(UMWEB) Perugia. Presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa, tenutasi presso la sala della Vaccara, la mostra “Tra sacro e profano” del pittore perugino Lorenzo Fonda, che sarà inaugurata sabato 7 pomeriggio, alle 18, e resterà aperta fino al prossimo 31 maggio presso la Galleria Artemisia in Via Alessi a Perugia.
All’incontro con la stampa, insieme all’artista, erano presenti anche il Sindaco Andrea Romizi, la consigliera Clara Pastorelli e il Maestro Giuseppe Fioroni, anima della Galleria Artemisia e ideatore della mostra.
La nostra vita si dibatte continuamente tra sacro e profano –è stato spiegato- ed è dal profano che nasce l’esigenza del sacro. Da qui nasce l’idea della mostra, con l’esposizione di opere pittoriche sul tema, ma anche con originali incontri con l’artista. “Ho voluto far uscire Fonda dalla sua riservatezza e dal silenzio –ha detto Giuseppe Fioroni- per far connoscere anche le significative esperienze umane e professionali che ha vissuto, capaci di emozionare e di stupire.”
Per questo, il 21 aprile, il 5 maggio e il 19 maggio alle ore 18,00, sempre nella sede della Galleria, sono previsti tre incontri rispettivamente su due grandi amici di Fonda, gli artisti Alberto Burri e Giorgio Albertazzi, con i quali l’artista perugino ha avuto rapporti pluriennali; sulla sua esperienza e amicizia con Re Hussein di Giordania, che l’ha voluto perché – come ha spiegato lo stesso Fonda- i colori delle sue opere ricordano la sua terra. E, infine, l’ultimo incontro, sulla tomba dei Cutu, rinvenuta alla luce nel giardino di casa Fonda e sul progetto di decorare la volta della Chiesa di Santa Maria a Monteluce.
“Per me –ha spiegato lo stesso Fonda- si è trattato di avere l’opportunità di vivere esperienze umane e professionali indimenticabili, come la scoperta della Giordania, un paese a cui mi sento molto legato e che mi manca molto, dove ho potuto vivere la solitudine dei grandi spazi.”
“E’ bene che come perugini ci riappropriamo di eccellenze della nostra città anche in occasioni come queste. –ha detto Romizi in conclusione- Da un lato, riscopriamo un luogo importante come la Galleria Artemisia, che è un luogo prezioso e raro nella nostra regione; dall’altro, un artista di cui andare orgogliosi, le cui opere esprimono una grande intensità, sempre con uno sguardo rivolto a dimensioni ultraterrene.