etrusco pieve2(ASI) Città della Pieve. “Un miracolo etrusco”, così la presidente della commissione cultura al Parlamento Europeo Silvia Costa ha definito tutto il lavoro fin qui svolto dalla Soprintendenza ai beni archeologici dell'Umbria di concerto con l'Amministrazione di Città della Pieve sullo scavo e i reperti recuperati dalla tomba di Poggio Fondovalle a Città della Pieve.

Oggi (sabato 19 marzo) a soli 5 mesi dal fortuito ritrovamento della tomba e a soli tre mesi dalla prima esposizione dei sarcofagi con l'evento del 19 dicembre, la popolazione è stata invitata ad un appuntamento di informazione e condivisione del percorso che si auspica porterà al più presto alla musealizzazione di questo tesoro pievese. “L'obiettivo di questa Amministrazione – hanno spiegato il sindaco Fausto Scricciolo e l'assessore alla cultura Carmine Pugliese – è quello di riuscire a costruire una rete attorno a questa scoperta, per valorizzarla e attraverso la guida della Soprintendenza e della Regione inserirla nel circuito museale regionale”.

“Ci siamo resi conto da subito – spiegato la Soprintendente Elena Calandra – dell'importanza dei reperti e dell'importanza che aveva trovargli una collocazione qui a Città della Pieve. Grazie al Comune si è trovata la sede adatta in questo splendido museo che ha tutte le caratteristiche ad hoc. Meglio di così non si poteva fare e una volta ultimati i lavori anche i reperti più piccoli torneranno qui. Mentre un'équipe internazionale di studiosi è al lavoro su tutti gli aspetti scientifici e sulle pubblicazioni”. “Si cerca di non privare i luoghi dei loro ritrovamenti – ha dichiarato l'On. Costa – e questo significa saper fare il proprio dovere nei confronti del territorio anche in tempi di poche risorse ed ecco perchè Art Bonus è uno strumento per tutti noi che vorremo essere una comunità che accompagna questo viaggio di storia e cultura”. E nell'ottica della partecipazione oggi i presenti hanno appreso dalla parole dell'architetto Bruno Salvatici (che con Daria Ripa di Meana ha progettato il restauro del museo) le possibili soluzioni per l'adattamento della struttura alla collocazione dei reperti in un percorso espositivo che racconti più della somma dei singoli oggetti e a questo scopo serviranno finanziamenti. Così questa mattina è stato presentato l'Art Bonus, lo strumento con cui i privati potranno contribuire al progetto con finanziamenti che consentono ai “Mecenati” credito d'imposta pari al 65%. Ma si conta anche sull'appoggio della Regione, che già aveva manifestato attraverso le parole dell'assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini il proprio contributo, oggi confermato dalla presenza e dalle parole di Antonella Pinna, dirigente dei servizi museali della Regione Umbria che ha spiegato come “il finanziamento pubblico resta il sostegno insostituibile alla cultura” e ha descritto come “eccezionale il poco tempo trascorso tra lo scavo e l'esposizione dei reperti, in un modo che poche amministrazioni sanno fare arrivando oggi a mettere degli importanti punti in linea”.

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