Idee Musicali 2021 Naomi Berrill 1“Gli Insensati” propongono alla Rocca Medievale di Castiglione del Lago una simbolica chiusura di [R]evolution. Dopo il grande successo di ieri sera del duo Mirabassi-Taufic, giovedì 8 c’è il concerto di Naomi Berrill

(UNWEB) Castiglione del Lago, – Idee Musicali 2021 )hope-n( è il titolo della piccola stagione di due concerti, simbolica chiusura dell’evento [R]evolution, interrotto a marzo 2020 a causa della pandemia e “ponte” verso il 2022. Il festival è nato tre anni fa per iniziativa di tre giovani musicisti umbri, Damiano Babbini, Catherine Bruni, Margherita Sanchini, che hanno dato vita a “Gli Insensati” e che vogliono proporre sul territorio un progetto musicale fortemente innovativo.
Dopo il grande successo di ieri sera di “Um Brasil diferente”, un “viaggio in giro per il Brasile” proposto dal clarinettista Gabriele Mirabassi e dal chitarrista Roberto Taufic, giovedì 8 luglio alla Rocca Medievale sarà la volta della violoncellista e cantautrice irlandese Naomi Berrill, che presenta “Suite Dreams”, sempre con inizio alle 21:15.

Naomi Berrill vive da molti anni a Firenze. Oltre ad essere una valente polistrumentista, ciò che la contraddistingue è la sua versatilità di generi che l’hanno portata a collaborare con tantissimi artisti come Giovanni Sollima, Mario Brunello, Michael Nyman e Simone Graziano. Collabora stabilmente con la compagnia del coreografo Virgilio Sieni e ha pubblicato tre album di cui l’ultimo, “Suite dreams” dà il titolo al concerto di giovedì.
Il violoncello, uno strumento che diventa epicentro di un mondo immerso nelle atmosfere naturali, delicato ed etereo, in cui l’arte viene assorbita in modo onnivoro per poi espandersi a tutto tondo attraverso la musica, la danza, la poesia e le illustrazioni. Suite Dreams è il nuovo progetto discografico di Naomi Berrill, nato in collaborazione con Casa Musicale Sonzogno e pubblicato da Warner Music. Dopo i primi due album, From the Ground e To the Sky, in questo disco «l’artista torna a immergersi negli elementi della natura, questa volta abbracciandoli tutti, in un dialogo costante costruito nel rispetto e nella delicatezza».
Autrice sia delle musiche che dei testi, per alcuni dei quali ha usato parole e ispirazioni del poeta Johann Wolfgang von Goethe (“Ginkgo Biloba”), dello scrittore Percy Bysshe Shelley (“Oak and Sister Spring”), e dell’illustratrice Cicely Mary Barker (“Spring Goes”) Naomi Berrill ha una versatilità unica che le permette di unire epoche musicali diverse sotto un unico segno distintivo. Un’abilità interpretativa grazie a cui riesce a condurre il violoncello in generi e mondi incontaminati e a riunire, sotto la stessa ricerca, elementi prebarocchi, finezze cantautoriali, ritmi sincopati del mondo del jazz e la vitalità del folk irlandese. Un disco in cui emerge la voglia di osare e sperimentare, come in “Jig and Reel”, danza folk per la prima volta scritta ed eseguita per violoncello, o in “Prelude”, in cui crea una nuova idea musicale partendo da un movimento della “Terza Suite” di Bach e cambiandone la metrica e l’armonia.
Suite Dreams è una collezione di tre suite dedicate e ispirate dal tema delle migrazioni, non solo di uomini o etnie ma anche di stormi di uccelli, di piante, di animali, di generi. Lo snaturarsi di un’identità per poi rinascere in un altro contesto e miscelare gli elementi. Un disco in cui nulla rimane fermo: tra i rami che crescono e la fioritura che avanza in “Ginkgo Biloba”, attraverso le stagioni che cambiano in “Spring Goes” e “Oak And Sister Spring”, in cui dominano le migrazioni degli stormi in autunno, Naomi ribadisce musicalmente che la natura dell’uomo è di muoversi alla costante ricerca di una condizione migliore. «Cambiare vuole dire crescere. La propria identità è la moneta di scambio per accettare la diversità e chi non si apre a questo confronto perde un’opportunità»: trait-d’union di questo viaggio sono le danze, da quelle barocche tanto care alla corte francese, passando per le Suite fino ad arrivare alle danze tipiche del folklore internazionale (www.naomiberrill.com)

Gli Insensati

Il nome “Gli Insensati” richiama quello dell'Accademia degli Insensati, attiva a Perugia nel XVI secolo. Per gli intellettuali che componevano questa Accademia l'"insensatezza" andava interpretata non tanto come irragionevolezza o mancanza di criterio (ironicamente, si intende), quanto come volontà di allontanamento dai "sensi", dalla bassezza e dall'ignoranza, per mirare alle altezze dell'intelletto. Gli Insensati si rifanno dunque a questo significato più profondo, che richiama la fiducia nel valore dell'Arte in tutte le sue manifestazioni. I tre musicisti sono cresciuti e si sono conosciuti nella Scuola di Musica del Trasimeno, che ha ospitato le prime edizioni dell’evento e in questi luoghi attorno al Trasimeno, oggi, intendono investire energie in prima persona, anche come forma di restituzione al territorio. Ognuno di loro ha ad oggi la sua carriera da musicista e da docente, ma a muovere le loro “idee musicali” è la convinzione che Castiglione del Lago, la Rocca medievale e la Sala della Musica F. Marchesini che ha ospitato le prime edizioni, possano e debbano diventare un polo culturale d’eccellenza del comprensorio del Trasimeno e dell’Umbria in generale.


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