IMG 0730A maggio partono le iniziative “L’Umbria e le Arti Contemporanee” nei Comuni del Lago Trasimeno

(ASI) Perugia.  Presso la Sala della Partecipazione del Consiglio Regionale dell’Umbria a Palazzo Cesaroni a Perugia, è stato presentato (questa mattina) il progetto “L’Umbria e le Arti Contemporanee” - CePAV (Centro Promozione Arti Visive), luogo d’incontro tra diversi soggetti pubblici o privati con l’intento di attivare tutte quelle iniziative che rientrano nell’ambito delle arti.

Il progetto, promosso dalla Fondazione Luciano Boccardini e da Trasimedia, è patrocinato da Regione Umbria, Comune di Magione, Comune di Paciano, Comune di Passignano sul Trasimeno e Comune di Piegaro, con la partecipazione dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia. A presentare il progetto, sono intervenuti in conferenza stampa, gli ideatori, organizzatori e curatori del progetto, oltre ai rappresentanti istituzionali dei Comuni coinvolti. Ai presenti è stato consegnato il catalogo delle mostre “Sculture di Luce”.

“Il Centro intende articolare la sua attività in una programmazione annuale di eventi il cui scopo è quello di valorizzare il territorio dell’Umbria ed in particolare, in questa prima fase, quello dell’area del Trasimeno, proponendo la promozione e la divulgazione delle espressioni artistiche in ogni loro forma, finalizzata all’integrazione tra le diverse culture - ha affermato il Direttore Generale della Fondazione Culturale Luciano Boccardini, Marinella Ambrogi”. “Tutte le attività del Centro intendono far conoscere, salvaguardare e rendere accessibile a tutti il patrimonio culturale ed i beni paesaggistici dell’Umbria e nell’ambito della programmazione del CePAV - ha proseguito il Direttore - saranno promosse ed organizzate mostre, seminari, manifestazioni, convegni, incontri, nonché attivate ricerche finalizzate alla conoscenza e valorizzazione degli Artisti e delle loro forme espressive e attività specifiche indagheranno lo stato dell’arte contemporanea in Umbria”. “Nel progetto ‘L’Umbria e le Arti contemporanee’ - conclude Marinella Ambrogi - è emerso il tema della ‘Luce’: la luce come trait d’union per le due mostre, la luce di una macchina fotografica che coglie e rende eterno un luogo o un momento, la luce sulla tela che fa vibrare i colori, la luce che la musica dà alle parole”.

Sono intervenuti a seguire Ugo Mancusi di Trasimedia ed i curatori delle mostre Graziano Marini e Claudia Bottini, che ha voluto per queste prime attività del CePAV il tema della “Luce”. Mancusi ha sottolineato l’importanza di fare rete tra pubblico e privato mentre Graziano Marini ha puntualizzato che in soli cinque mesi si è passati dall’idea alla prima fase del progetto che vedrà artisti di calibro internazionale, oltre che i grandi maestri del vetro umbri, presenti alle due esposizioni. Inoltre, Marini ha affermato che in Umbria c’è necessità di provvedere ad una mappatura delle presenze artistiche degli ultimi cinquant’anni perché questa terra è una tra le prime in Italia ad aver avuto, oltre a grandi artisti locali, un elevatissimo numero di artistici internazionali che si sono stabiliti, o hanno transitato per brevi o lunghi periodi, nelle varie località umbre.

“L’Umbria e le Arti Contemporanee” - CePAV (Centro Promozione Arti Visive) si inaugura con “Sculture di Luce”, due splendide mostre sull’arte del vetro curate da Graziano Marini e Claudia Bottini. Le mostre si apriranno domenica 29 maggio e rimarranno allestite fino a domenica 3 luglio 2016. Due i comuni coinvolti: Piegaro e Passignano sul Trasimeno. Al Museo del Vetro di Piegaro sarà allestita la mostra Sculture di Luce: “Il vetro, tecnica artistica contemporanea tra passato e futuro” che sarà inaugurazione domenica 29 maggio 2016, ore 11:00. Presso la Rocca Medievale del Comune di Passignano sul Trasimeno, sempre domenica 29 maggio, nel pomeriggio, alle ore 18:00, verrà inaugurata la l’altra mostra: Sculture di Luce: “Arte nello spazio, la scultura alla luce della natura”.

Il prossimo appuntamento sarà a fine giugno, domenica 26 giugno 2016, quando alle ore 17:00 ad andare in scena nel Comune di Paciano a Palazzo Baldeschi sarà L’arte in Musica: “La parola diventa poesia” “L’amore al Lago nella Bella Époque”, narrazione di poesie e lettere d’autore a cura del Cav. Zampetti Gianfranco, poeta e attore umbro con accompagnamento musicale di Elisa Tremamunno (violino) Maria Rita Carletti (pianoforte). Questa iniziativa si inserisce all’interno dell’evento “Festa di Primavera” a cura dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia, che hanno inserito uno dei loro consueti incontri annuali proprio all’interno del progetto “L’Umbria e le Arti Contemporanee”.

