La manifestazione è organizzata con il contributo del Gal Valle umbra e Sibillini. Importante momento di approfondimento durante la kermesse tornata in centro storico
(UMWEB) Norcia – Nella prima domenica di Nero Norcia, la mostra mercato del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici, che ha fatto registrare una numerosa presenza di visitatori in centro storico, c’è stato spazio anche per l’approfondimento dedicato alla fiscalità legata al tartufo e al piano della filiera del tartufo. In una vivace piazza San Benedetto, nella tensostruttura appositamente allestita per ospitare i momenti collaterali alla mostra mercato, a fare gli onori di casa sono stati Nicola Alemanno e Giuliano Boccanera, sindaco e assessore allo sviluppo economico del Comune di Norcia. Al tavolo, coordinati da Domizia Donnini, docente dell’Dipartimento di agraria dell’Università degli Studi di Perugia, si sono alternati Enrico Vidale, coordinatore statistiche e fiscalità del Piano della filiera nazionale del tartufo, Alberto Manzo, coordinatore del Tavolo della filiera del tartufo, Michele Boscagli, presidente dell’Associazione nazionale Città del tartufo, Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione Umbria, e Gianfranco Berni, presidente della Federazione italiana tartuficoltori associati, organizzatrice del convegno insieme all’associazione Pietro Fontana tartufai tartuficoltori e a Incredible. “È un momento di riflessione importante per gli operatori del mondo del tartufo che si ritrovano a Norcia – ha commentato il sindaco Alemanno – e che discutono di fiscalità legata al tartufo, tema complesso in cui non è semplice trovare la giusta dimensione per far sì che equità, correttezza, giustizia e tracciabilità possano essere parimenti riconosciute”. “Ci fa molto piacere – ha commentato Berni – aver organizzato questo incontro con il Comune di Norcia perché c’è bisogno di informare tartufai e tartuficoltori di questa nuova legge importantissima e dell’inizio di una tracciabilità vera del tartufo”. Si è discusso dunque delle novità introdotte dalla Legge di bilancio del 2019 e a entrare nel merito è stato Enrico Vidale. “La normativa entrata in vigore con la legge finanziaria, precisamente nei commi 692 fino al 699 della legge 145 del 30 dicembre 2018 – ha spiegato Vidale –, introduce una riforma strutturale della fiscalità applicata alle cessioni occasionali di prodotti selvatici tra cui c’è il tartufo”. Secondo la normativa “una persona che fa la raccolta anche ai fini commerciali – ha proseguito Vidale – ma in modo occasionale, e l’occasionalità è definita per legge un’attività che genera reddito fino ai 7mila euro, paga 100 euro entro il 16 febbraio dell’anno corrente. Questi 7mila euro non faranno cumulo con nessun reddito della persona fisica. Questo significa dare la possibilità all’azienda che acquista il tartufo di avere un documento di tracciabilità fiscale, che è parallela alla tracciabilità alimentare, quindi avere più potere nel made in Italy”. Un altro merito riconosciuto da Vidale alla legge è quello di “sollevare il mercato sommerso del tartufo”. Nell’ambito della discussione il dottor Manzo ha introdotto il disegno di legge 933, che contiene Disposizioni in materia di cerca, raccolta, coltivazione e commercializzazione dei tartufi destinati al consumo, e il Piano di settore del tartufo approvato dalla conferenza Stato-Regioni nel 2018. “Finalmente – ha aggiunto Boscagli – è stata introdotta a livello fiscale una normativa che dà la possibilità di dare tracciabilità al prodotto e ai territori, una tassazione forfettaria anche al cercatore e la possibilità al commercio di essere competitivo. Abbiamo anche introdotto l’argomento della candidatura di ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia’ come bene immateriale dell’Unesco su cui abbiamo avuto aggiornamenti. La candidatura sta andando avanti, i tempi sono abbastanza lunghi, abbiamo da poco avuto un incontro di lavoro al Ministero che ci ha consentito di portare aggiustamenti e aggiornamenti e che ci vedrà lavorare per i prossimi mesi per migliorarla ancora”. “Norcia – ha concluso l’assessore Cecchini – ogni anno offre occasioni di confronto, quest’anno più legate alla parte della riforma sulla fiscalità. Mi pare ci stiamo anche avvicinando a una nuova legge di riferimento, il confronto è sempre utile anche per le Regioni che poi hanno il compito nel territorio di sostenere gli investimenti per le tartufaie coltivate, di garantire che non si tolga la possibilità ai cercatori di poter frequentare il territorio e complessivamente che il tartufo continui a esistere soprattutto per vocazione naturale”.