Ancora domenica 11 ottobre, 60 stand espositivi e cooking show in centro storico - L’evento organizzato secondo un piano di sicurezza che rispetta la normativa anti Covid
(UNWEB) Pietralunga, – Un borgo in festa e le sue eccellenze in vetrina, quelle che dalla terra diventano protagoniste nel piatto e che rappresentano una parte importante dell’economia del territorio. A Pietralunga è in scena la 33esima Mostra mercato del tartufo e della patata bianca, inaugurata sabato 10 ottobre, alla presenza del sindaco Mirko Ceci, del vicepresidente della Regione Umbria Roberto Morroni e della deputata Catia Polidori, e in programma anche domenica 11.
Pregiato fungo e prodotto di eccellenza il tartufo, intorno al quale a Pietralunga ruota un’intera filiera con 400 cavatori su 2mila abitanti e 120 occupati nel settore della trasformazione impiegati in due aziende di dimensioni nazionali. Tubero che si fregia di Denominazione comunale di Origine (De.Co) e certificazione Bio, invece, la patata, prodotto tipico del territorio. Loro al centro dell’evento che quest’anno è organizzato secondo un piano di sicurezza in linea con la normativa anti Covid in vigore.
Sono circa 60 gli espositori selezionati della mostra mercato suddivisa in due aree, una dedicata al tartufo, l’altra a prodotti tipici, anche di altre regioni italiane, e all’artigianato umbro. A queste si aggiunge una terza zona, in cui, a pagamento, si ha accesso allo ‘Street Food Gourmet Le Vie del Tartufo’, staffetta di chef che propongono i loro piatti lungo le vie del borgo. Ogni area prevede un percorso obbligato con accesso e uscita separati.
“Soprattutto in questo momento – ha commentato il sindaco Ceci –, dove tutto è messo in discussione, questo evento è una vetrina importante per l’Umbria a livello nazionale. Tutto è organizzato nella massima sicurezza, con ingressi contingentati, non più di 550 in contemporanea, mascherine anche all’aperto, misurazione della temperatura, registrazione all’entrata e attenzione a mantenere il distanziamento sociale”.
“Prestiamo veramente tanta attenzione – ha ribadito Giuliano Martinelli del comitato organizzativo dell’evento – per garantire una passeggiata in massima sicurezza a chi viene a Pietralunga in questi giorni. Cerchiamo di stare attenti anche al momento dell’acquisto del tartufo, il prodotto non può essere manipolato e si può comprare direttamente confezionato nel vaso di vetro”.
“Un appuntamento di rilievo – ha commentato Morroni – organizzato avendo la doverosa attenzione verso le questioni della sicurezza, un momento che, a giudicare anche dalla presenza degli espositori, credo abbia colto nel segno. Il tartufo e la patata bianca a Pietralunga sono eccellenze, credo che in futuro occorrerà in maniera determinata dare supporto e incentivare lo sviluppo di attività che ruotano intorno a quelli che sono fattori distintivi del territorio che si legano alla gastronomia e al settore agricolo”.
Per quel che riguarda il programma, nella giornata di domenica, gli stand gastronomici saranno aperti dalle 10 alle 22 e sono previsti anche la gara Gara Podistica Tartufissima Eco Trails alle 9.30 e il cooking show di Anna Moroni alle 12.00. Inoltre, i ristoranti del borgo propongono menù a tema tartufo.
“Sono due giornate all’insegna della qualità – ha proseguito il sindaco Ceci –. Il tartufo identifica il territorio, per la presenza di tanti cavatori ma anche per l’indotto diretto e indiretto che aziende rappresentano, poi è attrattiva turistica. Da tempo lavoriamo al progetto del Tuber turismo, quindi il tartufo non solo come eccellenza da degustare a tavola ma anche come richiamo per vivere un’esperienza naturale, nei boschi, peraltro molto compatibile con il periodo che stiamo vivendo. Il tartufo è tutto questo e come amministrazione comunale siamo partner di un progetto europeo coordinato dal Cnr e a cui partecipano l’Università degli Studi di Perugia e altri atenei a livello internazionale, noi siamo l’unico Comune partner di questo progetto”.
Inoltre, Pietralunga fa parte dell’Associazione nazionale Città del tartufo che ha presentato la candidatura Unesco per la ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ come patrimonio immateriale dell’umanità.