IMG 20190214 WA0004Anche Coldiretti Umbria, all’iniziativa nazionale di presentazione del Rapporto 2018

(UMWEB) Perugia. Anche la dirigenza di Coldiretti Umbria ha partecipato a Roma alla presentazione del sesto Rapporto Agromafie 2018 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare, da cui emerge come il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie è salito a 24,5 miliardi di euro con un balzo del 12,4% nell’ultimo anno, con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell’economia italiana e internazionale, immune alle tensioni sul commercio mondiale e alle barriere di circolazione delle merci e dei capitali.
Una rete criminale che si incrocia perfettamente con la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani. Il risultato sono la moltiplicazione dei prezzi, i pesanti danni di immagine per il Made in Italy in Italia e all’estero e i rischi per la salute con 399 allarmi alimentari, più di uno al giorno nel 2018 in Italia, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del Sistema di allerta rapido dell’Unione europea RASFF. Senza trascurare le conseguenze sull’ambiente con le discariche abusive e le illegalità nella gestione dei rifiuti che fanno registrare oltre 30mila ecoreati all’anno in Italia. Nel 2018 si è confermata anche l’impennata di fenomeni criminali con furti di trattori, falciatrici e altri mezzi agricoli, gasolio, rame, prodotti (dai limoni alle nocciole, dall’olio al vino) e animali con un ritorno dell’abigeato. A tutto questo - osserva il Rapporto Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare - si aggiungono racket, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione nelle campagne.
L’agricoltura e l’alimentare - commenta il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti - sono considerate aree prioritarie di investimento dalla malavita che ne comprende la strategicità, specie in tempo di crisi, per questo occorre non abbassare la guardia e continuare a vigilare anche a livello locale. Per contribuire a questa battaglia, Coldiretti - ricorda Diego Furia direttore regionale - ha promosso l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, con Giancarlo Caselli presidente del comitato scientifico. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano, tra l’altro, la necessità di stringere le maglie ancora larghe della legislazione, con la riforma dei reati in materia agroalimentare.
Allestita per l’occasione la tavola de “Il crimine nel piatto degli italiani” con i casi più eclatanti, dall’antipasto al dolce, di portate illegali frutto di traffici, inganni, frodi e manipolazioni per speculare sul cibo e sulle filiere agroalimentari.


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