Petronj 001Nell’occasione saranno esposte alcune sue opere e manoscritti originali

(ASI) MAGIONE   - Organizzata dalla proloco di San Feliciano, Magione, si terrà il 10 maggio, alle ore 17.30 presso il Museo della Pesca una conferenza sul concittadino poeta e letterato, Stefano Egidio Petronj. Nato a San Feliciano nel 1770 Petronj ha vissuto a Perugia, Napoli, Parigi e Londra dove è deceduto nel 1838.

A riscoprire la figura di Stefano Egidio Petronj lo storico Gianfranco Cialini che, nell’occasione, illustrerà le ricerche effettuate. Interverrà Norberto Cacciaglia autore del libro Corso di lingua italiana di Stefano Egudio Petronj.

Nell’ occasione saranno esposte alcune opere e manoscritti originali del Petronj

Saranno presenti il sindaco Giacomo Chiodini, i discendenti inglesi di Stefano Egidio Petronj venuti per l’ occasione dall’Inghilterra e i parenti italiani

------------------

Il primo di agosto del 2007, verso le ore 10 del mattino mentre mi trovavo nei locali dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Magione per rinnovare la carta di Identità scaduta, si sono presentati due coniugi anziani (sui 70 anni), di nazionalità inglese, che chiedono all’Ufficiale dell’anagrafe, in lingua inglese, il certificato di nascita di un loro antenato, specificando che si chiamava Stefano Egidio Petroni, nato a S. Feliciano (comune di Magione) nel 1770. L’Ufficiale dell’Anagrafe, ha risposto subito che non vi era alcun documento in proposito e che l’Anagrafe del Comune iniziava dal 1860.

In quel momento sono intervenuto, dicendo loro che, essendomi occupato di ricerche di demografia storica con i professori universitari Giuseppe Leti e Luigi Tittarelli, avrei potuto aiutarli a ritrovare i dati richiesti. Quindi mi sono fatto lasciare il loro indirizzo per eventuali comunicazioni.

Appena tornato a casa ho consultato alcune pubblicazioni in particolare i tre volumi di Leti G. e Tittarelli L. dal titolo: “Le fonti della demografia storica della diocesi di Perugia”, alla cui compilazione a suo tempo ho collaborato, (pubblicando con Giovanni Tiacci la storia della parrocchie della diocesi di Perugia). Dalla consultazioni dei volumi ho individuato sia l’esistenza dei documenti per quel periodo storico e sia il luogo dove erano conservati: si trattava in particolare del libro dei nati (battezzati) di S. Feliciano (parrocchia) ed erano conservati presso la Biblioteca comunale di Magione. Fino al 1860 non esistevano gli stati civili nei comuni come lo sono oggi,ma fungevano come stati civili le parrocchie. Nel 1860 con la creazione degli stati civili furono sequestrati i libri alle parrocchie per redigere lo stato civile come lo abbiamo oggi.

Il giorno successivo ho consultato il libro ed ho trovato l’atto di battesimo di Stefano Egidio Petroni nato a S. Feliciano il 25 Novembre 1770 .

Di conseguenza in collaborazione con il mio amico il professore inglese dell’ Università di Lancaster John Sawyer ho inviato copia del materiale all’indirizzo dei signori inglesi.

Successivamente per pura curiosità ho cercato notizie su questo Petroni ed ho scoperto delle cose interessanti:

