Cambio al vertice e primo parziale bilancio per l’istituto di credito cooperativo umbro-toscano
(UNWEB) Città della Pieve, Ora c’è anche l’ufficialità: da venerdì primo gennaio Carmelo Campagna prenderà il posto di Palmiro Giovagnola al vertice di Banca Centro Credito cooperativo Toscana-Umbria, l’istituto bancario nato all’inizio dell’anno dalla fusione tra le ex Bcc Umbria e Banca Cras. Ad annunciarlo, martedì 15 dicembre, sono stati gli stessi protagonisti riuniti nella sede direzionale della banca, a Moiano di Città della Pieve, insieme al vicepresidente dell’istituto Florio Faccendi, al direttore generale Umberto Giubboni e al condirettore generale Marcello Morlandi. Smentendo categoricamente voci di conflittualità interne, lo stesso Giovagnola ha definito l’avvicendamento “una discontinuità nel segno della continuità”.
Il nuovo presidente. A prendere il suo posto alla presidenza, come detto, l’attuale consigliere e membro del Comitato esecutivo Carmelo Campagna, ternano, 58 anni, affermato dottore commercialista e presidente della società finanziaria regionale Gepafin. Così come Giovagnola, che è all’interno del mondo della cooperazione di credito dal 1983, anche Campagna ha una forte esperienza in questo ambito essendo stato vicepresidente di Bcc Terni e Valnerina oltre 10 anni fa e avendo seguito, prima in Crediumbria e poi in Bcc Umbria, tutte le operazioni che, di fusione in fusione, hanno portato alla nascita di Banca Centro, all’interno del Gruppo bancario cooperativo Iccrea.
I primi dati. Nel dettaglio, a settembre la raccolta globale, in crescita, ha raggiunto i 2,07 miliardi di euro e gli impieghi lordi alla clientela 1,24 miliardi di euro. “La banca ha rispettato criteri di patrimonializzazione importanti – ha spiegato il direttore generale Giubboni a margine dell’incontro –. I risultati sono in linea con il piano industriale, nonostante tutto quello che abbiamo dovuto gestire in termine economici e di salvaguardia della salute. La fusione ha prodotto i risultati attesi e ci ha consentito di gestire uno dei periodi più imprevisti degli ultimi cinquant’anni”. Relativamente all’emergenza Covid, Banca Centro ha messo a disposizione un plafond di 70 milioni di euro, sospendendo 4.525 finanziamenti rateali (dati a ottobre 2020) e rispondendo al Decreto ‘Liquidità’ con 43 milioni di euro di prestiti, pari a oltre 2mila operazioni. Rispetto alle misure quali Ecobonus e Sismabonus, Banca Centro ha deliberato un primo plafond di 25 milioni di euro destinato all’acquisto di credito di imposta da privati e imprese.
Il futuro di Banca Centro. Superato questa fase, l’istituto bancario va ora verso un processo di ulteriore consolidamento e sviluppo organizzativo, seguendo alcune linee guida esplicate da Campagna. “Innanzitutto – ha commentato il futuro presidente –, dobbiamo avere le capacità di far parte di un grande gruppo bancario quale è Iccrea, il terzo per dimensioni in Italia, mantenendo la tradizionale vicinanza ai soci e ai clienti sui territori. Poi, il tema della trasformazione digitale per migliorare i livelli di analisi e comprensione. Infine, fondamentale, dobbiamo quotidianamente porci la domanda del perché un cliente o un socio entrino nelle nostre banche: la risposta ci consentirà di mantenere quel rapporto di vicinanza ai territori e i servizi necessari alla vita delle imprese e delle famiglie”.