316px Portrait de DanteL’anteprima del festival il 22 settembre a Palazzo Candiotti (Foligno) con i piatti ritrovati della letteratura dantesca portati in tavola dallo chef Shady Hasbun. Al via le prenotazioni

(UNWEB) Tra Foligno e Dante c’è un legame speciale che nasce nel 1472, quando in città venne stampata la prima edizione della Divina Commedia. Quest’anno, con i festeggiamenti per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, la città rinsalda questo rapporto dedicando a Dante un evento culinario eccezionale: la cena evento che sarà l’anteprima della 22esima edizione del Festival “I Primi d’Italia”.

Il 22 settembre, infatti, nella corte di Palazzo Candiotti a Foligno, sarà servita una cena speciale con i piatti “danteschi” che fanno parte della Divina Commedia e le cui ricette sono tratte dal libro “La Cucina di Dante e Boccaccio - Saggio storico e ricette ritrovate” scritto e “assaggiato” da Alex Ravelli Sorini, Susanna Cutini, Francesco Vittorio Rebuffo e Shady Hasbun (il libro è edito per i tipi de Il Formichiere).

“Non potevamo non inserire nel programma di quest’anno un appuntamento legato a Dante visto che la prima stampa della Divina Commedia è stata realizzata a Foligno - spiega il presidente di Epta-Confcommercio, Aldo Amoni -. Sarà un’anteprima eccezionale per celebrare i 700 anni della morte di una figura così cara alla nostra città e a tutta l’Umbria e scoprire sapori e piatti unici”.

“Un’anteprima dal forte valore culturale e che rientra nelle Giornate dantesche che Foligno ha dedicato a Dante per la ricorrenza dei 700 anni dalla morte - spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Foligno, Decio Barili -. Un programma per cui la nostra città ha ricevuto anche la Medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica”. Foligno con Dante ha un rapporto speciale, “l’aver stampato qui l’editio princeps della Divina Commedia è un collegamento fortissimo con il Sommo Poeta e per questo abbiamo deciso di celebrarlo con tanti appuntamenti, tra cui anche un evento dal carattere gastronomico e storico come quello del 22 settembre - conclude Barili -. Sarà anche un’occasione per rilanciare le attività culturali e dare linfa alla promozione della nostra città. Il tutto, ovviamente, in piena sicurezza e nel rispetto delle normative anti-Covid”.

Ai fornelli, in questo gustoso salto nel passato alla scoperta dei sapori “letterari” immersi tra Inferno, Purgatorio e Paradiso, ci sarà lo chef Shady Hasbun che, con la sua esperienza e creatività, ha contribuito alla stesura delle 66 ricette contenute nel libro (33 per Dante e 33 per Boccaccio) ed elaborato un menù per “I Primi” diviso in tre parti come le cantiche dantesche. “È stata una bellissima ricerca storica che ci ha portato a realizzare un libro unico con le pietanze che si mangiavano ai tempi di Dante. Non è stato semplice, non volevamo fare l’ennesimo libro solo storico, ma volevamo dare corpo e sapore alla letteratura dantesca - spiega lo chef Hasbun -. Abbiamo ricercato gli ingredienti che effettivamente c’erano a quel tempo, scoprendo come sia possibile e stimolante assaggiare piatti privi di tutti quegli ingredienti ormai parte della tradizione italiana arrivati solo dopo la scoperta dell’America, come patate e pomodori!”.

Per lo speciale menù del 22 settembre Shady spiega di aver “utilizzato la numerologia del 3, propria di Dante. Ci saranno 3 ricette per ognuna delle 3 uscite (antipasto, primo, dolce) che a loro volta richiameranno l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, con 3 vini in abbinamento - continua lo chef -. Protagonisti indiscussi saranno i piatti di pasta e zuppe, proprio per essere in tema con il Festival”.
Lo chef Hasbun non si limiterà a rimanere ai fornelli, ma insieme agli autori del libro racconterà la genesi delle ricette durante la cena che si svolgerà nella splendida cornice di Palazzo Candiotti e terrà anche uno showcooking per mostrare come si cucinava oltre 700 anni fa tra un canto e l’altro.

Un’anticipazione del menù. Il menù della cena dantesca sarà composto da nove ricette divise tra antipasti, primi e dolci. Si potrà così assaggiare, tra gli altri piatti, un mini-cannolo di pasta fritta ripieno di salsa di fegatini, una zuppetta di ceci e bietole con pane croccante, degli gnocchi di ricotta alle erbe e pinoli tostai, dei testaroli con sugo di maialino in porchetta, del biancomangiare e molto altro ancora. Il tutto impreziosito dalla mano attenda di chef Hasbun, che è già al quinto libro storico-culinario e vanta - grazie anche alle sue origini maremmane e palestinesi -, quel tocco mediterraneo tramite il quale i piatti della tradizione italiana incontrano le spezie provenienti da oriente e che, già ai tempi di Dante, impreziosivano le tavole.


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