  1. 1)E’ un personaggio noto nella bibliografia poetica italiana della fine del 1700 e prima metà del 1800 come poeta minore;
  2. 2)Un saggio su di lui era stato pubblicato recentemente da Raffaele de Cesare dal titolo: I giorni e le opere di un letterato umbro fra Sette ed Ottocento: Stefano Egidio Petroni, Bollettino della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria , Vol. CIII, fasc. primo Perugia 2006, pp. 159-214;
  3. 3)Stefano Egidio Petroni figlio di Bernardino e Olimpia Jacomini era nato a S. Feliciano il 25 novembre 1770 ed era stato battezzato il giorno successivo. I genitori erano di famiglia borghese, un zio sacerdote sarà parroco di Magione e una sorella monaca diverrà badessa del monastero di Collazzone;
  4. 4)Fin dall’età di 12 anni fu mandato a studiare presso il Seminario di Perugia distinguendosi negli studi umanistici, già non ancora sacerdote comporrà poesie in occasione di matrimoni e monacazioni;
  5. 5)Nel 1793 ottiene una “Ufficiatura perpetua di Juspatronato laicale” che gli consentirà di avere dei “benefici” economici;
  6. 6)Nel 1794 è ordinato sacerdote, in questa occasione Annibale Mariotti (celebre docente dell’Università perugina) gli dedicherà un sonetto;
  7. 7)Nel 1795 si laurea presso l’Università di Perugia in Teologia e Filosofia;
  8. 8)Nel 1795 gli viene assegnata la prestigiosa parrocchia di città di S. Agata al centro di Perugia (la parrocchia di S. Agata , anche inseguito, sarà assegnata a sacerdoti culturalmente preparati: Don Piastrelli….); Questo è un segno eloquente che la Chiesa perugina vedeva in lui un futuro importante;
  9. 9)Nel 1796, fu oggetto di gelosie per la rapida carriera dovuta, secondo l’abate Serafino Siepi a regali di pesce del lago Trasimeno (accusa più rivolta a Marcarelli, maestro del Petroni che al Petroni stesso);
  10. 10)Nello stesso anno fu oggetto un’accusa infamante, come scrive Giuseppe Fabretti (padre del più famoso Ariodante Fabretti) come riportato in un suo manoscritto conservato presso la Biblioteca Augusta di Perugia, in particolare, di essersi impossessato degli ex voti, donati all’immagine di una Madonna esistente presso la chiesa di S. Agata, lo stesso Fabretti riporta le rime di una “pasquinata” contro il Petronj (Teniamo presente anche in questo caso del fattore gelosia paesana: il Fabretti è risiede a Magione lo stesso comune del Petroni, inoltre uno zio del Petroni è parroco a Magione!);
  11. 11)Fa parte dell’Accademia degli Arcadi e dell’Accademia romana dei Forti, nel 1796 è associato all’Accademia dei Rozzi di Siena;
  12. 12)Il 4 luglio 1797 è eletto nel Collegio dei dottori dell’Università di Perugia ( i verbali di elezioni presso l’Archivio storico dell’Università);
  13. 13)A Perugia è tra le menti illuminate, è amico di Annibale Mariotti, di Luigi Canali, di Serafino Siepi (precedentemente il Siepi lo aveva accusato del suo rapido successo), dell’abate Borghi (nativo di Molte del Lago- Magione) di Giovan Battista Vermiglioli docente universitario, quest’ultimo inserirà Petroni nella sua opera Biografia degli scrittori illustri perugini… pubblicata a Perugia nel 1829, quando ancora è in vita. Sarà proprio il Vermiglioli che fornirà particolari interessanti sulla vita e sulla attività letteraria.Le informazioni sono fornite dallo stesso Petroni al Vermiglioli.
  14. 14)Durante il periodo della Repubblica Romana (febbraio 1797 agosto 1799) non sembra che aderisse alle nuove idee, preferendo dedicarsi alla attività letteraria;
  15. 15)Il 12 febbraio 1802 è socio della Società perugina dei “Giovani Amanti di Belle Lettere”.
  16. 16)Tra la fine del 1807 o l’ inizio del 1808 , non potendo rimanere in una città culturalmente piccola, si trasferisce a Napoli presso la corte di Murat, avendo avuto l’autorizzazione dal vescovo di Perugia per un solo semestre, rinnovata per un secondo semestre. Al termine del quale, anche se sollecitato e minacciato di sospensione “a divinis”, non rientra a Perugia. A Napoli pubblica diverse opere tra cui forse la più importante la Napoleonide, opera epica in poesia di esaltazione di Napoleone, la stessa opera avrà altre ristampe e una traduzione in francese.
  17. 17)Nel 1810 si trasferisce a Parigi dove vive come pensionato di Napoleone, conosce l’imperatrice e lo stesso Napoleone, qui pubblica altri libri tra cui la traduzione in versi in italiano delle favole de La Fontaine e di Fedro , traduce Racine, mette in rima testi dell’Antico Testamento. A Parigi vive vestito da borghese senza alcun segno di riconoscimento ecclesiastico (secondo le informazioni giunte al vescovo di Perugia).
  18. 18)Nel 1812 Antonio Pitaro medico di Napoleone pubblicherà un commento alla Napoleonide esaltandola l’ amicizia con il Petronj chiamandolo “amico carissimo” (sappiamo che il Piataro dal Regno di Napoli e sarà a Parigi maestro di una loggia massonica).
  19. 19)Sempre a Parigi, in virtù dei suoi meriti letterari, gli viene concessa la cittadinanza francese (secondo quanto si legge nella prefazione dell’edizione francese della “Napoleonide”.
  20. 20)Alla caduta di Napoleone si rifugia in Inghilterra e qui insegna italiano e pubblica diverse opere in rime tra cui l’opera epica di esaltazione del popolo inglese: Le gesta navali britanniche dal grande Alfredo sino ai giorni nostri, pubblica nuove edizioni di opere già pubblicate in particolare di argomento Neotestamentario: “Ritratti storico-poetici dei soggetti più noti dell’ Antico Testamento” e i “Proverbi esposti in rima”;
  21. 21)Insegna dizione di lingua italiana presso la Reale Accademia della Musica di Londra insieme al Maestro Liberati;
  22. 22)Pubblica nel 1819 un “Corso di lingua italiana” ristampato nel 1829, cosi pure un Dizionario italiano-inglese e francese (redatto in collaborazione con John Devenport) ristampato nel 1828;
  23. 23)Scrive testi poetici per alcune opere musicali di Giovanni Liberati;
  24. 24)E’ autore di circa 100 opere, possedute sia dalle più importanti biblioteche del mondo quali la British Library (27 opere) e la Library Congress, cosi pure a livello locale: Biblioteca Augusta di Perugia e Biblioteca Universitaria (Fondo Antico);
  25. 25)Durante il periodo londinese ha rapporti con il grande poeta Ugo Foscolo, con Gabriele Rossetti, secondo quanto riferitomi da De Cesare, autore del suo saggio su Petronj, sembrerebbe che fosse stato in contatto con il poeta francese Stendhal.

 

Di Stefano Egidio Petroni si erano perse le tracce, sia come poeta che come uomo fino all’articolo di Raffaele de Cesare, era stato dimenticato o voluto dimenticare a causa del suo stato di ex prete sospeso a divinis o di “apostata”, come scrive Giuseppe Fabretti.