Nel mese di luglio sarà coinvolto il Comune di Magione con “Art of Fashion Photography on Lake Trasimeno”, corso di fotografia a cura di Khaled Abul-Dahab (Emirati Arabi Uniti), che si svolgerà dall’8 all’11 luglio 2016 presso il Museo della Pesca di San Feliciano. L’inaugurazione è prevista per venerdì 8 luglio 2016, ore 17:00.

La Fondazione culturale Luciano Boccardini, con sede in Perugia, si è costituita nel 2011 per volontà del Maestro che ne è Presidente e Socio fondatore, è iscritta nel Registro regionale delle persone giuridiche, non ha scopo di lucro, è apolitica e apartitica. Gli scopi statutari della Fondazione sono molteplici ma tutti tesi a favorire un organico contatto tra l’arte e il sistema culturale di riferimento, con particolare attenzione al sociale e alle parti più deboli della società. Nel corso di questi anni di attività la Fondazione ha predisposte mostre, stampato volumi, organizzato convegni, realizzato incontri con le scuole, creato laboratori di art terapy per bambini diversamente abili. Nel 2016 grazie alla collaborazione con Corebook Multimedia & Editoria e Trasimedia, la Fondazione Boccardini, ha costituito il Cepav (Centro per la Promozione delle Arti visive).

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Mostra Sculture di Luce

29 maggio / 3 luglio 2016

a cura di Graziano Marini e Claudia Bottini

Note sui curatori

Graziano Marini pittore italiano.

Nel 1975 conosce Piero Dorazio divenendone assistente per circa dieci anni e stringendo con lui una solida amicizia, fatta di stima reciproca, collaborazioni e iniziative firmate a quattro mani. In quegli stessi anni inizia a

disegnare e dipingere i suoi primi quadri, comincia a frequentare gli atelier dei maggiori artisti italiani Burri, Vedova, Veronesi, Melotti, Santomaso.

Dal 1978 al 1992 ricopre la carica di coordinatore e direttore artistico del Centro Internazionale della Ceramica Montesanto. Durante tale periodo ha modo di conoscere e collaborare con alcuni protagonisti del panorama artistico internazionale, quali Max Bill, Sebastian Matta, Kenneth Noland, Joe Tilson, Nick Carone. Agli inizi degli anni Ottanta organizza Todi corsi di pittura, grafica e ceramica per conto della Penn State University e collabora ai corsi estivi della International School of Art di New York. Tiene esposizioni personali e collettive in Italia, Europa e Stati Uniti, nello stesso periodo realizza alcune opere alla Fondazione Fiumara d'arte in Sicilia.

Dal 1991 inizia a collaborare con la Galerie Annamarie Andersen di Zurigo e la Frankfurt Westend Galerie di Francoforte. Nel 1997 realizza una grande opera in mosaico per la Stazione Metro di Piazza Barberini a Roma. In questi anni sperimenta la ceramica il vetro e mosaici. Nel 2001 propone il suo progetto a Piero Dorazio per costituire una Fondazione e una Scuola Internazionale di Arti e Mestieri, da realizzare con la Città di Todi, insieme ci lavorano intensamente per quattro anni, il progetto s'interrompe nel 2005 con la scomparsa del maestro.

Nel 2002 è invitato a Baghdad alla grande mostra “Arte per l'Umanità” dove vince il primo premio per la pittura. Intraprende lunghi viaggi attraverso il Centro Asia, Pakistan, Afghanistan, Iran, Iraq, Siria dove raccoglie oggetti tessuti e tappeti che influiscono sulla sua ricerca. Nel 2005 tiene mostre in Francia, Berlino, Francoforte, Zurigo ed è curatore della mostra omaggio a Giuseppe Mazzini al Kunsthaus di Grenchen in Svizzera e della mostra “Oltre l'Occidente” che si tiene al Castello di Otranto. Nel 2007 è l'unico artista italiano invitato al Saloon de Paris, partecipa alla Biennale di Theran.

Nel 2008 è invitato alla Biennale di Malindi. Nel 2009 e 2010 tiene mostre personali a Roma, Trieste, Berlino e Zurigo. Oltre a dipingere, continua come instancabile organizzatore di numerose manifestazioni artistiche a sostegno dei giovani artisti italiani.

Claudia Bottini storica dell’arte.

Nel 2005 si laurea in Arte Moderna a Perugia. Lavora come catalogatrice dei beni culturali e collabora con la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio. Nel 2012 si specializza in Arte Contemporanea all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo con un’inedita tesi sulla storia e gli artisti della Light Art in Italia. Cura eventi d’arte contemporanea, scrive in diverse riviste e oggi gestisce il Museo di Norcia (Perugia).

