Il 16 e 17 ottobre appuntamento tra le ricchezze del territorio di Magione
(UNWEB) – Magione, - Tornano anche nella Delegazione del Lago Trasimeno le Giornate FAI di Autunno. Un fine settimana autunnale il 16 ed il 17 ottobre, che permetterà di immergersi nello splendore del territorio lacustre.
L’obiettivo, come sempre, è quello di supportare la riscoperta di luoghi solitamente inaccessibili oppure poco noti e comunque fuori dai percorsi turistici canonici.
Prosegue il giro nei diversi comuni che afferiscono al territorio del Trasimeno e quest’anno i volontari si ritroveranno a Magione ed in particolare al Santuario della Madonna del Soccorso e al Castello di Antria.
Il primo sito elegante e di forma insolita, a pianta greca con cupola ottagonale, è dedicato al culto della Madonna del Soccorso; edificato nella prima metà del 1700, su progetto degli architetti perugini Alessio Lorenzini e Svizzero Perugini, in luogo di una precedente cappella votiva risalente a due secoli prima che già ospitava l’immagine della Madonna è a tutt’oggi oggetto di grande devozione popolare.
Notizie del Castello di Antria si ravvisano fin dal 1185 ed era ubicato sull’antico asse viario che da Perugia giungeva al Trasimeno e a Cortona connotandosi come nodo stradale di una certa importanza; in prossimità di Antria si distaccava infatti dalla Perugia-Trasimeno-Cortona una via alternativa che giungeva alla città toscana dopo aver interessato Caligiana, Pian di Marte (Lisciano Niccone-Passignano) e la Val di Pierle (Lisciano Niccone-Cortona), mentre un ramo di quest’ultima proseguiva alla volta dell’Umbria settentrionale dopo aver toccato la zona di Monte Murlo nel territorio dell’attuale comune di Umbertide. Una posizione strategica che si osserva ancora oggi affacciandosi dal punto più alto del castello.
Ad aspettare i visitatori al Castello di Antria ci sarà il priore della confraternita del Santissimo Sacramento custode di memorie e meraviglie che subito farà immergere i curiosi nel piccolo museo da lui quotidianamente curato.
La fortificazione, nel 1258 era già dotata di una robusta cinta muraria che portò anche allo sviluppo del nucleo abitato interno e alla crescita della popolazione; nel 1282 vi si censirono 60 fuochi per una popolazione ipotetica che si aggirava intorno alle 300 unità.
La passeggiata nel castello parte dalla Chiesa dedicata ai Santi Rocco e Antonio Abate dotata di fonte battesimale che è un piccolo gioiello di memoria, numerosi i pezzi d’arte custoditi, ma anche quelli che nel passato erano di uso quotidiano. La piazza incastellata dotata di ben due pozzi ancora oggi riconoscibili ospita il “forno comune”dove ancora oggi avviene il rito della cottura delle torte di Pasqua; è rispettata anche la tradizione di assegnare agli uomini la lavorazione di grandi quantità di impasto.
Entrare nel castello di Antria è immergersi nel passato, una esperienza di grande impatto.
Tutte e due le visite possono essere prenotate nel sito del FAI https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti e saranno condotte in ottemperanza alle regole ministeriali per il contenimento del Covid 19 e dopo la verifica del green pass.