Eppure le pubblicazioni di natura poetica e politica (importante al riguardo l’ auspicio che l’ Italia , cacciati gli stranieri , possa ricuperare la propria unità e conquistare la propria indipendenza), di cui era autore, erano state ritenute valide quando era in vita! Sia quando rivestiva lo stato sacerdotale che successivamente.

I personaggi con cui è venuto a contatto in particolare i perugini (Vermiglioli, Siepi, Mariotti, Borghi) hanno lasciato una traccia.

E’ stato un pioniere come perugino della diffusione della lingua e cultura italiana all’estero (opere, corsi di italiano, dizionari..) in un periodo in cui in Inghilterra andava di moda studiare italiano. Forse il poeta inglese Byron è stato indirizzato al Trasimeno da Petroni? Lo stesso Byron avrà studiato l’ italiano utilizzando il corso e il dizionario del Petronj?

 

 

 

Di Stefano Egidio Petroni lo stesso de Cesare non sapeva che fino avesse fatto, incerta era la data della sua morte, secondo alcuni era avvenuta nel 1837 (Indice biografico italiano), secondo Giuseppe Fabretti sembrava fosse in vita a Londra ancora nel 1840 dove si faceva “grandissimo onore segnatamente nella poesia”, secondo Giovanni Dotoli invece era morto nel 1845.

 

L’incontro con i due coniugi inglesi è stato fondamentale, dopo due secoli si sono ricongiunte le due parti della vita di Stefano Egidio Petroni, di lui sapevamo tutto del periodo perugino, napoletano, francese e parte di quello inglese, loro conoscevano le sue opere letterarie conservate presso la British Library e la parte finale della sua vita.

Per cui c’è stato uno scambio reciproco di notizie.

Loro mi hanno comunicato che avevano trovato 23 opere di Stefano Egidio nella British Library. Avevano scoperto che il 4 agosto 1825 era impiegato presso la Reale Accademia della Musica di Londra ,come professore insieme al sig. Carovita e il sig. Cicchet (?) e al sig. Giovanni Liberati professore di musica. Hanno trovato perfino le fatture con gli accrediti stipendiali dal 1827 al 1830.

La cosa più sorprendente, che giustificava la loro presenza all’anagrafe a Magione, era la notizia che lo stesso Stefano Egidio si era unito con una ragazza inglese di nome Mary Collins (figlia di un fattore di Suffolk) dalla quale avrà un unico figlio chiamato Egidio Giuseppe Giovanni Bernardo.

Il battesimo del figlio era avvenuto il 4 aprile del 1831 e in questa occasione privatamente vi era stata una esibizione musicale a più voci dell’opera “Amore e Psiche” (versi di Stefano Egidio Petroni e musica di Giovanni Liberati) l’esibizione aveva visto protagonisti gli studenti e la moglie di Petroni (cantante) nelle parte di Venere. Giovanni Liberati agli inizi del 1800 era un musicista famoso amico di Rossini.

Stefano Egidio morirà il 6 gennaio 1838 per morte naturale e lascerà alla moglie 50 sterline.

La moglie il 25 Dicembre del 1843 si risposerà con l’avvocato Edward Pritchard.

Nel 1912 il nonno dei due signori inglesi cambierà il cognome da Petronj in Silvester, forse avrà saputo che il suo antenato era un prete? Loro non se lo sanno spiegare!

I Signori Inglesi contenti per le informazioni fornite dal 7 novembre al 11 Novembre del 2007 sono stati a Perugia provenendo dall’Inghilterra ed hanno incontrato i discendenti della antica famiglia Petroni che vive ancora a S. Feliciano, in particolare Vittorio Petroni (ex direttore di banca in pensione) e la moglie, hanno incontrato il sindaco di Magione e visto il libro dove era registrata la nascita del loro antenato, presso l’Università sono stati ricevuti dal Rettore prof. Francesco Bistoni e dal pro-rettore prof. Antonio Pieretti. I sig. Ken Sylvester ha voluto far omaggio all’Università a ricordo del suo antenato di un libro del ‘600 di un Petroni.

A S. Feliciano interrogati alcuni abitanti dicono che hanno sentito dagli anziani sentito parlare di questo Stefano Egidio Petroni come personaggio famoso, lo stesso Vittorio Petroni ha notizie vaghe e si ricorda che un suo nipote fidanzato con una ragazza francese era entrato in possesso di una copia dell’opera La Napoleonide, e non sapeva che fine avesse fatto.

La Biblioteca dell’Università possiede circa 20 opere le più importanti di Stefano Egidio Petroni.

Ken Sylvester ha circa 70 anni è un ex poliziotto (sergente di polizia), già da diversi anni (sette anni) stava cercando di rintracciare le origini della sua famiglia, in particolare da quando è andato in pensione si è dedicato a tempo pieno e questi sono i risultati!

Si sente legato a Perugia, al lago Trasimeno e cercherà adesso di studiare la lingua italiana per poter comprendere meglio le opere del suo antenato. Da allora sono passati quattro anni ogni anno i discendenti inglesi di Stefano Egidio Petroni tornano in vacanza a S. Feliciano

per incontrare i loro parenti italiani, contemporaneamente non hanno cessato di consultare gli archivi storici alla ricerca di notizie sul loro illustre antenato.

E’ proprio di questi giorni la notizia che le loro ricerche hanno dato dei risultati: sono stati trovati documenti sul matrimonio di Stefano Egidio Petroni, sulla nascita del figlio Egidio Giuseppe e sulla morte dello stesso Egidio.

