PGCOM PIATTO Cover La biga dei crostangoli Tavola disegno 1(UNWEB) Perugia. Sabato 21 ottobre 2023, alle ore 17, all’Auditorium di Santa Cecilia, presentazione della raccolta di po’esie di Franco Prevignano, La biga dei Crostangoli, a cura di Fabio Versiglioni, Futura Libri.

Dialogheranno con l’autore Leonardo Varasano, Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, e il Professor Venceslao Felipe Y Lopez de Revoyera, docente di metasemantica irrazionale all’Università di Uppsala.

E’ lo stesso autore, nella sua “Prevignazione”, a raccontare com’è approdato a questa particolarissima forma di scrittura: «Un giorno, sfogliando una rivista mi imbattei nella poesia di un poeta a me ignoto ma molto divertente. Fosco Maraini chi era costui? Non lo conoscevo ma quei suoi versi mi intrigavano: dovevo saperne di più e così mi trovai a sfogliare il suo Gnòsi delle fànfole: grandioso!

Le parole che scrivevo assomigliavano in un certo qual modo a quello che leggevo nel suo libro. Anche le note che non spiegavano nulla sembravano quelle che scrivevo in calce ai miei lavori. Cominciai a guardare con altri occhi le mie composizioni.

Da lui appresi così un nuovo termine, metasemantica. La metasemantica, nell’accezione proposta dal Maraini, va oltre il significato delle parole e consiste nell’utilizzo di parole prive di significato, ma dal suono familiare alla lingua a cui appartiene il testo stesso e di cui deve seguire le regole sintattiche e grammaticali.

Successivamente, era il 2007, seppi che Sandro Allegrini e Walter Pilini, fondatori dell’Accademia del Dónca, alla quale anch’io ero iscritto, stavano preparando un’antologia di poeti dialettali perugini. Ecco che allora mi venne l’idea di provare ad utilizzare la mia tecnica trasformando il mio particolare gramelot in gramelot dialettale perugino. E la cosa funzionò al punto che anch’io entrai in quell’antologia e nelle altre che seguirono.

Nel 2000 alla nascita di TFR – rivista di umorismo, satira e altro ho avuto l’esigenza di scrivere qualcosa di divertente sulle sue pagine, così mi sono cimentato in versi in italiano, una nuova fase del mio scrivere, per così dire, poesie.»

E’ l’invenzione di una lingua, come titola nella postfazione Antonio Carlo Ponti, venuto a mancare pochi giorni fa, lasciando un grande vuoto nel mondo culturale perugino e non solo.

Da sempre, «(...) v’è nell’universo dei segni la possibilità di intrecciare vieppiù l’invenzione di parole inesistenti, neologismi e parole senza significante e significato. Puri suoni, borborigmi lessicali, racemi di morfologie folli, lemmi deliranti e utili, si fa per dire, solo all’orecchio. Fosco Maraini, per definire il suo libro dove sembra “ridicolizzare” la poesia e che s’intitola Gnósi delle fànfole, chiama i suoi divertissements versi metasemantici, oltre l’interpretabile cogli strumenti consueti, testi, al di là della logica. (...)

Se tutto è parola (la parola è la casa dell’essere), se il mondo non è che letteratura, anche i giochi estremi han diritto all’esistenza, pure il libro di Franco La biga dei Crostangoli, tour de force e esercizi di stile.

Franco nella sua disinvolta seriosa prefazione ha raccontato dalla semina al raccolto la storia di questa Biga, metafisica e iniziatica, dove si spende e spande gioiosamente, ilare narciso, giustificandola e scusandosi per il disturbo, quando al contrario ha il merito forte di averci propinato un’eccellente pietanza alla tavola della retorica più osé, ai limiti dell’invenzione, in lui crepitante e inesauribile, oltre la quale c’è il mare aperto soltanto, dove non si tocca. Il buco nero. Una lettura appunto che è ‘faticosa’ quanto divertente e potente. E da un libro sinceramente vuoi esigere di più?»


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