(ASI) Perugia - Prospettive dell’imprenditoria femminile, gender gap, divario salariale, opportunità lavorative. Questi solo alcuni degli argomenti che sono stati toccati,nel corso della mattinata, dai relatori presenti all’incontro organizzato da Confimi Industria Umbria, in un’occasione per dibattere e confrontarsi su tematiche che verranno prese in considerazione dal Pnrr.
Il Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) è il documento che intende illustrare come il governo italiano intende gestire i fondi di NextGenerationEU, ovvero il piano promosso dall’Unione Europea per migliorare la condizione economica e sociale di tutti i paesi membri.
Il piano suddivide i settori di intervento in 6 obiettivi: digitalizzazione e innovazione, rivoluzione verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, coesione e inclusione e infine salute. L’Italia è la principale beneficiaria di questo nuovo programma di finanziamento, con 191,5 miliardi di euro.
All’incontro che si è svolto presso il Barton Park a Perugia, si è presa in considerazione la missione 5, quella inerente alla coesione e inclusione, analizzando il ruolo dell’imprenditoria femminile tramite gli interventi di numerose persone competenti in questo settore che con la loro esperienza in prima persona hanno saputo trasmettere i valori e l’essenzialità che questo tema ricopre.
Moderatore dell’evento è stato Italo Carmignani, giornalista del Messaggero, il quale ha introdotto gli ospiti e aperto le porte alla tematica dell’imprenditoria femminile, citando anche importanti dati che attestano di come l’Umbria rappresenta la quarta regione in Italia che ha maggiormente valorizzato il comparto femminile.
Per dei brevi saluti sono intervenuti Nicola Angelini, presidente Confimi Industria Umbria, Michele Fioroni in video collegamento, assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, e Annarita Bruschi, la nuova presidente della Confimi Industria Umbria Gruppo Donne Imprenditrici.
Vincenza Frasca, presidente della Confimi Industria Gruppo Donne Imprenditrici, è stata la prima relatrice a presenziare la mattinata, la quale ha posto l’attenzione sulla situazione attuale delle opportunità lavorative per le donne e ha fatto un appello a tutte le donne lavoratrici che devono affrontare scenari di disuguaglianza: “Bisogna renderci conto del nostro valore, dobbiamo essere portavoce dell’economia reale”.
A seguire Elena Morelli, deputata della Repubblica Italiana, ha delucidato i presenti sugli scenari legislativi legati alla legge 215/92, che prevede una serie di agevolazioni volte a favorire lo sviluppo dell'imprenditorialità femminile e a promuovere la formazione e la qualificazione professionale delle donne imprenditrici. Secondo questa legge, un’impresa è ritenuta femminile se almeno il 60% dei soci è donne e, visto l’elevata percentuale, la proposta fatta dalla Morelli sarebbe quella di cambiarla da 60% a 51%. Ha poi spiegato come la donna deve avere un ruolo fondamentale in questo processo di coesione di genere e di come la figura di imprenditrice debba essere riconosciuta non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo.
Dopo un breve saluto da parte di Veronica Grembi in video collegamento, direttrice della Segreteria Tecnica del Pnrr Presidenza del Consiglio dei Ministri, è intervenuta Michela Sciurpa, amministratore unico Sviluppumbria. Ha chiarito il ruolo e le opportunità che Sviluppumbria garantisce e ha anche auspicato a un miglioramento dei diritti delle donne.
Ci si è concentrati sull’analisi dei decreti inerenti alla condizione lavorativa delle donne insieme alla consigliera di parità della Regione Umbra Monica Paparelli: “L’Umbria non sfugge alle problematiche paritarie” ha affermato nel corso del suo intervento confermando che, nonostante gli ottimi dati a favore dell’inclusione di genere in Umbria, c’è ancora molto da fare a partire dalla revisione di decreti legislativi, come il 196, e di leggi che novellino i concetti di discriminazione per “ribaltare gli stereotipi di genere esistenti”.
A terminare gli interventi istituzionali è stato Luca Fiorucci, ordinario di Economia e Management delle Imprese all’Università degli Studi di Perugia. Con una provocazione, il professore ha spiegato che un modo per selezionare meritocraticamente i dipendenti sarebbe quello di omettere nome, cognome, genere e foto dal curriculum per risaltare le informazioni realmente attinenti al lavoro a cui ci si applica. Ha poi fatto notare un dato curioso, ovvero che, tra le prime regioni che hanno il tasso di occupazione femminile maggiore, ci sono le regioni del sud dove ci sono meno opportunità di crescita: questo a testimoniare la condizione precaria dell’imprenditoria femminile che si concentra in pochi settori, soprattutto nel commercio al dettaglio. L’appello del prof. Fiorucci è quello di un riposizionamento strutturale verso settori che creano valore aggiunto, come in quello Steam (Science Technology Engineering Art Mathematics).
Le due testimonianze a tema imprenditoria femminile sono state raccontate da Fabiana Filippi e Marta Mussini, entrambe imprenditrici che si sono affermate in diversi ambiti lavorativi. Fabiana Filippi lavora nell’azienda di famiglia, impresa composta per il 76% da dipendenti donne: parlando con i dipendenti ha potuto riscontrare di come i problemi più sussistenti sono appunto la difficoltà che le donne hanno di coniugare lavoro e famiglia e proprio per questo sta cercando di aiutare le donne lavoratrici che hanno bisogno di essere supportate sotto questo punto di vista.
Anche Marta Mussini ha condiviso questa visione spiegando la sua idea di supporto al lavoro, ovvero garantire alle donne tutta l’elasticità possibile per coniugare due mondi che sembrano apparentemente inconciliabili, ovvero casa e lavoro. La sua azienda infatti non prevede orari di lavoro ma lascia la libertà di organizzazione per i dipendenti.
A coronare l’evento è stato l’intervento finale di Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, la quale ha raccontato aneddoti della sua vita a testimoniare le difficoltà e gli ostacoli che anche lei ha dovuto affrontare per arrivare dov’è oggi. Ha infine terminato ricordando che è necessario che questa cultura e che questi temi trattati in questo evento si diffondano il più possibile.
Tommaso Maiorca – Agenzia Stampa Italia