Dal registro dei matrimoni della parrocchia di St. Mary’s di Lambeth di Londra risulta al n. 787 che il giorno 23 ottobre del 1824 il curato Charlton Lane, alla presenza di testimoni, ha unito in matrimonio Stefano Egidio Petroni celibe (della parrocchia di St. Pancras della contea Middlesex) e la signorina Mary Collins nubile.

Dai registri della parrocchia di St. Mary-Le-Bone della contea del Middlesex risulta che il giorno 25 novembre 1830 nella chiesa Trinity è stato battezzato dal curato James Selon Egidio Joseph John Bernard figlio di Stephan Egidio e di Mary Petronj.

Dal registro delle sepolture della parrocchia di St. Mary Le Bone della contea Middlesex che nel il giorno 18 gennaio del 1838 è stato sepolto nella cripta Stefano Egidio Petroni di 67 anni morto il 6 gennaio dello stesso anno

Nel 1980 circa 850 bare sono state rimosse dalla cripta e seppellite nel cimitero di Brookood, probabilmente anche i resti del Petroni. Oggi La cripta è diventata un caffè!

In questi ultimi anni vi è un grande interesse nel riscoprire la figura e le opere del Petroni: alcune sue pubblicazioni sono state oggetto di ristampa (Le Novelle Morali di Francesco Soave(2009),La divina Commedia di Dante, Gesta navali britanniche…, La Gerusalemme liberata, ecc… (2010), Canzoni toscane (2011) Pensamenti d’Illustri autori…Sull’ Istoria, sulla Letteratura , sulla Filosofia (2012) Dante Ariosto e Tasso: Epitome della lor vita ed analisi dei loro principali Poemi (2012) da parte di editori americani (Nabu Press) e sono riperibili nelle librerie sia negli Stati Uniti che in Inghilterra. Diverse sue opere scannerizzate (la Napoleonide, Le gesta navali, DANTE, Il corso di lingua italiana, il dizionario…) si possono consultare su Google.

Contemporaneamente anche a Perugia ci si è mossi, in particolare il prof. Norberto Cacciaglia, direttore del Dipartimento di Culture comparate dell’ Università per Stranieri di Perugia, ha curato una pubblicazione sull’ opera del Petroni Il corso di lingua italiana uscito nel 2011.

In lui, attraverso le sue opere, si può vedere dopo circa 200 anni un divulgatore della lingua e della cultura italiana all’ estero e un divulgatore in Italia di autori francesi in Italia (traduzione di Racine, de La Fontaine…)

Ma perché è stato dimenticato per circa 200 anni, sicuramente per lui si è applicata il motto latino della “Damnatio memoriae”. Il fatto di essere stato un sacerdote sospeso a divinis ha inciso. Era quasi una vergogna che ha retto durante due secoli.

La stessa famiglia Silvester ha annunciata, nel corso di una mia conferenza tenuta il 28 luglio di quest’ anno a S. Feliciano, di voler riprendere il vecchio cognome Petronj.

Tre lettere inedite per Stefano Egidio Petroni

Comunicazione di Gianfranco Cialini

Per qualche strana coincidenza predisposta dal Destino, giusto dopo cinque anni dal primo incontro con i discendenti del letterato perugino Stefano Egidio Petroni (1770-1838), sono riuscito a reperire documenti importanti sul loro antenato. Proprio in questi giorni ho acquistato sul mercato internazionale da una libreria antiquaria di Parigi [1] attraverso AbeBooks[2] tre lettere e un ritratto a stampa[3] che riguardano il Nostro . La prima lettera, autografa del Petroni, datata Parigi 17 marzo 1811 (la stessa data è riportata nel timbro postale) è indirizzata ad Aceno Margaritis. La seconda lettera, sempre autografa, è di Pierre Daru[4], Ministro e Segretario di Stato di Napoleone, datata Saint Cloud[5] 27 aprile 1812, è indirizzata al Petroni, come la terza, di Antoine Barbier[6], bibliotecario particolare dell’imperatore Napoleone, datata Parigi 14 luglio 1812.

Il ritratto, clipeato e di profilo, era già noto perché identico – se non coincidente- a quello che compare sul frontespizio dei I Proverbi di Salomone petroniani, ma le lettere sono inedite e finora ignorate dagli studiosi. È evidente che provengono da due archivi diversi: una probabilmente dall’archivio del Margheritis e le altre dalle carte del Petroni. Dell’archivio del primo corrispondente , allo stato, non conosciamo nulla, mentre di quello del secondo, sul quale cade il nostro interesse, sappiamo che era andato disperso e che fino ad oggi non è stato reperito alcun documento; si può pertanto presumere che queste missive costituiscano la prima testimonianza di questo archivio. Sia il Margheritis, sia il Petroni si trovavano in quegli anni a Parigi; il Petroni era arrivato a Parigi da Napoli nel 1810 e vi resterà fino alla caduta di Napoleone, nel 1814. In quell’anno partirà per rifugiarsi in Londra, ove morirà nel 1838. Le lettere inviate al Petroni potrebbero essere state portate in Inghilterra o lasciate in Francia[7]; nel primo caso sarebbe interessante conoscere in che modo siano tornate in Francia e se siano state trasferite soltanto queste due lettere oppure l’intero archivio.

