(UMWEB) Città di Castello - Ugo è una commedia brillante scritta da Carla Vistarini nel 1988, vincitrice del “Premio I.D.I” Istituto del Dramma Italiano, che vede protagonisti una coppia della media borghesia in crisi d’identità. La commedia UGO, che andrà in scena venerdì 5 aprile alle ore 21 nel teatro Illuminati di Città di Castello, è una produzione indipendente realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Politheater e l’Associazione Culturale “La Camera Chiara” ed è sostenuta dal Patrocinio della Provincia di Perugia. Ma veniamo alla storia: Simona e Alberto vivono una buffa e surreale vicenda: si trovavano loro malgrado ad ospitare in casa un gorilla.
Sono passati più di trent’anni da quella prima rappresentazione e che cosa è cambiato nella nostra società? Cosa significa oggi quel gorilla?
Gli anni ‘80 erano gli anni dell’Edonismo Reaganiano, gli anni dove il piacere consumistico di vivere era a dispetto degli altri, dove diventava normale sfruttare a proprio favore le disuguaglianze insite nel sistema liberista e capitalistico. Erano anni dove cominciava a morire la solidarietà sociale e dove la competizione economica era senza esclusione di colpi.
Simona è una donna in carriera, decisa, volitiva, pervicacemente impegnata nella propria autoaffermazione professionale. Mentre Alberto è un disoccupato, un perdente, non più capace di trovare in se stesso il ragazzo di una volta. Anche la fantasia sembra averlo abbandonato.
Ecco spuntare però quel buffo, tenero, gorilla, capace di far riappacificare una coppia in profonda crisi.
L’entrata in scena di Ugo rappresenta la dimensione dell’assurdo, del surreale, del fantastico.
Ugo non ha il dono della parola ma agisce realisticamente, la sua capacità di persuasione scenica deriva dal fatto che egli non si comporta da scimmione ma da essere umano.
E la sua presenza fa comprendere a Simona e Alberto come la reciproca disattenzione che essi vivono sia una malattia assai diffusa, pericolosa e difficile da guarire. L’attenzione è catturata da altri problemi: bisogna pensare a far carriera, a guadagnare, a sopravvivere... E a essere ‘felici’, non ci si pensa? I rapporti umani, l’amicizia, l’amore finiscono per essere ingombranti, una perdita di tempo, forse. Diventano abitudine, dimenticanza.
E oggi chi sono Alberto e Simona? Oggi quella caduta dei valori è già avvenuta. Oggi la carriera di Simona è diventata un’esigenza di sopravvivenza e la passività di Alberto è figlia di questa società liquida che tutto anela e nulla stringe.
Ma la grande differenza fra ieri e oggi è che guardando al gorilla non possiamo non pensare allo straniero, all’immigrato, alla sua condizione che rispecchia la nostra condizione di precarietà ed incertezza, del nostro essere antropologicamente sradicati dalla così detta modernità.
Forse oggi l’elemento estraneo, il gorilla, non fa più solo sorridere ma fa paura; ci chiude e ci fa regredire nel caldo liquido amniotico della rete, che ci connette con le paure e ci separa, un brodo primordiale da cui non nasce niente.
Una commedia in cui si ride, si ride amaro, si pensa.
Nela Lucic è nata in Bosnia-Erzegovina da famiglia croata. All'età di 15 anni la si trasferisce in Italia dove si laurea in Lingue e Letterature Straniere all'Università La Sapienza, Roma. La sua passione per la recitazione l'ha portata a studiare al Conservatorio Teatrale (ex La Scaletta). Dopo l'esordio in teatro, il suo primo passo verso il grande schermo è stato nel 2005 con il film Monamour di Tinto Brass. Poi ha recitato in film come: Animanera di Raffaele Verzillo, Nelle tue mani di Peter Del Monte, nonché Il papà di Giovanna e Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati.
Jacopo Falchi si forma negli anni ‘90 studiando teatro con Al Yamamouchi, Enzo Aronica, Sergej Lissov, Valeria Ciangottini. Studia il Clown con Emmanuel le Carrè. Studia pianoforte jazz con Ramberto Ciammarughi. Cantante autore e compositore del gruppo musicale Bonacrianza vince il Sound Festival a Castiglioncello nel 2002. Produce insieme alla band tre album e centinaia di concerti in tutta italia. Allestisce come attore autore e regista per il Festival delle Nazioni lo spettacolo Sigmand Freud e il Cinema nel 2015. E’ autore ed interprete dello spettacolo-monologo Victor e il pesciolino d'oro per la regia di Luca Gaeta.
Salvatore Rancatore ha lavorato con la compagnia Lavia, Tullio Solenghi, Mariano Rigillo, Simona Marchini e Romina Mondello. Ha recitato a Londra nel ruolo di Anselmo Paleari in The late Mattia Pascal, versione inglese del romanzo Pirandelliano, in seguito al quale è stato selezionato dalla Royal Shakespeare per interpretare Caliban in The tempest. Al cinema è stato diretto da Giuseppe Tornatore in Baaria.
Luca Gaeta è nato a Roma. Dal 2006 al 2012 è stato aiuto regista di Matteo Tarasco nella compagnia Lavia. Dal 2012 scrive per il teatro e firma numerose regie di spettacoli tuttora in tournee come: Le Dissolute Assolte - ovvero le donne e del don Giovanni, Confessioni di un Burattino senza fili (Vincitore del premio Martelive 2014), Altrochesuperman, La Gabbia di Carne con Valentina Ghetti, Hamletofelia con Massimiliano Vado, Federica Rosellini e Salvatore Rancatore.
Foto: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Carla_Vistarini.jpg