Prandini e AgabitiPrandini: L'agricoltura italiana la più green d'Europa

 

(UNWEB) La presentazione del Manifesto per un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica al Sacro Convento di Assisi arriva dopo che l’Italia ha registrato un aumento record del +156% di tornado, tempeste di pioggia, grandine, ondate di gelo e di calore negli ultimi cinque anni, peggio che in altri grandi paesi come Spagna, Francia e Germania. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti sulla banca dati europei degli eventi estremi ESWD che ne ha rilevati in media più di 4 al giorno lungo la Penisola con pesanti conseguenze sull’economia, sul lavoro e sull’ambiente nel 2019, che è stato in Italia il quarto anno più caldo dal 1800 con una temperatura superiore addirittura di 0,96 gradi rispetto alla media di riferimento dopo i record di 2014, 2015 e 2018 secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.

La marcata tendenza al surriscaldamento si manifesta anche con la più elevata frequenza di fenomeni estremi, con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità che si abbattono su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 7275 i comuni complessivamente a rischio per frane o alluvioni (il 91,3% del totale) che mette di fatto in pericolo la vita ed il lavoro di 7 milioni gli italiani che vivono in queste aree secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat. “L’agricoltura italiana che si estende su circa la metà della superficie nazionale è il settore che più subisce gli effetti del cambiamento climatico ma anche quello più impegnato a contrastarli” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che è stato tra i cinque promotori del manifesto di Assisi per rispondere concretamente all’invito del premier Giuseppe Conte ad avere come alleata la Coldiretti per un New Green Deal che favorisca la transizione ecologica, la cura dell'ambiente e la protezione delle biodiversità lo scorso settembre al Villaggio contadino di Bologna.

Un impegno che ha fatto diventare l’agricoltura italiana la più green d’Europa come dimostrano i tesori agroalimentari protagonisti ad Assisi nella vetrina allestita dalla Coldiretti dove sono state raccolte le specialità salvate dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni di contadini. Un impegno quotidiano sul territorio che ne alimenta il successo in tutto il mondo – evidenzia la Coldiretti – grazie al record europeo di 299 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute a livello comunitario, 524 vini Doc/Docg e Igt, la leadership Ue con 79mila operatori del biologico, il maggior numero di giovani agricoltori under 35 (oltre 56mila), 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il maggior numero di prodotti agroalimentari in regola per residui chimici irregolare. Ma l’Italia ha anche conquistato in pochi anni il primato mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con propria insegna del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica alla quale fanno riferimento oltre 8mila agricoltori impegnati nel valorizzare il legame con il territorio e la straordinaria biodiversità del territorio nazionale dove – spiega la Coldiretti – ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi e 533 varietà di olive contro le 70 spagnole. L’agricoltura italiana è tra le più sostenibili – prosegue Coldiretti – con appena il 7,2% di tutte le emissioni a livello nazionale con 30 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti in Italia, contro i 76 milioni di tonnellate della Francia, i 66 milioni di tonnellate della Germania, i 41 milioni del Regno Unito e i 39 milioni della Spagna. L’Italia è anche il quarto produttore mondiale di biogas con oltre duemila impianti di cui ben il 77% con residui di origine agricola, per un totale di oltre 1.440MW elettrici installati.

Con l’obiettivo di sviluppare una economia più sostenibile la Coldiretti è impegnata sulla “chimica verde” italiana con la coltivazione delle aree “aride” finalizzata alla produzione di bio-plastiche e sostanze fitosanitarie, che vede collaborazioni già avviate con Novamont su cardo, cartamo e girasole.

Un progetto che si inserisce in un percorso di collaborazione trasversale come dimostra la nascita della Fondazione Filiera Italia, la nuova realtà che riunisce oltre a Coldiretti il meglio dell’industria alimentare, con oltre 60 campioni nazionali e della distribuzione, ora allargata alle più importanti componenti del sistema Paese. “Con l’agroalimentare Made in Italy che è diventato strategico per una crescita sostenibile sul piano economico ed occupazionale, Filiera Italia rappresenta l’unica realtà oggi del Paese che è stata capace di fare sistema di fronte alle nuove sfide, dalle guerre commerciali al cambiamento climatico” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.


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