Presentato oggi il progetto Confcommercio Perugia e Confcommercio Bergamo sviluppato con il contributo delle Università e il sostegno delle istituzioni
(UNWEB) Perugia. Contrastare la desertificazione commerciale, avviare percorsi strutturati di rigenerazione urbana, incrociare politiche commerciali e turistiche, attraverso dati e competenze condivise, per potenziarne gli effetti positivi sull’economia delle città. Sono questi gli obiettivi del progetto “Distretti del commercio: il futuro delle nostre città”, presentato questa mattina a Perugia nella Sala Partecipazione della Regione Umbria, in una conferenza stampa congiunta di Confcommercio Perugia e Confcommercio Bergamo.
Sostenuto da Confcommercio Imprese per l’Italia e realizzato in collaborazione con le Università di Perugia e di Bergamo, il progetto ha un percorso biennale che porterà le due città – distanti geograficamente, ma accomunate da una struttura urbana simile e da sfide identiche – a lavorare insieme per valorizzare i Distretti Urbani del Commercio.
“I Distretti non sono soltanto uno strumento economico – ha dichiarato Michele Biselli, presidente Confcommercio Perugia e comprensorio – ma rappresentano un’occasione straordinaria per riportare vitalità nei centri storici, restituendo spazi vivi e attrattivi alle comunità.
Perugia vuole partire subito con un modello innovativo, integrando le migliori esperienze già maturate a Bergamo e l’innovazione del progetto nazionale Confcommercio Cities che ci mette a disposizione la piattaforma Cities Mobility Analitycs, uno strumento straordinario per raccogliere ed analizzare i dati relativi ai visitatori di un dato territorio per trasformarli in informazioni utili alla definizione di politiche e azioni adeguate alle necessità di imprese e cittadini.
La collaborazione con Bergamo e con il mondo universitario, la sinergia con le amministrazioni locali, ci permetteranno di partire presto anche in Umbria con i Distretti del commercio, unendo esperienza, nuove competenze e nuove tecnologie per dare al nostro territorio un futuro più competitivo e sostenibile”.
Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo, aggiunge: “C’è un elemento importate che accomuna le nostre due città: il desiderio di portare sviluppo nei reciproci territori attraverso la salvaguardia e la rivitalizzazione del commercio tradizionale, cuore pulsante dei centri storici. Per far ciò abbiamo tra le mani uno strumento importante ed efficace: il Distretto del commercio, che, secondo una logica di sussidiarietà, rappresenta una delle poche leve in ottica di supporto al commercio di vicinato.
Il prossimo anno ricorrono vent’anni dal nostro primo educational organizzato da Regione Lombardia in Paesi stranieri alla ricerca di un modello di gestione dei centri storici. Da questi viaggi e dalle esperienze incontrate è nato il Distretto Urbano del Commercio di Bergamo, il cui debutto è avvenuto nel 2008.
Oggi, dopo quasi vent’anni, il nostro Distretto si avvale di un nuovo gioiello: la collaborazione con Perugia su questo progetto strategico.
L’upgrade sul quale noi puntiamo in questo lavoro congiunto è quello dell’integrazione di un sistema di monitoraggio dei flussi attraverso le celle telefoniche. L’analisi dei questi risultati può costituire una nuova bussola per indirizzare gli sforzi in chiave di promozione dei centri città. Il lavoro da fare è tanto, ma nello stesso tempo molto stimolante. I suoi frutti ricadranno positivamente sulle nostre città, sui nostri territori, su chi li abita o li visita e soprattutto sulle nostre imprese del terziario”.
I Distretti del commercio come strumento di rigenerazione urbana
Il messaggio centrale è chiaro: i Distretti del commercio, come dimostra anche il caso Bergamo, sono uno strumento di rigenerazione urbana e sociale.
Grazie alla collaborazione tra pubblico, privato e mondo accademico, i Distretti possono:
• riportare vitalità nei centri storici svuotati,
• ridare funzioni di servizio e socialità ai quartieri,
• migliorare la qualità dello spazio urbano attraverso progetti condivisi,
• sostenere il commercio di vicinato come presidio contro l’impoverimento dei centri città.
Contro la desertificazione commerciale
La scomparsa dei negozi di vicinato e l’impoverimento delle vie dello shopping non è solo un problema economico, ma un tema di coesione sociale e qualità urbana.
I Distretti del commercio – è stato sottolineato durante la conferenza – rappresentano uno degli strumenti più efficaci per contrastare questo fenomeno, perché permettono di:
• fare rete tra commercianti e istituzioni,
• accedere a risorse e progettualità condivise,
• ridare funzioni di attrattività alle città medie e piccole, spesso penalizzate rispetto ai grandi poli commerciali.
Perugia e Bergamo: due esperienze a confronto
Perugia, che si sta preparando ad avviare i suoi primi Distretti del commercio dopo la recente legge regionale, può contare sull’esperienza consolidata di Bergamo, dove i distretti sono attivi dal 2008 e coinvolgono oltre 150 comuni.
Questa collaborazione consente di mettere a fattor comune esperienze, tecnologie e know-how: Bergamo offre il proprio modello di gestione, che ha già prodotto risultati concreti nella rivitalizzazione di molte aree urbane; Perugia potrà partire subito con un approccio innovativo, integrando strumenti come il progetto nazionale Confcommercio Cities, che permette di analizzare i flussi di visitatori e cittadini con dashboard digitali avanzate.
Innovazione e dati al servizio delle città
Il cuore del progetto è un upgrade delle competenze che permetterà di:
• programmare iniziative e investimenti basandosi su dati reali (data driven) e non solo su percezioni,
• collegare le politiche commerciali e turistiche, riconoscendo il turismo come leva fondamentale per il rilancio dei centri storici,
• formare nuove figure professionali specializzate in analisi dei dati e sviluppo territoriale, grazie al coinvolgimento delle Università di Perugia e Bergamo.
Le prospettive del progetto
Il progetto Perugia–Bergamo prevede un biennio di attività, tra cui scambi formativi tra i funzionari delle due associazioni e coinvolgimento di borsisti universitari per analisi e ricerche.
Le parole chiave del progetto sono: tecnologie, esperienza, competenze e rilancio.
Tecnologie delle comunicazioni e del digitale per raccogliere i dati degli utenti.
Esperienza di chi ha già un know how certificato in tema di distretti.
Competenze vecchie e nuove che devono essere acquisite e consolidate per creare collaboratori esperti in nuovi modelli di sviluppo territoriale.
Rilancio delle imprese e delle città in cui le stesse operano come fine ultimo del progetto.
Dal combinato disposto di queste parole chiave, sono convinte le Confcommercio di Perugia e Bergamo, potrà derivare un significativo effetto moltiplicatore a beneficio di entrambi i territori.
Alla conferenza stampa hanno preso parte: il presidente di Confcommercio Umbria Giorgio Mencaroni, l’assessore al commercio del Comune di Perugia Andrea Stafisso, Sergio Gandi, vicesindaco e assessore al Commercio del Comune di Bergamo, il Manager del Distretto di Bergamo Nicola Viscardi.
Sono intervenuti anche il professor Fabio Forlani e la professoressa Marina Gigliotti dell’Università di Perugia, la professoressa Daniela Andreini dell’Università di Bergamo e Luca Ferrucci, amministratore Unico di Sviluppumbria.