(UNWEB) Prolungare l’efficacia delle attuali regole di Politica Agricola Comunitaria per altri due anni è necessario per garantire stabilità e certezza alle imprese agricole, ma senza una robusta iniezione di liquidità è a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari per i cittadini europei, uno degli obiettivi fondanti dell’Unione Europea. È quanto afferma Coldiretti Umbria, in riferimento alla posizione approvata dalla Commissione Agricoltura dell’Europarlamento sul Regolamento transitorio della politica agricola comune, che propone il rinvio dell’entrata in vigore della nuova PAC dal 2021 al 2023 e un fondo anticrisi da oltre 400 milioni di euro in aggiunta alla normale dotazione finanziaria in favore dell’agricoltura colpita dall’emergenza Covid-19.
Oggi più che mai - sostiene Albano Agabiti presidente regionale Coldiretti - la politica agricola europea deve poter disporre di risorse sufficienti per sostenere i nostri agricoltori e non dipendere dall’estero per cibo e bevande, strategici per la ripresa economica dell’UE. Per questo serve una proroga che consenta di dedicare il tempo necessario ad una riforma della PAC nel senso di una politica economica, di investimenti, di innovazione, che garantisca la sostenibilità a lungo termine delle nostre aziende agricole che in questo momento di crisi necessitano di continuità e flessibilità nella concessione dei sostegni al primo pilastro e allo sviluppo rurale. La nostra agricoltura ha bisogno di tutte le risorse necessarie, anche straordinarie, per continuare a rappresentare un motore di sviluppo utile a portare il nostro territorio fuori dalla crisi. Ora è necessario lavorare - precisa Agabiti - sulla proposta di modifica del Quadro Finanziario Pluriennale per assicurare un adeguato finanziamento con prospettive di lungo periodo.
Negli Stati Uniti il presidente Donald Trump - conclude Coldiretti - ha annunciato aiuti per il settore agricolo statunitense di 19 miliardi di dollari (16 miliardi di aiuti diretti e 3 per gli acquisti di latte, carne e ortofrutta da distribuire agli indigenti) che si aggiungono ai 28 miliardi già messi in campo per risarcire i produttori Usa delle perdite provocate dalla guerra commerciale con la Cina.