ice2(ASI) Il contenuto peculiare che è venuto dalla tappa odierna di Perugia del roadshow "Italia per le imprese - Con le PMI verso i mercati esteri", promosso dal ministero dello Sviluppo economico, è stato la dimostrazione che internazionalizzazione non fa più rima solo con imprese della produzione, ma che i mercati esteri sono conquistati e "conquistabili" anche da imprese che operano in tutt'altro ambito.


Lo ha sottolineato nel suo saluto di apertura il presidente della Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni: "La sfida dell'internazionalizzazione riguarda secondo il nostro parere tutti i settori, tanto più perché si dimostra una leva importante per contribuire a far uscire imprese e territori dalla crisi. E' una opportunità/necessità per tutte le imprese, non solo quelle vocate naturalmente a import/export, e dunque una strada che deve essere percorsa anche dalle attività del commercio, dei servizi e del turismo, che devono essere messe nelle condizioni di farlo e prese finalmente in considerazione come fortemente spendibili sui mercati esteri. Meglio se in una prospettiva e in un'ottica di integrazione di risorse e di progetti.
Dobbiamo smettere di pensare l'internazionalizzazione in modo "vecchio", meramente settoriale, ed è più che mai opportuno sostenere le imprese che vogliono sperimentare nuovi mercati, proponendo percorsi collaudati che le aiutino concretamente nell'avviare un processo "virtuoso" di internazionalizzazione. L'evento promosso dal ministero dello Sviluppo economico è importante perché si prefigge proprio questo obiettivo".
La dimostrazione tangibile che l'internazionalizzazione è ormai un percorso praticato con successo da aziende di ogni comparto è venuta dalla testimonianza di Anna Rita Fioroni, presidente dell'Università dei Sapori di Perugia, proposta come case history di successo in questa tappa umbra. Università dei Sapori ha avviato da anni e sta consolidando e ampliando un percorso di promozione della cultura dell'alimentazione, di valorizzazione dei prodotti umbri, di formazione di alto livello in molti paesi esteri, dell'Europa, dell'Estremo Oriente, Cina compresa, per finire con i recentissimi accordi sottoscritti negli Stati Uniti, che dimostrano come competenze, know how ed esperienze di qualità sono esportabili come i manufatti, e capaci di promuovere l'immagine dell'Umbria in modo esponenziale.


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