Infiorata SferracavalloL’Olmo si aggiudica il Palio della Palombella, è di Sferracavallo l’infiorata più bella

Al Serancia la sfida dei balestrieri. Il Comitato dei quartieri: l’edizione migliore di sempre

(UMWEB) Orvieto. Una città colorata, viva, unita. Questo il risultato più importante raggiunto dalla settima edizione di “Orvieto in fiore” che si è svolta nel week end di Pentecoste appena trascorso e che ha visto migliaia di persone partecipare alle iniziative del ricco programma proposto dal Comitato cittadino dei quartieri.

Va all’Olmo il Palio della Palombella in virtù della migliore infiorata realizzata dal gruppo di Sferracavallo e del quarto posto nel Palio dei balestrieri in piazza del Popolo vinto invece dal Serancia. Nella sfida a colpi di balestra il Paliotto al miglior tiratore è andato a Marco Panzetta (Serancia), infallibile nelle tre tornate di tiro. Un autentico spettacolo impreziosito dai dieci figuranti che hanno indossato i nuovi costumi della coppia dei Monaldeschi, realizzati dal costumista umbro Daniele Gelsi, e delle coppie delle famiglie in rappresentanza dei quattro quartieri di Orvieto, ideati e cuciti da Cristina Gori. Ad accompagnarli 180 figuranti del corteo composto dai popolani di Orvieto, i popolani di Matilde di Montefiascone, le cornamuse del Drago, le ballerine e i musici del gruppo Dancamus e il gruppo degli sbandieratori e musici dei quartieri di Orvieto che hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso con le loro bandiere fluttuanti. Spettacolari e colorate le dieci infiorate sul tema “Custodi non tiranni, per un nuovo rapporto tra persona e creato” realizzate nelle chiese e nei palazzi storici della città da circa 200 persone dei gruppi di Ciconia, del Fossatello, di Orvieto scalo, del Corsica, del Santa Maria della Stella, del Serancia e di Torre San Severo, di Canale, del quartiere Olmo e Sferracavallo.

Colori e profumi l’hanno fatta da padrone nei due tradizionali concorsi che da sempre accompagnano la manifestazione. Per quanto riguarda “Vetrine e balconi fioriti con i colori dei quartieri”, organizzato dalla Fidapa Bpw Italy, il premio per il miglior balcone è andato al b&b “Chiara e Benedetta” mentre quello alla vetrina più bella, ex aequo, alla Tappezzeria Brunelli “per l’eleganza e la ricerca storica legata agli strumenti della propria attività” e alla Macelleria di Doriana Rellini “per il tema trattato e la cura nella ricerca dei materiali e della composizione”. A vincere il concorso “Aperitivo floreale street food” è stato invece il locale “Velia Drink Food & Music” mentre il “Palace Cafè” è stato premiato per il miglior allestimento. Il titolo del miglior bartender è stato assegnato a Slavik Cebanu del Bar Montanucci. Premio speciale all’aperitivo archeologico medievale del Pozzo della Cava, attrazione fuori concorso e novità di quest’anno che ha riscosso il gradimento della giuria di esperti, coordinati dalla event planner Maria Rosa Borsetti, che hanno riconosciuto l’originalità dell’iniziativa e la ricerca storica degli ingredienti.

Tra le numerose iniziative collaterali merita una menzione speciale “Le rose di Reno” con la quale “Orvieto in fiore” ha voluto rendere omaggio a Reno Montanucci. Il libro con i ricordi degli amici è stato pubblicato dal Comitato cittadino dei quartieri che ha voluto inaugurare in questo modo una collana di volumi dedicata ai grandi personaggi orvietani che si intende pubblicare ad ogni edizione. Nei tre giorni della manifestazione sono stati tanti i soggetti e le associazioni che hanno contribuito a rendere viva la città: la condotta Slow Food di Orvieto con il suo approfondimento su api e miele in collaborazione con le scuole di infanzia di Porano e Montecchio, delle primarie di Orvieto e Sferracavallo, dell’istituto Professionale Agrario di Fabro e delle associazioni Andromeda e Albero delle Voci, e poi la Scuola di apicoltura dell’Etruria, Loretta Lovisa che ha esposto suoi lavori in merletto, gli espositori del mercato florovivaistico e artigianale di piazza della Repubblica, Radio Orvieto Web che ha riempito vicoli e piazze del quartiere medievale con “Cantine sonore”, i commercianti che hanno animato la “Notte bianca di Pistrella”, le librerie Giunti al Punto e Valente, la Vocal Academy of Orvieto, la scuola di danza Scarpette Rosse.

“A tutti questi soggetti va il nostro ringraziamento - dicono Leonardo Mariani e Armando Fratini del Comitato cittadino dei quartieri - per aver arricchito una manifestazione che non ci sarebbe senza l’impegno costante e il lavoro degli infioratori, degli sbandieratori e musici, delle ballerine, dei balestrieri e di tutte le associazioni che hanno contribuito a organizzare la rievocazione storica in piazza del Popolo. Quella 2019 è stata l’edizione migliore di sempre, la più inclusiva, quella dove senza concorrenza e sovrapposizioni si è riusciti a rendere viva e animata la città in tutti i quartieri nel weekend della Palombella, “cuore” di questa nostra festa. Segno che il seme piantato sette anni fa sta dando i suoi frutti sbocciando nelle mani degli orvietani che hanno riscoperto l’orgoglio dell’appartenenza a una città meravigliosa. E che lo è ancor di più quando è unita”.

Il successo della manifestazione è stato tangibile anche sui social network, Facebook e Instagram, dove si è potuto interagire con l’hashtag #orvietoinfiore. Dall’11 maggio al 12 giugno i contenuti della nuova pagina Facebook di “Orvieto in fiore” hanno raggiunto oltre 30mila persone di cui 10mila solo nei tre giorni dell’evento, 213mila le impressions, 25mila le interazioni con i post, oltre 10.500 le visualizzazioni dei video prodotti e pubblicati.

La manifestazione ha goduto del patrocinio della Regione Umbria, dei Comuni di Orvieto e Bolsena, del sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto, dell’Opera del Duomo, della Diocesi di Orvieto-Todi e del Gal Trasimeno Orvietano.


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