il tavolo dei relatori Organizzata da un gruppo di filelleni e coordinata dall’archeologa Ozgen Kolasin
Scopo sensibilizzare verso richiesta di riconoscimento della lingua greca come bene Unesco

(UNWEB) – Perugia, Anche Perugia ha celebrato la Giornata della lingua e della cultura greca, giovedì 9 febbraio, grazie a un gruppo di filelleni che ha voluto, in questa ricorrenza, ricordare il valore dell’antica civiltà. Lo ha fatto attraverso un incontro alla sala dei Notari di palazzo dei Priori coordinato dall’archeologa e sociologa Ozgen Kolasin, anche autrice del libro ‘Il Grifo’, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il grecista Nicola Crocetti e i professori Gianfranco Maddoli, Donato Loscalzo e Teresa Vizzani. Presenti inoltre Maria Teresa Severini, assessore alla cultura del Comune di Perugia, Fabrizio Figorilli, prorettore dell’Università degli Studi di Perugia, e Constantino Christoyannis, console di Grecia a Perugia.
“Si tratta di un evento molto importante – ha spiegato Kolasin – che rientra nella terza edizione della Giornata celebrata in tutto il mondo e pensata da gruppo internazionale di intellettuali filelleni in vista della richiesta di riconoscimento all’Unesco della lingua greca come patrimonio immateriale dell’umanità”. “Credo che la richiesta – ha spiegato Loscalzo – sia un atto dovuto soprattutto perché lingua e cultura greca hanno rappresentato le fondamenta storiche dell’Europa e della cultura occidentale. Lo scopo di questa iniziativa è sensibilizzare tutti, non solo studiosi, conoscitori e appassionati, affinché prendano coscienza della nostra radice e della nostra storia”. “Penso – ha aggiunto Loscalzo – che la cultura greca venga ristudiata quando le civiltà vogliono fare qualcosa di importante, costruire un mondo nuovo. È avvenuto nel Rinascimento, nel Settecento, anche nell’Ottocento. La cultura borghese si è fondata proprio sul mondo greco. Preservare e studiare la lingua greca significa trovare un serbatoio di idee utile, guardare al passato per costruire il futuro”.
“La cultura greca – ha sottolineato Maddoli – fa parte del nostro dna, la troviamo anche nella lingua italiana. Sono moltissime le parole greche o formate dal greco che noi usiamo. Dobbiamo prendere consapevolezza di questa eredità preziosa, che abbiamo coltivato abbastanza bene, devo dire, fino a epoca recente. Ultimamente invece forse c’è da lamentarsi grazie anche a certe riforme scolastiche e universitarie che hanno abbandonato un po’ l’attenzione a questi studi. Stiamo perdendo la conoscenza di fondo della storia e della cultura greca, che hanno segnato l’Occidente e il mondo intero. La nostra letteratura più impegnata e seria è permeata da quella greca. Se dimentichiamo queste origini non riusciamo a capire più nulla. Quella verso l’Unesco è una importante iniziativa”. “I greci – ha sottolineato Loscalzo – hanno inventato tantissime cose, hanno rielaborato a loro modo le culture orientali, ma soprattutto hanno insegnato che cos’è la libertà, nelle sue varie forme: individuale, di coscienza e la democrazia”. “In un periodo non facile – ha detto Christoyannis – riscoprire il patrimonio e l’identità greca è un valore. In tempi di nazionalismi la speranza è che manifestazioni come queste possano tracciare un nuovo solco”. “La lingua greca – ha aggiunto Severini – rappresenta tanto nella nostra lingua e nel mondo. Parole, etimologie e lettere si ritrovano nel linguaggio, in matematica e fisica. Niente ci pervade più di questa lingua”.


asi 300x250 1

Umbrianotizieweb 300x250 1

 AVIS

80x190