Allo stato ignoriamo come il ritratto e le tre lettere siano pervenute in possesso allo stesso venditore francese, assemblate (da quest’ultimo o da chissà chi prima di lui) prima di essere state acquisite da chi scrive.

Dalla lettera inviata al Margaritis veniamo a sapere della sistemazione del Petroni a Parigi, dell’aiuto avuto da esuli italiani (Margheritis è uno di essi!), che aveva cambiato domicilio il 27 marzo 1811, e che la seconda casa era abbastanza grande[8]; di conseguenza possiamo ipotizzare che stava economicamente abbastanza bene e che era ben inserito nella società parigina[9]. Il tono della lettera al Margaritis è amichevole, inizia con un ”Mio caro Aceno”, lo ringrazia per avergli inviato la stufa, gli chiede di mandargli il suo tappezziere per arredare la casa. Il Petroni non si limita a parlare di problemi logistici ma informa il Margaritis (e questo è rilevante!) sulle nuove edizioni della Napoleonide (Dentro la settimana esce la seconda, e forse la terza Livraison). Lo informa pure che vi sono diverse prenotazioni dell’opera, aspetta la risposta dal Ministero dell’Interno, probabilmente aveva avuto qualche assicurazione circa il contributo alle spese di stampa della Napoleonide (Ogni giorno viene qualche Sottoscrittore di più. Si attende la risposta [del Ministero] dell’Interno. La Napoleonide è ben reclamizzata (La mia Napoleonide nuova s’incomincia a lodar molto dai Giornali. Giovedì parlò il Giornale o sia Corriere d’Europe).

La seconda lettera è una lettera ufficiale del Ministro Segretario di Stato di Napoleone, Pierre Daru indirizzata al Petroni da Saint Cloud[10] il 27 aprile 1812. La chiusura era assicurata da un sigillo, ben conservato, in ceralacca rossa, del Ministre Segretaire d’Etat[11]. Il mittente è un personaggio influente, la seconda carica della Francia dopo Napoleone. La lettera è indirizzata al Petroni, il cui cognome è preceduto dal nome non scritto in italiano (cosa curiosa) ma tradotto in francese[12], di seguito, la via dove abitava. Il suo domicilio, in “Rue de Pellettier n. 15 Paris”, era nel centro della Capitale: Petroni abitata dunque nella Parigi-bene, probabilmente godeva di un grande e prestigioso appartamento. La carta contiene due filigrane tonde: una con l’effigie di Napoleone circondata dalla scritta Napoleon Empereur des Francais et Roi d’ Italie e l’altra con l’aquila imperiale. La Lettera di Daru non è confidenziale ma di tono ufficiale; si rivolge al Petroni in terza persona e lo ringrazia per il regalo che gli aveva fatto inviandogli un esemplare delle trentadue favole di Fedro che erano state recentemente trovate a Napoli. Ha appreso che il Petroni ha iniziato la traduzione in italiano delle opere di Racine e si congratula con lui del successo che ha avuto con l’opera di La Fontaine, ovvero della traduzione in italiano, cosa di buon auspicio per la nuova impresa. Poi, affrontando il problema dei finanziamenti che tanto sta a cuore al Petroni, il Daru promette di parlare a suo favore con il Ministro degli interni[13]. L’Imperatore, dopo che gli era stata presentata la Napoleonide da parte del Ministro dell’Interno, aveva dato l’ordine che fossero pagati al Petroni di 30.000 franchi, lo stesso ministero aveva assicurato il pagamento che, invece, come scrive lo stesso Petroni al Vermiglioli, mai fu onorato per gelosie di corte. Era passato quasi un anno da quando lo stesso Petroni aveva confidato al Margaritis di attendere la risposta del Ministero dell’Interno, ma ancora non aveva avuto risposta. [14].

La terza è una lettera ufficiale (autografa?) del Bibliotecario dell’Imperatore, Antoine Alexandre Barbier[i], indirizzata al Petroni da Parigi il 14 luglio (la data del giorno, che diverrà festa nazionale per la Francia, è riportata anche nel timbro). La chiusura della lettera era assicurata da un sigillo, ben conservato, in ceralacca rossa del Conseil d’État. Il mittente è un personaggio importante ed intimo di Napoleone: probabilmente il Petroni era stato indirizzato a lui per sperare di ottenere qualche favore, come aveva fatto con il Daru. Il Petroni aveva destinato quattro copie della prima e della seconda edizione della sua Napoleonide alla Biblioteca del Consiglio di Stato e, contemporaneamente, aveva inviato in regalo al Barbier una copia delle ultime sue opere, le traduzioni in italiano delle Favole di La Fontaine e di Fedro. [15]

Dall’indirizzo del destinatario riportato sulla lettera, si deduce che il Petroni è molto conosciuto in Francia e in particolare per l’opera che aveva scritto, La Napoleonide. Infatti, a fianco del cognome compare non il suo nome (Stefano Egidio) ma semplicemente “Autore della Napoleonide”. Anche la lettera del Barbier – come quella del Duru- non è confidenziale ma di tono ufficiale; si rivolge al Petroni in terza persona, lo chiama Signore e gli comunica di aver ricevuto le copie dell’importante opera che “avete pubblicato in onore del nostro grande imperatore”; lo informa che saranno a lui pagate il prossimo mese e gli comunica altresì che il giorno successivo lo riceverà tra mezzogiorno e l’una per occuparsi di quelle cose che gli interessano.

