Giovedì 23 marzo (ore 16.30) incontro in Ateneo presso l’Aula Magna “Larizza”
(UNWEB) lò-Perugia. Affrontare il tema dell’innalzamento dell’età materna, soprattutto in relazione alla prima gravidanza, analizzando sia le cause socio-economiche del fenomeno che il supporto che la medicina moderna può offrire in tali situazioni. E’ con questo obiettivo che il Soroptimist International Club Perugia ha organizzato per giovedì 23 marzo, a partire dalle ore 16.30 presso l’Aula Magna “Paolo Larizza” del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia (piazzale Gambuli, 1) il convegno “Essere madre nel terzo millennio: riflessioni socio-economiche a partire dalla scienza medica”.
“Tutti gli studi recenti – spiega Gabriella Agnusdei, Presidente del Soroptimist International Club Perugia - dimostrano che il ritardo della maternità è ormai un fenomeno sociale spesso legato al fatto che le donne decidono di rimandare la scelta procreativa per poter realizzare i propri progetti di vita. L’innalzamento del livello di istruzione, l’inserimento nel mondo lavorativo, la ricerca di una maggiore stabilità economica, lo sviluppo della carriera professionale possono essere tutti motivi che spingono le donne a rimandare la decisione di mettere al mondo un figlio spesso senza tener conto della propria età biologica che, a volte, può costituire un problema rispetto a tale scelta”. E partendo da tali considerazioni, il convegno propone una riflessione sull’intreccio tra i nuovi paradigmi medico-scientifici che possono venire in supporto alle donne per affrontare la gravidanza anche in età matura e le interrelazioni sociali ed economiche in grado di favorire un equilibrio positivo tra attività professionale e vita familiare. A parlare di tutto ciò saranno per gli aspetti medici il Professore Sandro Gerli, Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Ospedale di Perugia, e per gli aspetti sociologici la Professoressa Rosita Garzi, Docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso l’Università degli Perugia e Consigliera di parità presso la Regione Umbria; a moderare l’incontro la Dr.ssa Olivia Minelli, Dirigente Medico Servizio Trasfusionale dell’Ospedale di Perugia.
Il convegno, patrocinato da Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Perugia, Centro Pari Opportunità Regione Umbria e Direzione Regionale Musei dell’Umbria, si colloca nell’ambito delle attività collaterali alla mostra “La Via Lattea: Maternità ed infanzia dall’antichità alla Collezione Bellucci”, allestita dal Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria.
“A differenza degli uomini – prosegue Gabriella Agnusdei - le donne del terzo millennio si ritrovano spesso in situazioni di notevole svantaggio occupazionale quando, nel proprio progetto di vita, si affaccia la decisione di avere un figlio. Nel corso del 2022 l’organizzazione mondiale Weworld in collaborazione con Ipsos ha pubblicato uno studio dal titolo molto significativo “Papà non mammo” che, riportando i risultati di un’indagine specifica sui congedi di maternità e paternità, si è posto l’obiettivo di sondare la conoscenza e l’effettiva fruizione di questi istituti. Ebbene, questo studio ha dimostrato che molti neo genitori conoscono bene le misure di conciliazione vita–lavoro delle madri, ma ignorano del tutto gli strumenti di agevolazione a disposizione dei padri. Lo stereotipo culturale ancora dominante che vede la donna come colonna portante della famiglia dedita alla cura dei figli mentre l’uomo, anche se padre, rimane dedito soprattutto al lavoro, appare discriminatorio per entrambi i sessi in quanto limita le donne dal punto di vista professionale ma, nello stesso tempo, limita gli uomini da punto di vista genitoriale. Da anni il Soroptimist International sostiene la tesi che non è la maternità a limitare l’empowerment femminile ma è il perdurare di modelli economici e lavorativi ormai superati. Ci è sembrato quindi importante proporre una riflessione sulla maternità intesa come una scelta consapevole che, a prescindere dall’età, può essere sostenuta dalla scienza medica e supportata dal ricorso a quegli strumenti legislativi che non sono solo un sostegno economico ma rappresentano leve di cambiamento culturale per l’affermarsi di una società realmente basata sulla piena parità di genere”.
Il convegno potrà essere seguito in modalità online chiedendo il link con una email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.