(UNWEB) Le difficoltà della zootecnia locale, al centro della lettera inviata da Coldiretti Umbria, Associazione Allevatori Umbria Marche e Anabic (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne) all’Assessore regionale all’Agricoltura Roberto Morroni, per sollecitare la possibilità di attivare azioni di sostegno per un settore che costituisce una risorsa ambientale ed economica importante per il nostro territorio.
Il comparto zootecnico umbro, che rappresenta più di un terzo della Produzione Lorda Vendibile agricola regionale e uno dei perni del vero cibo locale - ricorda Coldiretti - sta scontando da tempo infatti, sia l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi di produzione che le conseguenze dei danni climatici. Non da ultimo, prezzi riconosciuti agli allevatori “in picchiata”, come nel caso degli allevamenti di chianina, uno dei simboli del made in Umbria agroalimentare più in difficoltà. In particolare le tre Associazioni - riferisce Coldiretti - chiedono di attivare una misura in aiuto degli allevatori umbri per l’acquisto di animali riproduttori iscritti ai “Libri Genealogici”, anche sulla scia di quanto posto in essere da altre regioni.
Occorre quindi rinnovare l’impegno per tutelare l’intera filiera zootecnica - spiega Coldiretti - la cui centralità e strategicità è chiaramente emersa anche negli ultimi anni, quando è cresciuta la sensibilità dei consumatori per cibi tracciati e di qualità.
Un comparto - ribadisce Coldiretti - che alimenta economie circolari e alla base anche dell’agricoltura biologica, con un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie ad iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, rigorosi disciplinari di allevamento, sistemi di rintracciabilità e forme di vendita diretta della carne. Supportare le produzioni locali significa - conclude Coldiretti - anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, pascoli e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale spesso da intere generazioni. Un aiuto fondamentale pure per le zone più marginali dove l’allevamento è essenziale oltre che per la qualità ambientale anche per la tenuta economica ed occupazionale.