Foto(UMWEB) Roma. Il progetto del Consiglio nazionale della categoria, sostenuto da Colaf e Agenzia per la Coesione territoriale, è finalizzato a rafforzare i controlli di primo livello sui Fondi strutturali. Si punta a standard omogenei e alla creazione di una sezione di commercialisti specializzati. A breve al via progetti pilota anche in Calabria e Friuli-Venezia Giulia

Roma, 8 febbraio 2019 – C’è anche l’Umbria, insieme a Calabria e Friuli-Venezia Giulia, tra le tre regioni nelle quali partirà in via sperimentale il progetto dei commercialisti italiani finalizzato a rafforzare e migliorare i controlli di primo livello per contenere il fenomeno delle frodi comunitarie del nostro Paese. L’iniziativa del Consiglio nazionale dei commercialisti dalla perugina Marcella Galvani, consigliere delegato alle Politiche europee, – a cui hanno garantito pieno sostegno il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell'Unione Europea (Colaf) e l’Agenzia per la Coesione Territoriale – è stato presentato a Roma il 6 febbraio durante un evento a cui hanno partecipato il Ministro per gli Affari europei e presidente del Colaf, Paolo Savona; il Ministro per il Sud con delega alla coesione territoriale, Barbara Lezzi; il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani.

L’iniziativa mira a snellire, velocizzare e rendere più efficienti i controlli per contribuire al miglioramento delle attività di prevenzione delle frodi comunitarie e ridurre al minimo gli errori e le altre irregolarità che si riscontrano sull’utilizzo dei Fondi UE.

Il progetto messo a punto dai commercialisti prevede la creazione di una sezione di iscritti all’Albo dei commercialisti, esperti in gestione e controllo dei programmi cofinanziati con Fondi strutturali, che andranno a svolgere le attività di controllo di primo livello, utilizzando standard omogenei da applicare su tutto il territorio nazionale. La materia è oggi disciplinata da un quadro normativo molto articolato, che risponde a regole sia comunitarie, sia nazionali che regionali, rendendo elevato il rischio di confondere i vari piani e di incorrere anche in errori e omissioni che in alcuni casi portano alla revoca del finanziamento.

Una volta individuate le procedure di controllo standardizzate, sarà introdotto un sistema di verifica anche sulle attività di controllo svolte dai commercialisti, per monitorare in itinere la tempestività e la correttezza del loro operato.

Un altro importante obiettivo del progetto consiste nella possibilità, per le Amministrazioni titolari dei Programmi cofinanziati, di procedere con la selezione immediata dei controllori con affidamento degli incarichi a chiamata, cioè senza bando, e a rotazione. Il secondo step del progetto prevede infatti la formazione specialistica dei commercialisti interessati a svolgere le attività di controllo di primo livello, in modo da individuare un elenco di esperti in materia su tutto il territorio nazionale.

Per raggiungere gli obiettivi indicati nel progetto è stato già costituito un Tavolo di confronto tecnico tra il Consiglio nazionale ed il COLAF ed è stata avviata una fase sperimentale con le Regioni Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Calabria, che hanno aderito all’iniziativa anche in un’ottica di rafforzamento della capacità amministrativa ed hanno inserito il progetto nei rispettivi P.R.A. (Piani di Rafforzamento Amministrativo).

L’attuazione del progetto, che sarà realizzato presso le Amministrazioni che vorranno aderire all’iniziativa, è facilitata dall’organizzazione territoriale dei commercialisti italiani che, tramite i propri Consiglieri Nazionali, che rappresentano tutte le aree geografiche ed i 131 Ordini locali, sottoposti per legge alla vigilanza del Consiglio nazionale della categoria, consentono un collegamento continuo ed una presenza stabile presso ogni Regione. Tale impostazione, oltre a facilitare la realizzazione dell’iniziativa, agevolerà le operazioni di monitoraggio e garantirà un costante feed back sul progetto stesso.

“Con questo progetto – ha affermato il presidente nazionale della categoria professionale, Massimo Miani – i commercialisti si mettono a disposizione delle Istituzioni per contribuire a costruire un percorso volto all’omogeneizzazione e alla semplificazione dei controlli, che consenta, nella prossima programmazione 2021/2027, di garantire competenze specialistiche in materia di controlli di primo livello, con ricadute importanti sul sistema di gestione dei Fondi strutturali. I commercialisti hanno il dovere e la responsabilità di agire nell’interesse pubblico, di rispettare i principi di integrità, obiettività, indipendenza, di riservatezza, di diligenza e di fornire prestazioni competenti e qualitativamente elevate. Sull’osservanza della legge professionale e di tutte le altre disposizioni che disciplinano la professione, vigilano gli Ordini che sono Enti pubblici non economici. Tutti motivi per i quali la categoria può fornire un contributo determinate di affidabilità e professionalità anche nell’ambito della lotta alle frodi comunitarie”.

Secondo la perugina Marcella Galvani, consigliere nazionale dei commercialisti che ha lavorato all’iniziativa, “il progetto, altamente innovativo e qualificante in una materia specialistica quale quella di controllore di progetti cofinanziati con risorse comunitarie, si colloca all’interno di un processo di condivisione e confronto tra diversi soggetti istituzionali e risponde appieno alle regole del Partenariato, uno dei principi di riferimento della politica europea di coesione economica e sociale”. Per Galvani “la collaborazione tra i diversi soggetti pubblici nazionali, regionali e gli ordini professionali è parte, di un’azione complessiva di rafforzamento che deriva dall’analisi dei fabbisogni e dalla raccolta e messa a sistema di strumenti ed esperienze da condividere. Un’azione che punta anche a orientare l’operato dei soggetti coinvolti, a vario titolo, nella governance multilivello, con iniziative che hanno un impatto finale sullo sviluppo economico e sociale e quindi sul benessere dei cittadini, i finali destinatari di queste politiche, garantendo, al contempo, l’attuazione di procedure adeguate di tutela dei flussi finanziari di spesa e quindi del bilancio comunitario”

“Oggi l’Italia guida la classifica dei Paesi UE che perseguono maggiormente con grande efficacia le frodi ai danni del budget europeo – ha affermato il Ministro per gli Affari europei e presidente del Colaf, Paolo Savona –. La collaborazione progettuale con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nell’ottica della massima circolazione delle best practice investigative, rafforza i legami istituzionali tra le organizzazioni impegnate nella gestione delle provvidenze europee, migliorandone l’efficacia”.

"Il Fondo europeo per lo sviluppo regionale – ha spiegato il Ministro per il Sud con delega alla coesione territoriale, Barbara Lezzi – rappresenta una risorsa fondamentale per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese e, in particolare, del Mezzogiorno. Consideriamo soltanto il dato macro: per la programmazione 2014-2020 all’Italia sono stati destinati circa 54 miliardi di euro. Una cifra enorme, suddivisa poi tra le Regioni, che necessita di un monitoraggio e di controlli costanti”.


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