(ASI) Perugia – Sono sempre più attivi gli ecomusei dell’Umbria: domenica 17 aprile alle 16,30 al CVA di San Martino in Campo si terrà un incontro promosso dall’Ecomuseo Tevere con Centro socio-culturale e Pro-loco dal titolo “Insieme per Salvare un capolavoro – l’affresco di Andrea di Assisi nella pieve della Madonnuccia di San Martino in Campo”.
Scopo dell’iniziativa, che si inquadra nelle attività di valorizzazione del territorio promosse dall’Ecomuseo è di fare il punto sulle problematiche relative alla conservazione dell’opera, visto che l’Oratorio della Madonnuccia è stato inserito nella proposta di un percorso turistico ad anello denominato “Dal Fiume alla collina tra ex miniere e dipinti” che partendo dalla stazione di San Martino in Campo, passando per Sant’Andrea d’Agliano e la Contea va alla scoperta di monumenti e luoghi della storia locale.
L’odierna chiesa della Madonnuccia è una piccola porzione corrispondente all’abside dell’edificio esistente fin dalla metà del quattrocento, già appartenuto alla Confraternita dei Disciplinati di San Martino in Campo. L’oratorio nella seconda metà del cinquecento si unì alla Confraternita del Santissimo Sacramento noto a quei tempi come luogo di devozione per l’attribuzione di un miracolo ad un immagine della Madonna affrescata al suo interno cui probabilmente si deve il nome attuale. A causa di una situazione di dissesto strutturale nel 1815 l’edificio venne abbattuto lasciando in piedi solo l’abside ancora esistente, rimaneggiato all’esterno, cui si aggiunse agli inizi del XX secolo il campanile a vela.
Pregevole all’interno è il ciclo di affreschi con la Madonna tra cherubini e santi nella parete di fronte San Cristoforo e San Bernardino nelle pareti laterali, a destra San Giorgio che uccide il drago e a sinistra San Martino nell’atto tagliare il mantello. Gli affreschi sono attribuiti ad Andrea Aloigi detto l’Ingegno .
Nella tabella posta all’ingresso della chiesa a cura della Soprintendenza si legge infatti “S. Ferino Pagden che dedica un lungo saggio all’opera vi riconosce l’attività di un forte maestro egualmente attratto dai modi del Pintoricchio e del Perugino formatosi nel cantiere della Cappella Sistina per il quale propone l’identità di Andrea Aloigi detto l’Ingegno. La figura della Vergine è tratta dallo stesso cartone della Madonna della Scala nel palazzo dei Conservatori a Roma; notevoli sono poi i rapporti con una Madonna nella Pinacoteca di Assisi attribuita all’Ingegno da F. Todini: Il ciclo era in origine datato 1485 iscrizione trascritta dall’Orsini e andata perduta: L’ipotesi, estremamente suggestiva, sembra avvalorata dai rapporti con l’affresco di Assisi, in particolare nei cherubini della mandorla mentre la Vergine ha tratti più duri e corsivi, forse dovuti alla cattiva conservazione”.
Il grave stato di conservazione degli affreschi e anche la sollecitazione locale hanno indotto la Soprintendenza ai beni storico -artistici a predisporre un pronto intervento per la messa in sicurezza delle opere.
Interverranno il presidente del Centro socio-culturale “Gabbiano”, Sante Cassini, il presidente della Pro Loco di San Martino in Campo, Lucio Gallina, il presidente dell’Ecomuseo del Tevere, Claudio Giacometti, l’ambientalista Lauro Ciurnelli, lo storico dell’arte Stefano Ugolini, Il Direttore dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici, Don Gino Ciacci, per la Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Tiziani Biganti e Paola Passalacqua, per la Società Cooperativa Roma Conservazione Beniculturali, Paola Mancini ed Elena Mercanti, moderatore Vitaliano Palomba.