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Sculture di Luce

a cura di Graziano Marini e Claudia Bottini

29 maggio – 3 luglio 2016

Museo del Vetro di Piegaro, Rocca di Passignano sul Trasimeno

Inaugurazione domenica 29 maggio:

ore 11:00 - Museo del Vetro di Piegaro

ore 17:00 - Rocca di Passignano

La mostra Sculture di Luce rappresenta un evento artistico unico nel suo genere che vede due sedi espositive di prestigio che verranno inaugurate nella giornata di domenica 29 maggio: il Museo del Vetro, nel cuore dell’antico borgo di Piegaro vicino al Lago Trasimeno e la Rocca medievale di Passignano, insieme alla sala multimediale di San Rocco nel centro abitato della città.

IL VETRO, TECNICA ARTISTICA CONTEMPORANEA TRA PASSATO E FUTURO

In un unico luogo si uniscono tre poli fondamentali della produzione artistica vetraria in Italia fin dal medioevo: Sansepolcro e la Biennale d'arte del vetro contemporaneo “diVetro”, ideata nel 2012 da Antonella Farsetti dove artisti affermati hanno lavorato il vetro per la prima volta: Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli e Dominique Landucci; il MAV Museo dell’Arte Vetraria Altarese (www.museodelvetro.org) con la direzione di Giulia Musso che porterà opere in vetrofusione di Enzo Esposito, Luciano Fiannacca, Annamaria Gelmi, Fukushi Ito, Enzo L’Acqua, Graziano Marini, Carlo Nangeroni, Juan Segura, Renza Sciutto, Matteo Giagnacovo, Isabella Nazzarri e Anna Caruso; Piegaro e il Museo del Vetro con gli artisti umbri che hanno usato il vetro come materiale artistico contemporaneo fin dal gli anni Settanta, Karpüseeler e Arzilli, in più, uno sguardo al futuro con le opere inedite di Benedetta Galli.

"ARTE NELLO SPAZIO", LA SCULTURA ALLA LUCE DELLA NATURA

In mostra grandi artisti in dialogo continuo con la natura: Paul Wiedmer, artista svizzero fondatore del Parco delle sculture della Serpaia a Civitella d'Agliano; Burattini Sestilio nato a Magione, dove vive e lavora, famoso per le sue monumentali macine di pietra; Paolo Pasticci, uno dei più famosi scultori perugini. Sua l’ultima scultura istallata nel 2015, nel Parco delle Sculture di Brufa: “Macina umana” in bronzo, si ispira alla forma rannicchiata del corpo umano, evidenziando il rapporto uomo-natura nella forma essenziale della ruota, e interpretato nell’accezione arcaica della macina da mulino. Una “ruota della vita”, che allude al tema del “positivo e negativo”, al concetto di circolarità, alla vita-morte; bene-male; luce-ombra; materia-antimateria. Infine l'originalità di Meri Tancredi, artista aquilana, diplomata all’Accademia di Perugia, che dal 2012 lavora con il plexiglass e il led, conducendo un’indagine sulla parola scritta e sui rapporti con il materiale che la supporta e lo spazio nel quale è collocata. I suoi video sono stati anche installati a Palazzo Penna a Perugia.

La mostra Sculture di Luce al Museo del Vetro di Piegaro è il primo di questi eventi. Le attività del CePAV puntano a rendere visibili quei siti che nel tempo hanno cambiato la loro connotazione, come le aree industriali dismesse. Il Museo del Vetro, nel cuore dell’antico borgo di Piegaro vicino a Perugia è un’antica vetreria con un’imponente ciminiera in mattoni. Inaugurato nel 2009 è uno dei siti di archeologia industriale più affascinante dell’Umbria e grazie alla mostra, verrà valorizzato l’edificio e la sua collezione che racconta la centenaria storia della produzione vetraria della cittadina, dal medioevo al XX secolo. All’ingresso una scritta avverte: “Entra e osserva come la perizia creativa e il ripetitivo uso quotidiano abbiano reso questi oggetti semplici ed eterni, testimoni di una comunità tuttora viva e pulsante”. L’arte del vetro è ancora viva nelle sue infinite coniugazioni artistiche e può rappresentare una costruttiva base per le dinamiche creative del futuro.

Molti degli artisti presenti alla mostra che hanno partecipato alla Biennale d'arte del vetro contemporaneo “diVetro”, ideata nel 2012 dall’artista aretina Antonella Farsetti a Sansepolcro (Arezzo), dove artisti affermati hanno lavorato il vetro per la prima volta: Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli e Dominique Landucci. Come Piegaro, San Sepolcro è stato, fin dal medioevo, un altro polo fondamentale della lavorazione del vetro in Italia. Oggi ospita anche il Museo Bernardini Fatti della vetrata antica, primo tentativo italiano di un museo dedicato all' arte delle vetrate. Sculture in luce per la prima volta, metterà insieme le due città del vetro, mostrando come il vetro in arte contemporanea, sia un materiale magico ed emozionante.

