incontro parco agrisolareIncontro a Perugia su "Parco Agrisolare": conciliare produzione di cibo, energetica e tutela del territorio

(UNWEB) Sì alla produzione di energia pulita da fotovoltaico per aumentare l'autosufficienza energetica delle imprese, ma senza consumare terreno agricolo. È questa la posizione netta di Coldiretti Umbria, ribadita anche in occasione dell'incontro svoltosi a Perugia su "Parco Agrisolare: incentivi sul fotovoltaico per l'agricoltura e l'agroindustria", con oltre cento partecipanti in presenza e collegati on line.

Specie in questa fase di drammatico aumento delle bollette energetiche e costi di produzione per le imprese - spiega il presidente regionale Coldiretti Albano Agabiti - occorre agevolare, anche sotto il profilo burocratico, tutti quei progetti delle aziende orientati a mettere un freno a queste emergenze. Ma - precisa Agabiti - di certo non a discapito della produzione agricola o dell'ambiente, consumando altro terreno, quando sono tanti i tetti di aziende o di strutture industriali obsolete, ma anche le aree da bonificare, che possono essere idonei a queste soluzioni. Una posizione, la nostra, tra l'altro, non certo nuova - ricorda Agabiti - visto che chiediamo da tempo sia l'approvazione della legge sul consumo di suolo, ferma da anni in Parlamento, che potrebbe dotare l'Italia di uno strumento all'avanguardia per la protezione del suo territorio, che il nostro impegno, anche attraverso Coldiretti Giovani Impresa, nella petizione contro i pannelli solari mangia suolo, per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole.

Una convinzione forte, sostenuta da tantissimi cittadini, che ci ha portato a raccogliere migliaia di firme anche in Umbria - sottolinea Agabiti - e che ha trovato la condivisione dell'Amministrazione regionale che nel Regolamento sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha recepito questa doppia esigenza, sia economica che ambientale.

Destinando i suoli agricoli al fotovoltaico - ribadisce Mario Rossi direttore regionale Coldiretti - non ci sarebbero infatti più terreni da coltivare ed accelereremmo, oltre alla perdita di agroalimentare made in Umbria, quella di una biodiversità unica legata al nostro territorio. Da qui l'esigenza, per il fotovoltaico a terra, di sfruttare solo fino al 5% della superficie dell'azienda agricola, per la produzione di energia rinnovabile.

Per aumentare la produzione di energia rinnovabile e pulita, Coldiretti ha chiesto ed ottenuto dal Governo 1,5 miliardi di euro per installare sugli edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale gli impianti fotovoltaici attraverso il bando del "Parco Agrisolare" che aprirà il 27 settembre, inserito nei progetti del Pnrr. Un primo passo, seppur con alcune criticità, per poter sopravvivere e puntare su un'autosufficienza energetica "pulita" - afferma Rossi - e che dovrà arrivare a prevedere anche la possibilità, di superare la soglia dell'autoconsumo, per produrre energia da rivendere.

Come ci hanno insegnato gli anni della pandemia e purtroppo gli ultimi mesi del conflitto in Ucraina, al pari dei tragici eventi climatici dei giorni scorsi, è sempre più fondamentale - conclude Rossi - difendere sia la nostra capacità produttiva alimentare che l'ambiente, in un Paese come l'Italia, soggetto non solo alle speculazioni dei mercati, ma reso sempre più fragile dal consumo di suolo, dalla cementificazione e da un'insufficiente manutenzione del territorio.


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