DSC 6021(ASI) Perugia. Sono Sofia Ferrari e Fikrete Topalli le vincitrici del concorso “Un Palio d'artista” per Perugia 1416, riservato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” al fine di valorizzare l'evento che esalta Perugia tra Medioevo e Rinascimento. Il bozzetto sarà raffigurato sul drappo che sarà consegnato al Rione vincitore nelle gare atletico-sportive che si terranno in occasione della manifestazione dell'11-12 giugno.


Le studentesse hanno ricevuto in premio 500 euro durante la cerimonia tenutasi giovedì 19 maggio alla Sala della Vaccara, alla presenza dell'assessore alla Cultura, Teresa Severini, e del professor Emidio De Albentiis dell’Accademia di Belle Arti.
Con una selezione fra cinque opere in gara, a decretare il Palio vincitore è stata la giuria composta da: Massimo Perari, in rappresentanza di Andrea Romizi, sindaco di Perugia e presidente della giuria, Mario Rampini, presidente della Fondazione dell'Accademia di Belle Arti, Teresa Severini, assessore alla Cultura, il professor Emidio De Albentiis, responsabile artistico dell’iniziativa per Accademia, Marco Nicoletti, socio fondatore di Perugia 1416 e Lucilla Ragni, docente di pittura dell'Accademia.
L'opera vincitrice, frutto di una ricerca che incrocia storia della città nel Quattrocento, gesta di Braccio Fortebracci ed esperienze di vita, rappresenta una reinterpretazione contemporanea dei simboli dei cinque Rioni della città attraverso il concetto di luce e tempo, ideata dalle due artiste attraverso un lavoro sinergico.
Sofia Ferrari, nata nel '93 a Bedizzole (Brescia), dopo la maturità Classica si iscrive all'Accademia di Perugia, dove frequenta il corso di Pittura. Alle spalle diverse partecipazioni a mostre e performance, come Fikrete Topalli, classe '83, nata a Ferizaj, in Kosovo, che dopo essersi laureata in Arte all'Università di Tetovo, in Macedonia, nel 2007, si è trasferita a Perugia per specializzarsi presso l'Accademia, dove attualmente frequenta il corso di Pittura.
Il loro bozzetto incentrato sul concept “Perugia sta in alto abbracciata dai suoi rioni”, si fonda sulla città, chiusa fra le sue mura medievali e i simboli reinterpretati dei Rioni, posizionati a cavallo della cinta, proprio a suggerire la continuità tra il dentro e il fuori l'acropoli. “Ogni rione ha un colore, ogni colore esprime un elemento naturale, il bianco la luce, l’aria; il giallo, la fertilità, i cereali; il verde la natura, gli orti; l’azzurro, l’acqua, il lago Trasimeno; il rosso, il fuoco, le fornaci. Ogni elemento naturale ha un proprio ciclo di vita. Il Tempo è il perno attorno al quale ruotano le differenti nature. Il ciclo è rappresentato da un orologio dalle innumerevoli lancette che girano incessantemente”. L'opera, rielaborata graficamente attraverso un progetto realizzato sempre dalle studentesse, sarà riportata su alcuni prodotti di merchandising che Perugia 1416 sta realizzando per sostenere le attività che porta avanti per raggiungere i suoi obiettivi: oltre che un grande momento rievocativo e attrattivo, l'iniziativa rappresenta uno stimolo alla ripresa del tessuto sociale, al recupero di arti e mestieri tradizionali, al rinforzo dei legami culturali e al dialogo tra città e il suo territorio.
Al secondo posto si è piazzato Davide Mongelli con il concept “Forte il Braccio”: “La forza del nobile Fortebraccio riunisce i cinque colori in un'unica porta, donando splendore alla città di Perugia”, e al terzo Gianmarco Binaglia e Andrea Grelli con il concept “Le radici non gelano, scaldano i cuori impavidi e la lotta”.
Nel corso della presentazione l’Assessore Severini ha tenuto a sottolineare come con il concorso rivolto agli studenti dell’ABA, così come con l’intero progetto Perugia 1416 si intenda favorire e dare spazio ai giovani.

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Palio d'artista Perugia 1416
Perugia sta in alto abbracciata dai suoi rioni.
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gni rione ha un colore, ogni colore esprime un elemento naturale, il bianco la luce, l’aria; il giallo, la fertilità, i cereali; il verde la natura, gli orti; l’azzurro, l’acqua, il lago Trasimeno; il rosso, il fuoco, le fornaci.
Ogni elemento naturale ha un proprio ciclo di vita. Il Tempo è il perno attorno al quale ruotano le differenti nature. Il ciclo è rappresentato da un orologio dalle innumerevoli lancette che girano incessantemente.
PORTA SOLE
Il rione è il più alto della città e rappresenta la luce in quanto vi era presente un antico tempio etrusco dedicato al sole. Abbiamo unito in una composizione grafica il tempo, gli anni-luce (le lancette), il sole (il semicerchio bianco) e l’eclissi di sole (il semicerchio nero). Il bianco (simbolo della luce) è il colore prescelto.

PORTA SAN PIETRO
Il rione contrassegnato dal giallo è legato alla grande pianura, appena fuori del borgo esteso verso Sud-Est, assolata e fertile da cui si ricavava la gran massa dei cereali necessari alla vita della città; per questo chiamato Borgo Bello. Le chiavi di S. Pietro ne decoravano lo stemma. Abbiamo intersecato il colore giallo (il grano) con il tempo (le lancette) quasi fossero due chiavi incrociate.

PORTA EBURNEA
Il verde è il colore che domina in quanto simbolo dei giardini e degli orti di cui il rione, strutturato in grandi terrazzamenti digradanti verso il piano, abbondava. Abbiamo aggiunto alla geometria elementi filiformi che si muovono nelle spazio e che richiamano le forme naturali delle piante e delle radici; essi penetrano in un suolo di lancette come se dal tempo ricavassero il loro nutrimento.

PORTA SANTA SUSANNA
Il rione è legato all’azzurro in quanto anticamente comprendeva i territori perugini attorno al Lago Trasimeno; dunque è rappresentato dall’acqua. Nel progetto grafico le lancette formano i margini di un corso d’acqua, una striscia d’azzurro che attraversa orizzontalmente il tempo.

PORTA SANT’ANGELO
Il rione rosso richiama il fuoco. Subito fuori dalle mura di Porta Sant’Angelo cominciavano le grandi selve, che fornivano di legna da ardere e carbone l’intera città. Fino a tempi relativamente recenti, nel borgo c’erano varie botteghe di legnaioli e carbonai. Nel cerchio del tempo due spirali si inseguono incessantemente, l'una di fuoco, l'altra di nero carbone, l'una la pura energia, l'altra il residuo che ne deriva.

Infine, l'ultimo progetto grafico, laddove la città di Perugia ritrova la sua unità: ancora una volta il colore è protagonista, traccia le mura medievali della città senza tuttavia imprigionarne lo spazio interno; le cinque porte aprono i confini, spalancano i rioni verso l'esterno, il futuro della città o il ricordo di ciò che fu.
l'identità perdura, il tempo non la ferma. Spetta a noi coglierne i suoni, i sapori, i colori, le parole.

Fikrete Topalli e Sofia Ferrari


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