(UNWEB) Centinaia di bandiere gialle Coldiretti hanno accompagnato la tappa di sabato scorso "Terni-Fossombrone", della 106ª edizione del Giro d'Italia. Coldiretti Umbria ha festeggiato così la carovana rosa che ha attraversato il "cuore verde" valorizzandone paesaggio e ambiente che vedono gli agricoltori protagonisti con presidio e tutela.
Ma la tappa - spiega Coldiretti - è stata anche l'occasione per ribadire il legame fondamentale che lega lo sport al cibo naturale e all'alimentazione: oltre alle bandiere gialle lungo il percorso, sono state allestite alcune postazioni, come al Green Village di Gualdo Tadino, per la raccolta firme "no al cibo sintetico", che Coldiretti sta promuovendo in tutta Italia con l'obiettivo di accelerare la trasformazione in legge del DL contro il cibo da laboratorio.
Il Giro d'Italia, tra le manifestazioni più antiche e gloriose - commenta Albano Agabiti, Presidente Coldiretti Umbria - è una festa di popolo che coinvolge città e campagne, sportivi e semplici cittadini, al pari del nostro impegno volto a valorizzare e difendere le tradizioni più autentiche, la salute della collettività, il cibo di qualità, il lavoro delle imprese, nel pieno rispetto del nostro territorio. Il Giro d'Italia oltre alle vicende sportive che appassionano tantissime persone - aggiunge Agabiti - riesce a raccontare altrettanti "spaccati" meritevoli di attenzione e ammirazione del nostro Paese, mettendone sotto i riflettori le bellezze più conosciute, ma anche quelle meno note. Tanti luoghi espressioni di tradizioni centenarie, legate alla nostra cultura e certamente alla realtà rurale e alle eccellenze enogastronomiche made in Italy.
Proprio l'agroalimentare - ribadisce Mario Rossi, Direttore regionale Coldiretti - rappresenta uno dei motori vincenti a livello economico e di immagine del nostro Paese, che va sempre più potenziato e fatto conoscere. Quando c'è da promuovere le vere tradizioni e il binomio sport-benessere, i nostri agricoltori non possono che essere in prima fila, puntando a valorizzare i tanti territori su cui ruota la loro attività e la sana alimentazione. Lo sport come vetrina di ambienti e paesaggi unici, simbolo della nostra regione, ma anche delle attività più tipiche che si fondono su cultura e tradizioni locali, con le produzioni agricole che rappresentano un biglietto da visita anche a livello turistico. Si è trattato quindi - conclude Rossi - di un'opportunità per promuovere il nostro territorio e lo sviluppo sostenibile, veicolando pure il nostro impegno a tutela dei consumatori e del vero cibo di qualità.