urban promoSi è parlato deli progetti di Fontivegge e del Pinqua di Ponte San Giovanni

(UNWEB) Perugia.  L’impegno ed i progetti messi in campo dal Comune di Perugia per riqualificare e valorizzare aree strategiche della città tornano protagonisti della kermesse “Urban promo – progetti per il paese”, in scena a Torino (Cascina Fossata).

Urban Promo è la manifestazione nazionale di riferimento sulla rigenerazione urbana organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit. Nei quattro giorni l’evento è stato suddiviso in altrettante articolazioni: “Urbanpromo Città”, “Urbanpromo Social Housing”, “Urbanpromo Green” e “Urbanpromo Digital”, nel consueto formato che abbina al confronto nei convegni e negli incontri l’esposizione dei progetti.

Al centro delle relazioni dell’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia e del dirigente dell’s.o. pianificazione territoriale e progetti strategici Franco Marini due interventi che puntano, appunto, a rigenerare altrettante aree della città di Perugia: Ponte San Giovanni con il Pinqua e Fontivegge con il “piano periferie” ed agenda urbana.

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“Con il progetto Pinqua PSG siamo intervenuti come Comune di Perugia, insieme a Regione Umbria, Ater ed al Museo nazionale archeologico dell’Umbria – ha spiegato l’assessore Scoccia – volendo restituire alla città un’area vasta ed oggetto di abbandono nel tempo, dove si era creato un comparto non completato e, per questo, esposto al degrado ed alle occupazioni abusive. Una vera e propria ferita urbanistica per la città di Perugia, peraltro all’interno di un quartiere molto popoloso come Ponte San Giovanni ed a pochi passi dalla necropoli etrusca dei Volumni. Era quindi necessario intervenire per rigenerare questo spazio e per dare una risposta, attesta da tempo, alla città”.

Il progetto – ha continuato l’assessore – va innanzitutto ad analizzare gli aspetti critici del sito, cercando poi di intervenire attraverso azioni sinergiche: per la prima volta si lavora sottraendo volumi per creare spazi in favore della pedonalità e dei servizi che vengono sovrapposti attraverso l’utilizzo di tecnologie leggere ed innovative. Vi è poi un’introduzione di spazi verdi ed una diversificazione delle attività che, insieme a quelle legate alla residenzialità, sono un corollario al concetto della “qualità dell’abitare”.

“E’ altresì prevista nel quartiere la realizzazione di un parco della musica, di un asilo nido, di un laboratorio archeologico in diretto contatto con l’ipogeo dei Volumni. Questa sinergia di lavoro vuole andare a ribaltare il paradigma dell’abitare andando a trasformare quello che, originariamente, doveva essere un quartiere dormitorio in un quartiere rigenerato non solo nel suo aspetto esteriore fisico, ma anche delle attività. E’ infatti la rigenerazione urbana della socialità e dello spazio la vera risposta che una città deve dare per riqualificare e fornire qualità dell’abitare al proprio tessuto”.

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Altra grande sfida in atto nel Capoluogo è quella della riqualificazione di Fontivegge su cui l’Amministrazione ha puntato grazie ai fondi del piano periferie e di agenda urbana. Ne hanno parlato a Torino il dirigente Marini insieme al professor Fabio Bianconi del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia, focalizzando l’attenzione sui primi esiti degli interventi e delle ricerche sull’orientamento nell’uso degli spazi urbani

I vasti e variegati interventi in atto a Fontivegge – è stato detto – puntano ad innescare un concreto fenomeno di rigenerazione urbana, ove accanto al recupero delle “pietre” si affianca anche un “recupero” del tessuto sociale. Insomma un vero e proprio “laboratorio” di recupero e riqualificazione dell’area.

La possibilità offerta dal “Piano periferie” di prevedere risorse per “studi e ricerche” ha consentito all’amministrazione comunale di attivare una serie di approfondimenti tematici, utili per completare il programma di rigenerazione.

Oltre alle indagini di tipo economico, tese a favorire la ripresa delle attività commerciali, è in corso una ricerca condotta dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia sul tema della percezione e dell’orientamento urbano cui si accompagna la redazione di un piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Questa ricerca pilota sull’orientamento urbano, inteso in senso ampio come processo basato sullo studio delle percezioni, si propone di analizzare l’impatto sull’uomo delle differenti scelte progettuali e individuare strategie per migliorare l’esperienza del luogo.

Mappare la reattività neurobiologica attraverso il tempo e lo spazio, considerando l’età, il genere e le specificità dei gruppi vulnerabili, comprendere la cognizione spaziale del comportamento e delle decisioni di chi vive un luogo, significa trasporre in dati la qualità dello spazio urbano, ponendo operativamente al centro l’uomo. Tale approccio porta a trasformare il valore dello spazio pubblico, che si propone di offrire non solo funzioni, ma anche benessere, ponendo al centro la salute della persona

Un progetto di ampio respiro, quindi, che mira a trasformare Fontivegge in un quartiere “nuovo” nonché principale nodo intermodale della città anche grazie al futuro approdo del bus rapid transit (BRT).


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