Chiude nel ringraziarlo per le traduzioni delle Favole di La Fontaine e di Fedro che gli aveva inviato in dono. Dalla lettere inviate al Petroni dal Daru, Ministro Segretario di Stato, e da Barbier, bibliotecario particolare di Napoleone, si deduce come lo stesso Petroni fosse introdotto bene nella Parigi che all’epoca “contava” e che quello di inviare in dono copia delle proprie opere o di dedicarne addirittura qualcuna al potente di turno fosse un metodo molto in voga per ottener favori e finanziamenti. Sappiamo da quanto scritto dal Nostro al Vermiglioli e ripreso nel carme X della sua opera Gesta navali che il perugino fu invece molto spesso bersaglio di critiche invidiose e di gelosie (E qual mai premio? Un suon di laude passeggera , cento Torbidi sguardi de la macra invidia / E util nullo e tediosi affanni).[16]

Tutte le tre lettere inedite si collocano nel periodo francese del Petroni (1810-14) per il quale non si conoscevano documenti e costituiscono un riscontro pur molto parziale a quanto da lui scritto nella sua autobiografia inviata al Vermiglioli. Gli rivelava che a livello politico conoscesse persone importanti e ne sono prova proprio queste lettere. Per ricostruire un quadro più completo della sua personalità sarebbe necessario disporre di ulteriori documenti risalenti a questo periodo “francese”, ma anche a quello “napoletano” nonché a quello “inglese”. Ma confidiamo nella Provvidenza ché qualche nuova carta possa manifestarsi a ricercatori più fortunati e tenaci del sottoscritto.

Appendici

1 - LETTERA di PETRONI ad ACENO MARGARITIS , 1811

 

Mio Caro Sig. Aceno

                                             17.Marzo 1811.

Sono venuti a portare la stufa all’altra casa sin dal dì 15. Vi ringrazio.

Ho avuto un bel regalo per fare le intiere grandi e picciole tende alle finestre.

E’ questa una buona spesa risparmiata.

   Compiacetemi ora di mandarmi il vostro Tapisiere per combinar del letto e tutt’ altro di più necessario. La sera del 25 devo dormir là.

   Dentro la settimana esce la seconda, e forse la terza Livraison (edizione della Napoleonide). Ogni giorno viene qualche Soscrittore di più. Si attende la risposta dell’Interno (Ministero).

   La mia Napoleonide nuova s’incomincia a lodar molto dai Giornali. Giovedì parlò il Giornale o sia Corriere d’Europe….. Petroni”

 

2.   LETTERA di PIERRE DARU a PETRONI

 

Monsieur Etienne Egyde Petroni

Rue Lepelletier n. 15

Paris

 

/Le Ministre S.re d’Etat

                        St. Cloud, le 27. Avril 1818

            Monsieur

Je vous prie d’agréer mes nouveaux remerciement pour

l’envoi que vous avez bien voulu me faire d’un exemplaire

de trente deux fables de phedre qui ont été retrouvées, il

n’y a pas longtems (sic) à Naples. Je suis très reconnaissant

de cette nouvelle preuve de votre attention.

J’ai appris avec bien de la satisfaction que vous aviez

commencée La traduction des oeuvres de Racine. Le succès

qu’a obtenue celle des fables de Lafontaine ne me permit

pas de douter que vous ne réussissiez aussi bien dans votre

nouvelle entreprise . Quant à la Napoleide, j’espère que

M. le Ministre de l’Intérieur voudra bien apprécier

votre zele et votre talent et je vous prie de croire que

je me ferai me devoir de lui dire tout ce qui pourrai ( = pourra ?)

l’engager à prendre des dispositions qui vous fussent (=fuissent ??)

favorable.

Recevez, Monsieur, les assurances de ma parfaite

Consideraction.

   M. Duru

Trad. it. :

“Saint Cloud, 27 aprile 1812

Signore

Vi prego di gradire i miei rinnovati ringraziamenti per il dono che mi avete voluto fare nell’inviarmi un esemplare delle trentadue Favole di Fedro che sono state recentemente scoperte a Napoli. Vi sono molto riconoscente di questa nuova attenzione nei miei riguardi.

Ho appreso con soddisfazione che voi abbiate intrapreso la traduzione delle opere di Racine. Il successo che ha ottenuto quella delle favole di La Fontaine non mi consente di dubitare che voi non riusciate altrettanto bene nella vostra nuova impresa. Quanto alla Napoleonide io spero che il Ministro dell’Interno vorrà ben apprezzare il vostro zelo e il vostro talento e vi prego di credere che m’impegnerò a riferirgli tutto ciò che potrà indurlo a prendere decisioni favorevoli nei vostri confronti.

Vogliate ricevere, Mio Signore, ogni assicurazione circa la mia totale stima.

M. Daru”

3. LETTERA di ANTOINE BARBIER a PETRONI

Monsieur Petroni[17]

Auteur de la Napoleonide

Rue de le Pelletier n. 15 (Paris)

Paris, 14 Jouillet 1812

       Monsieur,

J’ai reçu les 4 exemplaires de la 1re livraison

de l’important ouvrage que vous (…lacuna) publiez

à la gloire de notre grand Em(pereu)r j’espere

vous en faire toucher le moutant dans le

courant du mois prochain.

   Si vous voulez prendre la peine de passer

chez moi demain entre midi et une heure,

je tacherai de vous prouver l’interêt que

je prend à votre entreprise.

