Domenica 21 maggio torna la lunga passeggiata enogastronomica per le colline della Valnestore. Ancora due giorni per iscriversi
(UNWEB) – Piegaro, Dieci chilometri di bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche. Sono quelle che si snodano nel territorio di Piegaro, lungo il percorso della tredicesima edizione della “Mangiabevilonga Valnestore”.
Torna domenica 21 maggio ‘17 la manifestazione che coniuga la passione per il trekking e quella per la buona tavola. Un percorso da fare a piedi con tappe intermedie che consentiranno di degustare le prelibatezze culinarie di questi luoghi, preparate direttamente dai volontari delle associazioni locali.
L’orario di partenza è fissato per le 8,30 a Fontana di Gaiche presso l’Area Verde dove i partecipanti potranno iscriversi e consumare una colazione a cura dalla Proloco Fontana di Gaiche. La passeggiata inizierà alle 9.00 alla volta di Gaiche, Via Pietramonella dove è prevista la visita alla Chiesa di San Lorenzo e all’Oratorio di San Bernardino. Alle 11 si riprende il cammino alla volta di Castiglion Fosco, dove sarà possibile visitare la Chiesa di Santa Croce e la torre cilindrica del XV secolo. Qui verranno degustati gli antipasti e il primo piatto curati del Circolo A.C.L.I. di Castiglion Fosco. Alle ore 12.45 partenza alla volta di Fontana per la degustazione di secondi piatti e dolci a cura della Proloco Fontana di Gaiche. A chiudere la giornata l’intrattenimento musicale dei Life in Venus.
L'itinerario è di circa dieci chilometri con un dislivello di circa cento metri. Si consigliano scarpe da trekking. Per chi non volesse compiere l’intero percorso a piedi è possibile usufruire di un servizio bus navetta. Per informazioni e prenotazioni: Ufficio Cultura Turismo - Comune di Piegaro 0758358928 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.comune.piegaro.pg.it; Ufficio Informazioni Turistiche - Museo del Vetro di Piegaro 0758358525; 366.9576262 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.museodelvetropiegaro.it; Graziano Vinti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 349.4642484. Le prenotazioni sono obbligatorie e potranno essere effettuate entro il 18 maggio.
La “Mangiabevilonga” è una manifestazione a cura dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Piegaro in collaborazione con l’associazione culturale Il Borgo, l’Associazione L’olivo e la Ginestra e altre associazioni locali. Partecipano anche Tavernelle Cammina e l’Anello del Fiume d’Oro.
I luoghi della Mangiabevilonga
Il castello di Gaiche, totalmente immerso nel verde, è famoso per lo statuto del 1318, il più antico dell'Umbria, e per aver dato i natali, nel 1732, al beato Leopoldo. Del castello rimane parte della cinta muraria, interrotta da una sola porta a sud-est, a sesto acuto incorniciata da blocchi di arenaria, e le quattro torri perimetrali, una delle quali è stata ristrutturata e adibita a torre civica. Subito fuori si trova la Chiesa Parrocchiale, dedicata a S. Lorenzo, di struttura originariamente gotica, che lascia il visitatore che la vede per la prima volta a bocca aperta, in quanto si presenta come “una chiesa nella chiesa”. A seguito delle scosse del terremoto del 1997 è venuta alla luce una preesistente struttura, di dimensioni ridotte rispetto a quella attuale che ha rivelato inoltre la presenza di nicchie sapientemente dipinte. A fianco della Chiesa di San Lorenzo, un piccolo edificio recentemente restaurato conserva L’Oratorio di San Bernardino con degli splendidi affreschi.
Dell’antico castello di Castiglion Fosco, costruito tra la fine dell’XI sec. e l’inizio del XII rimangono un bel tratto di mura con le caratteristiche torri quadrangolari, un arco e un pozzo che fungeva da cisterna. Il suo simbolo è l'imponente torre cilindrica con base a scarpa che si staglia sul paese come a voler difendere ancora i confini dell’antico castello. Iniziata nel 1462 e completata nel 1500, è stata ristrutturata nel 1990 e vi si può accedere soltanto in occasione di particolari eventi. Nella suggestiva piazza della chiesa a fianco dell’antica cisterna medievale si affaccia anche la Chiesa parrocchiale di Santa Croce. Costruita fra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo, dipese fino al 1559 dall'abbazia di Pietrafitta. L'interno è abbellito da alcune tele che, pur essendo opere di scuola, meritano di essere ammirate. "L'altare privilegiatum" del Crocifisso contiene una magnifica e venerata statua lignea del XVI secolo. L’opera che però racchiude la storia più interessante e travagliata, e che ha ripreso il proprio posto nella chiesa solo da pochissimi anni, è la statua in legno policroma della Madonna con Bambino, chiamata dai Castiglionesi Madonna del sorriso o Madonna di San Giovanni. Secondo la tradizione popolare la statua avrebbe percorso, da sola, il tragitto dalla piccola Chiesa di Santa Felicissima al convento di San Giovanni, oggi in rovina, ma al tempo gestito dai francescani. Nel percorso, la Vergine avrebbe tracciato un sentiero ancora visibile. Altro pregevole pezzo, rinvenuto in un ripostiglio della canonica, è l'antico organo, costruito dal maestro Angelo Morettini (1799 - 1877), ora restaurato, che accompagna le celebrazioni liturgiche. Sulla parete destra della chiesa nascosto per lungo tempo dall’intonaco, è venuto alla luce un bellissimo affresco del 1523, raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi, attribuito alla scuola del Perugino, recentemente restaurato.
A circa 400 mt. da Castiglion Fosco, sempre sulla via che porta a Greppolischieto si trova la Chiesa di San Giovanni, edificata dall’Università di Perugia nel 1545. Il 10 ottobre 1563 la chiesa e l’annesso convento furono concessi dal cardinale Della Corgna, ai frati minori conventuali di San Francesco. Il convento fu chiamato Eremo o Cimitero dei frati conventuali perugini perché qui si richiudevano i frati per vivere gli ultimi anni della loro vita.
Prendendo la strada per Greppolischieto si costeggia un bellissimo punto panoramico a 518 metri d'altezza chiamato Poggio della Croce, in onore della croce collocata in memoria di due soldati morti durante la seconda guerra mondiale. Proseguendo la strada si arriva a un altro punto, ancor più spettacolare, Poggio del Vento dove è presente una piccola edicola sacra intitolata alla Madonna.