 manifestazione interamente dedicata al cibo, ha rimandato alla tradizione più profonda dell’Umbria, che oltre alla bellezze del territorio, all’enogastronomia e alle produzioni di qualità, si distingue per la sua grande tradizione di produrre sapere che, a partire dai francescani e dai benedettini, si tramanda nelle realtà delle storiche, ma modernissime tipografie presenti sul territorio regionale e che rappresentano un ricco comparto che ha fatto tesoro del ‘sapere’ dei monaci, ma che ha anche tanto voluto imparare il “saper fare” e la laboriosità che ha sempre contraddistinto i diversi territori e che ha prodotto e continuerà a produrre grandi innovazioni nel mondo della grafica e packaging.
“Partecipare attivamente all’Expo 2015 – è stato detto durante l’incontro - ha per la Regione Umbria proprio questa motivazione, e cioè far conoscere al mondo le opportunità che l’Umbria - con il suo paesaggio, la ricchezza d’arte, la qualità della vita, la sua operosità - può offrire a tutti coloro che apprezzano il saper fare e l’innovazione nel rispetto della tradizione”.
All’incontro ha partecipato Davide Rampello conosciuto per essere il curatore del “Padiglione Zero” allestito in entrata all’Expo 2015. Rampello inoltre, è stato curatore della mostra “La città dell’uomo, vivere all’Italiana” allestita nell’ambito dell’Expo 2010 di Shanghai: “Monk - ha detto Davide Rampello - è un progetto davvero denso di significato, rappresenta la più grande avventura dell’uomo, quella della conoscenza e della sua trasmissione. Un’avventura formidabile iniziata con i suoni e poi con i segni che sono diventati prima disegni e poi parole. Un insieme di suoni capaci di significare e di rappresentare delle idee. Voglio definire Monk un carattere e non font, perchè carattere significa impronta, segno. Ed è questo che vedo in Monk. Il segno dell’Umbria”.
Gianluca Peluffo, architetto e docente di “Exhibition Design” nello IULM che ha firmato con il suo studio progetti di grande interesse, tra cui la nuova sede dell’Agenzia Spaziale Italiana a Roma e la rigenerazione dei Docks a Marsiglia e che attualmente sta progettando il masterplan della città di Ain El Sokhna in Egitto, ha evidenziato che “Monk parla dell’Umbria. Credo che la forza di questo importante lavoro stia proprio nell’aver connesso forma e paesaggio, forma e storia. E soprattutto nell’aver reso concreta un’idea, oggi più che mai rivoluzionaria, quella che conoscere il passato, le proprie radici permette di vedere e progettare il futuro. Monk rappresenta per me anche un vero e proprio elogio alla lentezza intesa come profondità, come approfondimento, come conoscenza. In ogni ambito, anche nel cibo e nel mangiare”

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