(ASI) PERUGIA – Si è tenuta stamani a Perugia, presso la terrazza di Umbrò, la conferenza stampa di presentazione del concerto di Vinicio Capossela che farà tappa ai Giardini del Frontone martedì 30 agosto per una data del suo tour estivo ‘Polvere’.
“Torniamo a Perugia con un grande evento, dopo aver portato le nostre iniziative in altri luoghi dell’Umbria”, ha affermato Virgilio Ambroglini, presidente della Fondazione SergioPerLaMusica.
Una festa per la città e la regione, resa possibile grazie alle sinergie di tre soggetti locali che hanno creato una collaborazione ad hoc per l'evento: oltre alla Fondazione, anche The Brainstorm Agency e Arci Perugia.
“Anche se qualche giorno dopo, per Perugia sarà il nostro concerto di San Lorenzo – ha affermato Ambroglini – e lo facciamo nel giardino della musica per eccellenza della città. Un grazie di cuore va a Capossela socio fondatore della Fondazione che ha voluto dedicare a Sergio Piazzoli anche questo evento”. “È stata infatti un’espressa volontà di Capossela portare il suo tour anche nella nostra regione e quindi ci siamo messi in moto per creare tutte le condizioni”, ha detto la direttrice artistica della Fondazione Patrizia Marcagnani.
Secondo quando ricordato da Ambroglini, oltre allo storico rapporto con l’Arci Perugia per questo concerto viene avviata anche una nuova collaborazione, “sempre nell’ottica della condivisione”, con la The Brainstorm Agency. “Con loro inizieremo un ragionamento anche per capire come poter affrontare la sempre più evidente ‘invasione barbarica’ in Umbria di realtà esterne, quando ci sono in casa molte capacità e professionalità da sfruttare”, ha aggiunto Ambroglini.
Dello stesso avviso anche Edoardo Guarducci della The Brainstorm Agency, che a nome anche degli altri 4 soci si è detto “ felice di poter lavorare ad un concerto di questa portata e di tornare in un posto, quello dei Giardini del Frontone, a cui siamo particolarmente affezionati dopo aver contribuito alla realizzazione dell’Umbria che Spacca con il Roghers Staff ”.
Alla conferenza è intervenuto anche l’assessore comunale Michele Fioroni il quale ha espresso l’intenzione “di ripensare ai giardini del Frontone come arena della musica” perché “ci piace l’idea di caratterizzare Perugia sempre più come città della musica”.
“I sogni della Fondazione li abbiamo realizzati in buona parte – ha concluso Ambroglini – come gli eventi all’Isola Maggiore e la riapertura del dibattito sul Turreno che ha portato a nuove prospettive. Ora si potrebbe affrontare, dopo quello sul Frontone, anche un ragionamento per poter utilizzare la struttura del Santa Giuliana prima e dopo Umbria Jazz per eventi pop”.
PERUGIA – La ‘Polvere’ di Vinicio Capossela è pronta ad alzarsi anche a Perugia. L’artista torna in Umbria per l’ultimo concerto del mese di agosto (la tournée proseguirà poi solo con due date a settembre) del suo nuovo e suggestivo tour estivo ‘Polvere’.
L’appuntamento è per martedì 30 agosto alle 21 ai Giardini del Frontone di Perugia, location ideale per mettere in scena la sostanza della ‘Polvere’, fatta di timbri forti, marcati e netti per unire in forma di quadri i blocchi di cui è costituita la materia emotiva del concerto: e cioè l’ancestrale, l’arcaico, il folk, la serenata, la ballata, la frontiera, la fiesta y feria, e la mitologia. Quelle che saranno eseguite sono canzoni forti e contorte come le radici per un concerto radicale, nel repertorio e nella formazione.
Il legame di questo straordinario cantautore sia con l’Umbria sia con Sergio Piazzoli si consolida ancora di più. È stata infatti un’espressa volontà di Capossela fare tappa anche nella nostra regione per dare la possibilità pure al pubblico umbro di godere di uno spettacolo incredibile e per omaggiare ancora una volta Sergio, suo amico fraterno.
Questo tour non poteva quindi mancare in Umbria e quello di Capossela è annunciato come un grande evento, una festa per la città e la regione, reso possibile grazie alle sinergie di tre soggetti locali che hanno creato una collaborazione ad hoc per l'evento: Fondazione SergioPerLaMusica, The Brainstorm Agency e Arci Perugia.
Il suo nuovo spettacolo estivo, in giro per l’Italia dopo l’uscita del doppio disco ‘Canzoni della Cupa’ (pubblicato lo scorso 6 maggio ed entrato direttamente al numero 1 della classifica FIMI/GfK), sta registrando consensi unanimi sia di pubblico che di critica.
Di due parti, POLVERE e OMBRA, è composto l’album ