(ASI) FOLIGNO – Oltre 3.000 visitatori finora per le mostre di Foligno e Montefalco. Umbria World Fest si avvia a concludere la 14esima edizione e il suo percorso “S-Confini” forte di questa risposta di pubblico, oltre che del risalto avuto anche nella stampa internazionale, e dopo tre giorni di festival (9-10-11 ottobre) e un mese di esposizioni.
Il tema scelto quest’anno dal festival, “S-Confini”, è stato pensato per richiamare l’attenzione sul superamento del concetto odierno di confine, geografico o culturale che sia. Un tema affrontato, oltre che con la musica, anche attraverso la fotografia con otto mostre di livello internazionale.
Palazzo Trinci e palazzo Candiotti a Foligno, per le mostre con i grandi contemporanei della fotografia internazionale (Kirsten Luce, Q. Sakamaki, Guy Martin, queste tre in anteprima mondiale e prodotte dal festival, oltre a Erika Larsen, Lorenzo Meloni e l’agenzia Metrography, Pamela Piscicelli), e il Museo di San Francesco a Montefalco, per le esposizioni di tre grandissimi fotografi della storia italiana (Mario Giacomelli, Ferruccio Ferroni e Aristide Salvalai), si sono trasformati in speciali luoghi espositivi di importanti mostre fotografiche con la prestigiosa supervisione artistica di Marco Pinna, photo editor del National Geographic Italia.
Le mostre fotografiche allestite a Foligno saranno ancora visitabili fino all’8 novembre mentre quella di Montefalco è prorogata fino al 30 novembre.
Per chiudere in bellezza le mostre sono in programma nei prossimi giorni due eventi. Venerdì 6 novembre alle ore 16.00 allo Zut di Foligno “Le medicine dei popoli”, conversazione con Tullio Seppilli (antropologo medico) sul rapporto dei popoli con la medicina, sul complesso rapporto tra la sfera biologica e sociale, sulla salute dei migranti, sul bisogno di costruire una nuova medicina che sia scientifica, sistemica e unitaria. Introduce Paolo Trenta, presidente Osservatorio Italiano di Medicina Narrativa.
Domenica 8 novembre il finissage delle mostre partirà dalle ore 18.30, sempre allo Zut, con proiezioni multimediali e slideshow fotografici a cura di Alessandra Quadri. Apre questa carrellata “I do not want to disappear silently into the night”, in anteprima assoluta, realizzato da Katrien De Blauwer&Avarie specificamente per UWF. È un lavoro meticoloso di collage e di accostamenti, di foto ritrovate e ripescate dallo sterminato archivio di Katrien De Blauer, che ne ha fatto un libro fotografico tra i più interessanti usciti quest’anno, una mostra, e ora anche questo video che sconfina letteralmente tra una serie di linguaggi visivi, che si avrà il privilegio di vedere in anteprima a UWF.
A seguire, Michele Palazzi con “Black gold hotel” (lavoro di documentazione sulla Mongolia), Giovanni Del Brenna con “Ibidem” (lavoro sulla perdita dell’identità nelle grandi metropoli del mondo), Alessandro Grassani con “Environmental migrants: the last illusion”, Emiliano Larizza con “Saut d'Eau Pilgrimage” (vincitore del world press photo 2012), Giancarlo Ceraudo con “Destino final”, un video multimediale estremamente intenso e toccante montato con grande perizia da Ippolito Simion; una vera inchiesta giornalistica che tratta un tema molto delicato, quello dei voli della morte perpetrati dalla dittatura argentina tra gli ani 70 e 80, un lavoro che ha portato all’arresto di diversi piloti argentini che comandavano quei voli.
Dalle 21.10 si riprenderà con altre proiezioni e slideshow. Il primo sarà Gianfranco Tripodo con “Frontera sur”, lavoro fotogiornalistico in bianco e nero di attualità che ci racconta le vicissitudini dei migranti che dal nordafrica tentano l’ingresso in Europa attraverso il caldissimo confine tra Ceuta e Melilla; Ezio D’Agostino con “14.644”, titolo che rappresenta il numero di persone scomparse senza lasciare traccia in Italia dal 75; Valentina Quintano con “Kinky” mette in piedi una documentazione ironica e tagliente del mondo del sadomasochismo inglese: la fotografa italiana, che vive a Londra, ha avuto un accesso straordinario a questo mondo generalmente precluso ai più e ce lo mostra in maniera molto esplicita, senza filtri; conclude la programmazione un fotografo particolarmente caro a UWF, ovvero Guido Fuà che con il video “Creoli” intervista cittadini italiani di sangue misto, mostrando un volto contemporaneo dell’Italia di oggi, storie di ragazzi e adulti che rappresentano semplicemente la normale evoluzione di una società moderna, che però si ritrovano spesso ad affrontare i pregiudizi che tuttora nel nostro paese circondano chi viene considerato diverso. Il lavoro “Creoli, i nuovi italiani” è stato esposto in forma di mostra fotografica lo scorso anno a Foligno.
Belle notizie arrivano anche per il vincitore del Premio UWF 2015, concorso fotografico che ha visto la partecipazione di un centinaio di fotografi arrivati da tutta Italia: Gianluca Abblasio infatti è già entrato a far parte della Echo Photo Agency di Milano, importante agenzia italiana che lo ha notato grazie a UWF.
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