GadjievAlexander Gadjev, grande pianista goriziano ha dato il via lunedì 26 agosto alla 57a Edizione del Festival delle Nazioni che quest'anno è dedicato al Portogallo e, come sempre, alle giovani promesse della scena internazionale.

(UNWEB) Città di Castelllo. Giovane e di fama internazionale è Gadjiev, dotato di una tecnica straordinaria e di assoluta profondità interpretativa, che aprirà il suo concerto con Funérailles di Franz Liszt per passare poi al contemporaneo John Corigliano con la sua Fantasia sopra un Ostinato, e a Chopin con la Polacca op. 53 detta "Eroica" e con sei Preludi op. 28. La Sonata n. 9 "Messa nera" di Skrjabin e le 15 Variazioni e fuga per pianoforte op. 35 concludono l'impegnativo programma impaginato dal pianista. 

Funerailles è tratto dal ciclo pianistico Harmonies poétiques et religieuses composto da Liszt tra il 1848 e il 1854. Il compositore vuole rievocare con queste pagine - che si aprono con accordi gravi e robusti, pesanti e insistenti - la tragica scomparsa di tre amici, morti nella Rivoluzione ungherese.

Dall'Adagio iniziale si passa a un clima appassionato e in crescendo che si risolve in un Allegro energico assai, per poi concludersi in una serie di accordi sottovoce, troncati da un secco fortissimo.

Fra i massimi compositori americani viventi, John Corigliano viene interpretato da Gadjiev nella Fantasia sopra un Ostinato. Si tratta di una composizione che si può assimilare a una certa corrente minimalista. La sua apparente omogeneità, la ripetizione delle note che richiamano una sorta di perpetuum mobile iniziale, una sorta di staticità ipnotica è invece minata da una miriade di dettagli che ne destabilizzano la regolarità, generando una complessità ritmica, armonica e coloristica.

Con la famosa Polacca in la bemolle op. 53, del 1842, Chopin fa ritorno a una sorta di incandescente ispirazione epica, dove la scrittura si fa netta nei contorni e sempre più virtuosa. Si tratta di un vero e proprio capolavoro, in cui la costruzione musicale e la creatività formale chopiniane pongono idealmente (non cronologicamente) questa pagina, a conclusione della parabola compositive delle Polacche.

Un percorso anti-retorico, invece, è quello scelto da Gadjiev nella ricomposizione dell'ordine dei Préludes op. 28 (anche Svjatoslav Richter faceva una selezione, creando un nuovo ordine narrativo) che seguiranno alla Polacca. «Si parte – afferma il pianista - dalla luminosità del Preludio in fa maggiore, il ventitreesimo, e poi a ritroso si torna all'ombra e ad atmosfere più tetre, con quelli in sol minore, fa minore, do# minore, fino al n. 2 in la minore. Al centro, il tredicesimo, idillio poetico quasi preimpressionista».

La Sonata n. 9 op. 68 fu scritta da Skrjabin nel 1913. La sua struttura è in un unico movimento con una successione di frasi melodiche rapsodiche, animate da ritmi frenetici, una sorta di «danza delirante» che via via si smaterializza dal frequente impiego dello staccato.

Concludono il concerto di Gadjiev le Quindici Variazioni (con Fuga), che Beethoven compose nel 1802 e pubblicò nel 1803. Esse rappresentano un momento di particolare rilievo nella storia del rapporto del compositore con la variazione pianistica culminante nelle Sonate op. 109 e 111 e nelle Variazioni op. 120 su un valzer di Diabelli. Prima di questi vertici, le Variazioni op. 35 sono forse la raccolta più significativa, la più ricca di novità e di una varietà di idee che fanno presagire i capolavori degli ultimi anni con delle discontinuità stilistiche che costituiscono elementi di grande interesse. Le Variazioni in mi bemolle maggiore presentano, inoltre, significative affinità con il Finale dell'Eroica (di qui l'improprio soprannome che è stato loro dato), rispetto al quale possono essere considerate per alcuni aspetti una sorta di studio preparatorio.

Alexander Gadjiev nasce a Gorizia e deve la sua formazione musicale alla madre e al padre, entrambi didatti e musicisti. È Ambasciatore Culturale di "Nova Gorica/Gorizia, Capitale Europea della Cultura 2025". Nel 2021 vince il 1° premio al Concorso pianistico internazionale di Sydney, il 2° al Concorso Internazionale Chopin e il premio speciale Premio Krystian Zimerman. Dal 2019 al 2021, è "BBC New Generation Artist". Tutti i suoi concerti vengono registrati e trasmessi dalla BBC. È anche il vincitore del premio Terence Judd per il 2022. A 20 anni vince il 1° premio al Concorso pianistico internazionale di Hamamatsu. Gadjiev ha studiato al Mozarteum di Salisburgo e alla Hanns-Eisler-Hochschule di Berlino diplomandosi nel 2022. Negli ultimi anni è stato invitato ad esibirsi in Giappone, Corea, Australia e nei principali festival, istituzioni e sale tra le più importanti e principali al mondo, tra cui il Festival di Verbier, il Festival MiTo di Torino, l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, il Festival "Chopin" di Duszniki, il Festival Animato di Parigi, il Festival Kammermusik di Salisburgo, il Teatro La Fenice, la Kioi Hall e la Bunka Kaikan di Tokyo, la Salle Cortot di Parigi, il Conservatorio di Mosca e molti altri ancora. Nel 2022 ha debuttato con l'Orchestra Nazionale della Rai diretto Fabio Luisi, successo che ha portato ad nuovo ingaggio nel 2023. Durante la stagione 23/24 si è esibito in varie importanti stagioni concertistiche in tutta Europa (con il significativo debutto al Musikverein di Vienna). A giugno 2024 ha debuttato al Maggio Musicale Fiorentino con Zubin Metha. Dal '22 è per tre stagioni "artista in residenza" presso l'Unione Musicale di Torino e alla Wigmore Hall di Londra. Numerose sono le registrazioni come il live dell'International Piano Competition di Sydney per DECCA, il cd con opere di Prokofiev e Tcherepnin, pubblicato da Cavi Music. Nel 2023 ha ricevuto a Lubiana il "Premio Prešeren", la più alta onorificenza nel campo artistico conferita dal Presidente della Repubblica Slovena. È inoltre vincitore del 42° Premio Abbiati come miglior solista per l'anno 2022.


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