https cdn.evbuc.com images 217245699 682222781933 1 originalLa messinscena, tratta dal libro di Nicola Mariuccini, in anteprima il 4 febbraio alle ore 21 al Teatro Mengoni di Magione; in prima nazionale sabato 5 febbraio alle ore 21 allo Spazio Oberdan LaMama a Spoleto

(UNWEB) Magione, - Si accendono le luci del teatro Mengoni di Magione. In occasione dell’anteprima dello spettacolo di teatro civile “Avrai vent'anni tutta la vita”, tratto dal libro di Nicola Mariuccini, in programma domani sera 4 febbraio alle 21. Stamattina si è svolto giovedì 3 febbraio l'incontro online con la stampa. Oltre all'autore del testo, erano presenti l'intero cast: Daphne Morelli, Thomas Trabacchi e Francesco Bolo Rossini che cura anche la regia. Hanno partecipato inoltre l’assessore comunale alla Cultura Vanni Ruggeri che ha portato il saluto dell'amministrazione comunale che ha ospitato le prove generali della messinscena e il direttore artistico del teatro Gianfranco Zampetti. La rappresentazione teatrale è prodotta dalla testata on line Vivoumbria.it . "Festeggiamo i nostri tre anni di attività - ha detto il direttore della testata Riccardo Regi - come meglio non potevamo dal momento che siamo nati proprio per parlare, incentivare, promuovere e produrre cultura nella nostra regione. Ringraziamo la Regione Umbria, in particolare l'assessore regionale Paola Agabiti, perché sono stati essenziale i fondi messi a bando per la cultura lo scorso anno e ai quali abbiamo avuto accesso per poter produrre questo spettacolo teatrale".

Il cast, come detto, è composto da Daphne Morelli, Thomas Trabacchi e Francesco Bolo Rossini che è anche regista dello spettacolo che si avvale anche della prestigiosa voce narrante di Fabrizio Gifuni. Samuele Chiovoloni ha collaborato alla drammaturgia e regia. Sound design: Nicola Frattegiani. Video: Dromo Studio. Costumi: Augustina Castellani. Service luci e suono: Giombolini & Cerquiglini.

LO SPETTACOLO

Avrai vent’anni tutta la vita è uno spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Nicola Mariuccini. Mediante il racconto della storia di Luigino Reattino (personaggio di fantasia su fatti realmente accaduti), riemergono i tratti della nebulosa vicenda della fine delle Brigate rosse a seguito del rapimento e della liberazione del generale Dozier. È il tentativo di riconciliare la verità dei fatti accaduti con la verità giudiziaria coinvolgendo lo spettatore in un interrogatorio drammatico e incalzante in cui Luigino, il capro espiatorio per eccellenza, arrestato e tenuto vent’anni in attesa di giudizio con la falsa accusa di essere il grande vecchio del terrorismo italiano, risponderà alle domande avendo il coraggio di farne altrettante in una arringa che è più di una difesa di ufficio. Un atto di accusa su ciò che in quegli anni è davvero successo e quanto non è accaduto; sui perché di errori e depistaggi, sulle trame internazionali che hanno stretto il paese in una morsa invisibile di pressioni, sospetti e segreti. Dietro la matrice ideologica degli attentati la malcelata ma mai scoperta volontà di archiviare il conflitto politico e sindacale degli anni 70 che culminerà, proprio dai primi mesi del 1982 in quella che fu chiamata “la rimonta” dello Stato contro il terrorismo, concomitante con una potente accelerazione dei motori del benessere, con il debito pubblico salito alle stelle che apre, nel paese, l’era delle televisioni, del colore, dell’effimero. Fra le tante verità in campo, che si combattono tra loro con lo scopo di auto annullarsi, lo spettacolo, più ancora del libro ne fa emergere una più inquietante delle altre: la verità rivelata. La drammatica questione delle torture di stato, “inutili” secondo gli stessi autori ma che rappresentano una macchia indelebile sulla memoria del nostro paese, pur raccontate in pubbliche interviste da testimoni oculari sono scivolate come se niente sia mai accaduto. La scelta del teatro come atto di denuncia, laddove le televisioni non hanno funzionato. I tempi umani della rappresentazione e della riflessione inducono lo spettatore ad andare oltre l’informazione per entrare, insieme ai personaggi, nello spazio dimenticato della coscienza critica.

IL CALENDARIO

La prima nazionale di “Avrai vent'anni tutta la vita” è in programma allo Spazio Oberdan LaMama di Spoleto sabato 5 febbraio alle ore 21 e in replica il giorno successivo, domenica 6 febbraio, nello stesso luogo alle ore 17.30. Poi sarà in tournée in molti teatri dell'Umbria fino al 25 febbraio. Ecco il calendario:

10 febbraio a Todi, Nido dell'aquila

12 febbraio Assisi, Piccolo teatro degli Instabili

15 e 16 febbraio Perugia, Teatro Zenith

19 febbraio Umbertide, Teatro dei Riuniti

24 febbraio Marsciano, Teatro Concordia

25 febbraio Bastia Umbra, Teatro Esperia

Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito, l'accesso a teatro è regolamentato dalla norme vigenti in materia anti Covid.


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