Nel corso dei secoli gli artisti si sono impegnati a rappresentare con vari media il fenomeno della luce, simbolo del divino, dell’energia, del calore e in sintesi della vita. Grazie al vetro, la luce può essere “manipolata” come materia prima, nella sua accezione di fenomeno propriamente fisico, usando non i pennelli della pittura tradizionale, ma nuove tipologie di sorgenti luminose e materiali riflettenti o con altre proprietà ottiche. L’arte del vetro, rispetto ad altri media, lascia incontaminata la natura immateriale della luce.

La luce diventerà un'espressività che verrà utilizzata dagli artisti insieme agli artigiani della città, che da secoli danno vita, nelle proprie botteghe, a produzioni “manuali” il cui vero valore è nella unicità del linguaggio che esprimono.

In questa mostra il vetro dialogherà con le altre espressioni artistiche, valorizzandole in modo inedito e peculiare. L'oggetto vetro diventa al contempo “opera d'arte” ma anche “opera concettuale” di altissimo livello. Quando si parla di “scultura con il vetro” e luce viene spontaneo pensare alle vetrate nelle chiese, grazie alle quali entriamo in contatto con il mistero divino. Senza la materia luminosa delle vetrate è inconcepibile l’edificio della chiesa gotica. Qui per la prima volta sembra che sia la materia stessa ad essere luminosa, poiché la luce che si diffonde e non sembra affatto provenire dall’esterno, sembra che la luce si propaghi dalle pareti stesse, le pareti brillano.

Nella storia dell’arte, la chiesa più famosa per le sue vetrate è sicuramente Saint Denis. L’abate Suger costruisce il nuovo coro tra il 1140 e il 1144, fondando la sua opera su la metafisica della luce di quel Dionigi al quale era intitolata l'abbazia (pseudo-Dionigi, siriano che scrive fra IV e V secolo). Nella sua teologia combina elementi neoplatonici e cristiani. La luce discende dall'Uno alla materia terrestre, che, pur oscurata, ne conserva qualche parte; la luce presente nel mondo è così guida e ascesa al divino come le materie che la possiedono: l'oro, le gemme, le vetrate. Nell’antichità “era anche il mosaico”, scrive Hans Sedlmayr nel 1960 ne La luce nelle sue manifestazioni artistiche, “a donare al colore racchiuso in esso un intenso splendore...Una simile superficie non viene percepita effettivamente come una vera e propria delimitazione spaziale: essa appare piuttosto vaga e sfocata, come la neve fresca al sole...” . Ed è proprio dalla fabbrica del vetro di Piegaro che provengono le tessere musive del Duomo di Orvieto, costruito da Lorenzo Maitani nel 1321. La vetreria di Piegaro, poté continuare la sua ascesa e per oltre mezzo secolo mantenere la sua produzione di prima qualità: vetri colorati e tessere da mosaico andarono ad adornare le facciate ed i finestroni di altre insigni cattedrali come quelle di Perugia, Milano e Bologna. Lo storico Cesare Crispolti nel 1648 a questo proposito scrive: «a Piegaro si esercita con somma diligenza l’arte del vetro il quale è portato in gran copia non solo a Perugia ma anche in molti altri luoghi e città».

La luce è anche luce architettonica, ampiezza e altezza della costruzione, il dinamico il rapporto fra spinte e controspinte mediante esili contrafforti, gli archi e il delicato disegno di linee flessuose e marcate delle vetrate. Gli artisti allora, si confronteranno con le loro installazioni anche con la suggestiva architettura del Museo. Sale con suggestive volte in mattoni, e un ambiente principale di grande respiro, dove si snodava il ciclo produttivo, che comprendeva la fase della mescola (sono visibili le aperture nella parete, dalle quali venivano scaricate le materie prime), la fusione nel forno a bacino, di cui si conserva la base, e il cosiddetto “tunnel della tempera”, purtroppo non più visibile. All’interno del bacino del forno, una grande lastra di vetro rappresenta la testimonianza dell’ultima fusione, avvenuta in questa struttura nel 1968, anno della dismissione.

Il favore accordato alla luce è motivo centrale della cultura religiosa di tutto il medioevo: Tommaso d’Acquino e Ugo San Vittore sommi teologi, identificano la bellezza con l’armonia delle proporzioni ma anche con la luminosità. “Cosa vi è di più bello della luce, scrive Ugo da San Vittore, essa che pur priva di colore, illuminando rivela il colore delle cose?”. La luce che attraversa il vetro rivela il colore delle cose.

Per prendere visione del programma: www.cepav.eu

 


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