Confcommercio UMBRIAFederalberghi Umbria lancia un primo appello alla nuova amministrazione regionale

(UNWEB) Locazioni brevi ed economia sommersa: complici gli strumenti digitali, i fenomeni dell’abusivismo e della concorrenza sleale nel turismo si fanno dilaganti e gli imprenditori del settore tornano alla carica chiedendo misure efficaci di contrasto.
Federalberghi Umbria lancia così il suo primo appello alla nuova amministrazione regionale, e all’assessore competente che sarà presto designato, perché la lotta all’abusivismo e al sommerso nel turismo sia una priorità a cui dare la massima concretezza.
I dati sul mercato degli affitti brevi pone l’Umbria al dodicesimo posto in Italia nella classifica degli annunci su Airbnb, con 9.342 annunci (agosto 2019) solo su questo portale.
Alcuni dati: ad Assisi si promuovono oggi sul portare Airbnb 616 alloggi turistici mentre dall’elenco regionale degli alloggi locati per finalità turistiche (aggiornato a maggio 2019) risultano 178 appartamenti registrati.
Stessa ampia forbice ovunque. A Perugia: 1.097 alloggi promossi contro i 189 registrati. A Orvieto: 384 alloggi promossi contro i 53 registrati. A Gubbio, 298 alloggi promossi contro i 29 registrati. A Spoleto: 387 alloggi promossi contro i 51 registrati. A Todi: 402 alloggi promossi contro i 28 registrati.
“Questo fenomeno”, chiarisce Federalberghi Umbria, “implica subito e necessariamente una intensa attività di controllo.
Di pari passo, occorrerà riprendere in mano il Testo unico del turismo, già riformato nel 2017, per renderlo efficace a fronteggiare un fenomeno in fortissima espansione. Questo testo di legge è ora da considerare, insomma, un punto di partenza non più però sufficiente a dare le risposte che gli imprenditori attendono. Siamo disponibili fin da ora ad un confronto operativo”.
Il problema della concorrenza sleale, ribadisce Federalberghi Umbria che su questo punto aveva centrato anche gli incontri con i candidati alla presidenza della Giunta regionale alla vigilia del voto, non riguarda però solo gli imprenditori direttamente danneggiati. Riguarda infatti, più in generale, la qualità dell’offerta turistica, la tutela del turista e l’evasione fiscale.
Per questo motivo Federalberghi è mobilitata sul piano nazionale in una azione forte nei confronti del Governo, al quale sta chiedendo conto delle misure che avrebbero dovuto regolamentare le locazioni brevi, contenute in un decreto mai convertito in legge.
Intanto, gli accertamenti svolti questa estate dalle Guardia di Finanza hanno dimostrato che in Italia due alloggi su tre sono irregolari.
Federalberghi chiede così al Governo di accelerare l’emanazione dei provvedimenti in sospeso e auspica che la manovra di bilancio venga integrata con misure concrete, immediatamente operative, che pongano un argine al dilagare delle offerte abusive, della concorrenza sleale e dell’evasione fiscale.


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