   Recevez, Monsieur, tous mes remerciemen[ts] pour

le beau cadeau que vous avez bien voulu

me faire en m’envoyant vos belles traductions

de La Fontaine et de Phèdre.

J’ai l’honneur de vous saluer avec une

parfaite considération,

                             Barbier AA

                             Bibl,e de S. M.

                     I. d. F.

Trad. it. :

“Parigi, 14 Luglio 1812

Signore,

ho ricevuto i quattro esemplari della 1a edizione dell’importante opera che voi pubblicate in gloria del nostro grande Imperatore, spero che voi abbiate il pagamento il prossimo mese. Se potreste adattarvi a passare da me domattina, tra mezzogiorno e l’una, cercherò di prendermi cura delle cose che v’interessano.

Gradite, Signore, i miei ringraziamenti per il bel regalo che mi avete fatto inviandomi le belle traduzioni da La Fontaine e da Fedro.

Ho l’onore di salutarvi con sentimenti di totale stima.

Barbier, Bibliotec

Opere esposte di Stefano Egidio Petronj:

  1. 1)Napoleonide, Napoli, Stamperia Reale 1809;
  2. 2)La Napoleonide, Parigi, P.Didot il Magg. 1813;
  3. 3)Proverbi di Salomone, Napoli, Stamperia Reale 1809;
  4. 4)Proverbi di Salomone …con la traduzione in francese de Sacy…. Parigi, P. Didor il Magg. 1812:
  5. 5)L’ amour conjugal survivant au tombeau, epitre en vers a Madame De Guibert….Par M. Etienne-Egide Petronj, Paris, Imprimerie de P.Didot L’ Aine’, 1812
  6. 6)Le favole Del La Fontaine, tradotte in versi italiani da Stefano Egidio Petronj, Voll. 3, Londra, presso Berthoud e Wheatley, 1815
  7. 7)La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, epitome …scritta da Stefano Egidio Petroni, VolL. 2, Parigi, P. Didot. Il Magg., 1912;
  8. 8)Le canzoni toscane di T.J. Mathias ….con prefazione e note di Stefano Egidio Petronj, Londra, Dai Torchi di Bulmer e Comp. Presso Berthoud e Wheatley.., 1816;
  9. 9)Gil Blas di Santillano Del Le Sage…..Nuova edizione diligentemente corretta da S. E. Petronj, tomi 4, Londra, Presso Berthoud Wheatley, 1816,
  10. 10)Gil Blas di Santillano Del Le Sage….. da S. E. Petronj, tomo quarto, Londra, presso T. Gardiner…, 1823;
  11. Dante, Ariosto e Tasso, Epitome della lor vita…..Londra, Presso Berthoud e Wheatley.., 1816 (appartenuto a un Lord come appare nel frontespizio);
  12. Dante, Ariosto e Tasso, Epitome della lor vita…..Londra, Presso Berthoud e Wheatley.., 1816 (Duplicato);
  13. 13)Dante, Ariosto e Tasso, Epitome della lor vita….Seconda Edizione.Londra, Truttel e Wurtz.., 1822;
  14. 14)Novelle Morali di Francesco Soave, nuova edizione corretta da Stefano Egidio Petronj. Londra, Henry Berthoud…, 1818:
  15. 15)Ritratti Storico-Poetici dei soggetti più noti del Vecchio Testamento, edizione quarta, tomo 1-2, Londra, Presso Treuffel e Wurtz, Teuffel.., 1822;
  16. Ritratti Storico-Poetici dei soggetti più noti del Vecchio Testamento, edizione quarta, tomo 1, Londra, Presso Treuffel e Wurtz, Teuffel.., 1822 (Duplicato);
  17. 17)Gil Blas di Santillano Del Le Sage….Voll. 3, Londra, Berthhoud, Wheatley.., 1816;
  18. 18)Gil Blas di Santillano Del Le Sage…..Nuova edizione diligentemente corretta da S. E. Petronj, tomo 4, Londra, Presso Berthoud Wheatley, 1823;
  19. 19)Nuovo Dizionario, Italiano-Inglese-Francese di Stefano Egidio Petronj e di Giovanni Davenport vol. I, Terza Edizione, Londra, Treuffel e Wurtz, Teuffel.., 1828;
  20. 20)New Dictionary, Inglish-italian-France Petronj and Davenport vol.II-III (tomo I) Terza edizione ,Treuffel e Wurtz, Teuffel.., 1828;
  21. 21)Nuovo Dizionario, Italiano-Inglese-Francese di Stefano Egidio Petronj e di Giovanni Davenport vol. I, Quarta Edizione, Londra, presso Delau e comp…..1836;
  22. 22)Newq Pocket Dictionary of the Italian, French, and English Languages by Stefano Egidio Petronj…in two volumes , London, Dulau and Co…, 1851.
  23. 23)Gesta Navali Britanniche……Terza Edizione,Vol-I-II (tomo 1),Londra, Treuttel, Wurtz e Richter, 1833;
    1. Journal des Arts, de Science set de la literature, n. 262 novembre 1813, Paris, p. 276 (tragedies de Racine , traduites en italien par Stefano Egidio Petronj;
    2. 24)Analisi della Napoleonide scritta dal dot. A. Pitaro, Parigi, Presso Blankentein, 1812
    3. 25)Cacciaglia Roberto, Corso di Lingua Italiana, Perugia, Guerra, 2011.

