Il progetto realizzato nel quadro dei fondi strutturali europei per l’inclusioneUn divertentissi. mo adattamento del classico di Molière portato in scena dagli alunni delle medie
(UMWEB) MAGIONE - Sabato 19 maggio gli allievi del laboratorio teatrale della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Omnicomprensivo “G. Mazzini” di Magione hanno rappresentato la pièce teatrale “Il malato immaginario” di Molière. Il laboratorio si è svolto nell’ambito del PON per l’Inclusione 2014-2020 (Programma Operativo Nazionale finanziato con fondi strutturali europei ), finalizzato alla riduzione della dispersione scolastica, al raggiungimento del successo formativo attraverso attività extracurriculari ed alla valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio.
«Il gruppo misto, proveniente dalle classi seconde e terze della scuola media – spiegano le insegnanti che hanno seguito il progetto – ha sperimentato la recitazione in italiano e in francese, con qualche incursione nel vernacolo perugino, affrontando egregiamente un testo classico. I ragazzi, con i più disparati caratteri e personalità, hanno lavorato insieme in un progetto comune, che ha dato la possibilità a tutti indistintamente di usare il linguaggio teatrale come un mezzo per scoprire le proprie potenzialità, esprimere le emozioni, superare le difficoltà di comunicazione e qualsiasi barriera e pregiudizio». «Il teatro è davvero uno spazio magico – commenta Vanni Ruggeri, delegato alla cultura del Comune di Magione – dove ciascuno può interpretare un personaggio, e di riflesso arrivare a conoscere e capire meglio se stesso, con la certezza di trovarsi in un gruppo di suoi pari, che accoglie e non giudica, che sostiene e non demolisce, in cui tutti perseguono lo stesso obiettivo: costruire qualcosa di speciale, dove ognuno, nella sua unicità, è indispensabile agli altri, e una volta smessi i panni di scena porta con sé questa consapevolezza nella vita di ogni giorno. Su terreni come quello dell’inclusione e della lotta contro pregiudizi e barriere invisibili, la sinergia tra istituzioni scolastiche, luoghi della cultura e opportunità offerte dal territorio non può che confermarsi strutturale e vincente». Da anni la professoressa Maria Gabriella Carlizzi porta avanti questo laboratorio che permette ai ragazzi in maggiore difficoltà di dare il meglio e di non sentirsi mai esclusi. La scuola attraverso il finanziamento ottenuto presentando il proprio progetto è riuscita a dare merito e potenziare ulteriormente questa attività e coinvolgere nell’esperienza un’équipe di insegnanti che hanno collaborato alla sua realizzazione. «Siamo orgogliosi – concludono dalla scuola – che l’attività di inclusione che l’Istituto ha sempre considerato prioritarie ricevano la meritata valorizzazione da parte del Ministero dell’Istruzione e un sostegno convinto e partecipe da parte dell’Amministrazione comunale e di tutta la comunità locale».