A rischio centinaia di posti di lavoro su fondamentale filiera economica regionale. Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil chiedono intervento deciso della politica, perchè produttori e multinazionali trovino subito una soluzione
(UNWEB) Perugia. Un accordo tra multinazionali e l’Organizzazione produttori tabacco (Opta) non è più rinviabile. Ci sono a rischio centinaia di posti di lavoro e un intero comparto economico. Ci appelliamo alle parti affinché trovino un accordo al più presto ed alla politica perché svolga il suo ruolo all’interno di questa partita, anche di intermediazione. Il tempo sta scadendo”. Con toni decisamente preoccupati, le segreterie regionali dei sindacati di categoria, Fai, Flai e Uila dell’Umbria sono tornate a chiedere la salvaguardia della produzione di tabacco e di conseguenza di tutta la filiera della trasformazione e lavorazione. Un settore che in Umbria, appunto, impiega numerose maestranze con notevoli ricadute sull’intero tessuto economico. “Non è nostro compito – proseguono le tre organizzazioni sindacali – stabilire quale sia il prezzo più equo di vendita del tabacco per i produttori, ma un accordo va trovato. A noi interessa che assolutamente anche quest’anno si pianti il tabacco e che il comparto non si fermi. I rischi occupazionali sono troppo alti e l'Umbria intera non può permettersi di perdere altri pezzi. Se alla fine di questa settimana non si giungerà ad un accordo, come ampiamente discusso in tutte le assemblee con i lavoratori, ci mobiliteremo in qualsiasi modo sul territorio a difesa di un settore, che ribadiamo, fondamentale per l’economia umbra ed in particolare quella agricola”.