Incontro Tesei FedermodaCarlo Petrini, presidente Federmoda Umbria: “Due le priorità: la chiusura ingiustificata dei nostri negozi e i ristori necessari per dare ossigeno alle imprese che rischiano di chiudere per sempre”

(UNWEB) Ulteriormente esasperati dalle chiusure imposte in questi giorni, ingiustificate rispetto ad attività di altri settori ma con caratteristiche e misure di sicurezza analoghe, gli imprenditori umbri dell’abbigliamento e calzature di Federmoda Confcommercio hanno chiesto ed ottenuto un incontro con la presidente della Giunta regionale Donatella Tesei per manifestare l’estremo disagio di una categoria che sta pagando un prezzo altissimo alla crisi economica scatenata dal diffondersi del Coronavirus.
Due i punti centrali sottoposti alla presidente Tesei dal presidente di Federmoda Umbria Confcommercio Carlo Petrini, in rappresentanza delle oltre 5 mila imprese umbre del comparto.
Il primo riguarda la evidente sperequazione che le imprese del settore stanno vivendo in questo momento come una insopportabile ingiustizia: costrette alla chiusura in un momento già difficilissimo, in una stagione di saldi che ha già dimostrato tutte le sue criticità, con i negozi pieni di merce invernale che difficilmente potrà essere riproposta la prossima stagione.
“Partendo dal concetto, affermato dalla presidente della Giunta regionale e da noi condiviso, che il dato sanitario prevale su tutto”, dice il presidente di Federmoda Carlo Petrini, “abbiamo chiesto alla presidente Tesei che si faccia portavoce presso il nascente governo nazionale del disagio estremo delle nostre imprese, anche attraverso il ruolo che svolge nell’ambito della Conferenza Stato Regioni.
Un disagio che condividiamo con altre categorie di imprese umbre, in questo momento in grave sofferenza. Pensiamo alle gioiellerie di Federpreziosi ferme in occasione di San Valentino, dei nostri ambulanti della Fiva, dei negozi che hanno sede nei centri commerciali, degli operatori degli asili nido e palestre, per fare altri esempi.
Oggi per noi è perfino ragione di imbarazzo dover rispondere alle domande di imprenditori che non riescono a farsi una ragione del fatto che loro devono stare chiusi e altri no.
Eppure, tutte le imprese hanno dimostrato grande responsabilità nell’adozione delle misure necessarie a garantire la sicurezza dei nostri clienti, dei dipendenti e di noi stessi. Come hanno confermato nel tempo anche i risultati dei controlli ai quali siamo stati sottoposti.
Il secondo punto che abbiamo esporto alla presidente Tesei – aggiunge il presidente di Federmoda Confcommercio – è quello dei ristori per le nostre imprese.
In attesa della ripresa delle interlocuzioni con il governo, il confronto è in questo momento a livello regionale.
Sappiamo che l’assessore allo sviluppo economico Michele Fioroni sta lavorando per sostenere il commercio con 10 milioni di euro. Questa misura, che naturalmente abbiamo salutato con grande favore, dovrà essere calata con estrema concretezza nella realtà delle imprese umbre, secondo una logica di priorità che ne faccia uno strumento davvero utile a dare ossigeno alle imprese e aiutarle a ripartire.
Siamo grati alla presidente Tesei per l’attenzione con cui ha ascoltato le nostre ragioni e siamo certi che le sosterrà nelle sedi opportune, come si è impegnata a fare, per portare il prima possibile l’Umbria in una zona arancione magari rafforzata, che consenta a tutte le imprese di lavorare.
Da parte nostra, come imprenditori e come cittadini, c’è l’impegno a fare tutto ciò che è in nostro potere per contribuire ad ottenere questo risultato”.


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