archivio cittapieve2(ASI) Città della Pieve. Il Comune cura la memoria di Città della Pieve e “mette in sicurezza” il tesoro archivistico. L’impegno dell’Amministrazione comunale di Città della Pieve per la conservazione e la salvaguardia dei depositi archivistici è stato notevole.

Ad oggi è stato concluso il lavoro di trasferimento dei preziosi documenti dal deposito di Sant’Agostino alla nuova collocazione in Palazzo Orca. Il lavoro sin qui svolto è consistito nel predisporre il materiale in maniera tale da renderlo trasferibile facendo in modo che tutto risultasse perfettamente ordinato e che la varie tipologie di archivio rimanessero in un ordine di chiara individuazione. I pezzi archivistici sono stati quindi riuniti ed è stato assegnato loro un numero progressivo in modo tale da poter ricreare una “fotografia” della vecchia disposizione.
Personale del Comune è stato impegnato in questa meticolosa opera e coordinato da esperti della Archiv.um, società incaricata dall’Amministrazione, nel dare un numero progressivo ad ogni scaffale, lavoro utile alla stesura della pianta topografica in cui è indicata la divisione delle scaffalature per archivio. Sono stati così trasferiti circa 345 ml. di materiale (di cui 10 che riguardano materiale per la biblioteca). Ma il trasferimento è stato anche preceduto da opere di adeguamento dei locali di Palazzo Orca che sono stati liberati e predisposti all’ottenimento favorevole dei Vigili del Fuoco per tutte le prescrizioni relative ai sistemi di allarme e alla prevenzione incendi. Lavori eseguiti dalla ditta Scargiali Mario per un importo complessivo di circa 18 mila euro.
Opere le cui tempistiche (2 mesi esatti dall’inizio dei lavori alla completa sistemazione dell’archivio) meritano un apprezzamento verso tutti i soggetti coinvolti. “Ma l’opera non è ancora completa – spiega il sindaco Fausto Scricciolo -, si lavorerà ad interventi per rendere la consultazione completamente fruibile anche attraverso una schedatura informatizzata di un patrimonio di estremo pregio sia per continuità cronologica e varietà, sia per quantità e qualità. A tale proposito la Soprintendenza ai beni Archivistici dell’Umbria ha valutato l’Archivio Notarile-Mandamentale di Città della Pieve tra i primi quindici dell’Umbria. Tutta la documentazione ivi contenuta risulta infatti di estrema importanza – conclude -, non solo per la storia pievese ma anche per quella del territorio circostante. Numerosi sono infatti i documenti che riguardano anche i centri di Castiglione del Lago, Piegaro, Panicale e Paciano. Con questo intervento siamo certi di aver posto un importante tassello alla conservazione di questo patrimonio”.


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