Carloni ott.2021 1Urgente l’adozione dei nuovi piani regionali dei rifiuti e dell’energia e la revisione del prezzario regionale dell’edilizia

(UNWEB) “L’aumento abnorme del prezzo del gas per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento o raffrescamento di abitazioni, uffici pubblici e luoghi di lavoro che, a cascata, sta producendo anche un fortissimo rialzo dei costi di produzione delle materie prime, rischia di arrestare la ripresa economica in atto, ponendo una pesante ipoteca sul futuro di tutti noi.”

È preoccupato Michele Carloni, presidente regionale della CNA, di fronte ai rincari del gas naturale, il cui prezzo medio è passato in sei mesi da 17 a 82 euro al metro cubo.

“Questo – afferma Carloni - si traduce in un incremento di oltre il 400% dei costi energetici sostenuti dalle imprese, che hanno potuto beneficiare solo in parte della mitigazione degli oneri di sistema inseriti nella bolletta dopo il provvedimento adottato dal governo. Noi crediamo che a livello nazionale debbano essere intraprese ulteriori misure a favore delle imprese di produzione, specialmente per quelle della manifattura. Il rischio, infatti, è di trovarci a breve di fronte alla perdita di pezzi importanti delle filiere produttive del made in Italy, dalla meccanica all’agroalimentare, dall’arredo casa alla moda etc...Tra queste, le più penalizzate sono sicuramente quelle che operano in regime di subfornitura, che non possono compensare tale aumento dei costi sul prezzo al cliente finale. Nella stessa situazione si trovano le imprese del settore delle costruzioni, che sono alle prese con il rincaro delle materie prime e all’aumento dei prezzi dei manufatti, proprio a causa dell’incremento dei costi energetici per le imprese che li producono. È indispensabile, pertanto, che il governo adotti ulteriori misure.”

Per il presidente della Cna, però, “in questo scenario possono e devono essere assunte alcune decisioni inderogabili anche a livello regionale. Ci riferiamo, in particolare, alla rapida approvazione dei nuovi piani per i rifiuti e per l’energia, in modo da consentire il raggiungimento dell’indipendenza energetica dell’Umbria attraverso la realizzazione di termovalorizzatori e biodigestori, strategici per la produzione di energia elettrica e bio-metano. Così come deve essere prevista la realizzazione di nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili, dal fotovoltaico all’eolico, fino ad arrivare alle cosiddette comunità energetiche presenti anche nel piano di accompagnamento al Pnrr, vale a dire porzioni di territorio energeticamente indipendenti attraverso l’utilizzo di strumenti diversi a seconda delle caratteristiche del territorio stesso e delle imprese che vi sono ubicate. Sempre a livello regionale è urgente la revisione del prezzario regionale per l’edilizia in tutte le sue componenti, come chiediamo da mesi, per evitare che siano le imprese a dover pagare per intero i contraccolpi degli aumenti straordinari dei materiali usati in edilizia. Questo consentirà alle imprese di far fronte agli impegni e di allontanare la possibilità di contenziosi. Non dimentichiamoci, infine, che oltre alle aziende impegnate in appalti pubblici ci sono migliaia di imprese che hanno sottoscritto contratti con committenti privati che non riescono a rispettare prezzi lievitati, nel frattempo, a dismisura. Quindi – commenta Carloni – ci auguriamo che il nostro appello venga ascoltato e che le decisioni da assumere vengano prese dalla Regione nel più breve tempo possibile.”


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