 

                                  

 

 

 

 

Dies 26   Novembris 1770

Ego infrascriptus baptizzavi infantulum post mediam noctem, ex

Bernardino Petroni et Olimpia Jacomini Petroni coniuge,

huius Parochiae, cui impositum fuit nomen Stefanus Egidius.   fuit

matrina Francisca quondam Francisci ex Villa Manzionis, in fede

Nicolaus Felici ex Terra Plagari, Economus Santi Feliciani

 


[1] Librairie Traces Ecrites, 29 rue de Condé, Paris.

[2] Tracciato Abebook inglese n. 95177319, ordine del 23 luglio 2012 e tracciato Abebook italiano, n. 95512886, ordine del 27 agosto 2012.

[3] Il ritratto di profilo di Stefano Egidio Petroni è inscritto in un clipeo con l iscrizione latina “ STEPH. AEGID. PETRONI” dietro il capo disegnata una minuscola lira, forse emblema della poesia, ma più probabilmente della musica, una delle arti che il poliedrico personaggio praticava ed insegnava, non sappiamo con quanto successo e valentia. Il prof. M. Morcellini di Ficulle deduce molto acutamente che proprio come musicista il Petroni abbia inteso tramandare la sua immagine ai posteri (com. orale). Il personaggio, come si è sostenuto anche nel recente convegno di S. Feliciano, è indubbiamente ancora tutto da scoprire e con tutta la prudenza del caso, siamo augurarci che con questo nostro modestissimo contributo si fornisca almeno un piccolo tassello al mosaico da ricostruire.

[4]Pierre (compte) Daru (1767-1829), dopo il 18 brumaio si unisce a Napoleone e diviene membro del Tribunato, Intendente generale della Grande Armata, Ministro e segretario di Stato (1811). Membro dell’ Accademia di Francia (1806).

[5]Cittadina a ca.15 chilometri da Parigi.

[6] Antoine Alexandre Barbier (1765-1825), ex religioso (successivamente sposato) durante il periodo della Rivoluzione francese, fu incaricato di raccogliere e scegliere i libri e le opere d’arte incamerate dallo Stato; nel 1798 viene nominato Conservatore della Biblioteca del Direttorio passata in seguito al Consiglio di Stato. Napoleone lo apprezza e lo loda in diverse occasioni, nel 1807 lo nomina suo bibliotecario particolare. In questa funzione fa conoscere a Napoleone le migliori opere stampate o che sono offerte dagli stessi autori. Nel 1806 pubblica i primi volumi del “Dictionnaire des ouvrages anonimes et pseodonymes”. Il 5 gennaio 1811 Napoleone gli chiede il parere su un tema molto importante e attuale:”se vi siano stati esempi d’imperatori che avevano sospeso o deposto dei papi”. A lui si deve la creazione delle biblioteche del Louvre, di Compiègne, di Fontainebleau. Durante la Restaurazione fu confermato nel suo incarico, che gli sarà tolto nel 1822 dopo aver ottenuto la Decorazione della Legione d’Onore.Probabilmente il dispiacere per la perdita del prestigioso incarico sarà la causa della sua prematura morte avvenuta tre anni dopo.

[7] Al fine di evitare, se questa lettera fosse caduta in mano alla polizia inglese, possibili problemi.

[8]Lo si deduce grazie alla puntigliosità e alla precisione con cui vengono descritte le tende, grandi e piccole, che gli erano state regalate.

[9] Ciò conferma le informazioni giunte alla Curia perugina da parte di alcuni sacerdoti che scrivono del Petroni : “….vestiva da secolare()nella pettinatura di tutta moda secolaresca che è vestito in borghese(…). Possiamo dire che un tale Signor Degli Abbati di Monte Falco ha abitato presso lui in Parigi per qualche mese…..”

[10]Saint Cloud è una località a circa 15 chilometri da Parigi ove il Daru in quel momento risiedeva, nota ai letterati per il famoso Editto napoleonico, ispiratore – anzi, istigatore !- dei Sepolcri dell’indignato Ugo Foscolo.

[11]La stessa dizione è riportata scritta a mano in forma abbreviata sotto l’ indirizzo del destinatario: Le Ministre S.re d’ Etat.

[12] Al posto di “Stefano Egidio” vi è scritto “Etienne Egyde”. Il Petroni utilizzerà il proprio nome in francese nell’ opera: Amour conjugal survivant au tombeau, epitre en vers a Madame De Guibert….Par M. Etienne-Egide Petroni, Paris, Imprimérie de P.Didot l’Aine’, 1812.

 

[14]Cfr. Petroni, AutobiografiaPetroni si lamenta col Vermiglioli che il pagamento non avvenne mai per gelosie di Corte. Cosi non sarà onorata la promessa fatta al Petroni dall’imperatrice Maria Luisa di 8000 franchi di pensione in occasione della presentazione la terza edizione della Napoleonide(1814). Ma il fatto resta giustificato dalla caduta di Napoleone.

[15] Un’evidente captatio benevolentiae.

[16] S.E. Petroni, Le Gesta nauali della monarchia inglese dal grande Alfredo sino a questi ultimi tempi, poema di Stefano Egidio Petronj, (…)Londra, Schulze e Dean, 1814, p.

[17] Il Petroni è famoso ed è riconosciuto non dal suo nome –che non sempre è ricordato - ma dalla sua opera.

 


.


ASI 300 X 250 PX 1

 AVIS

80x190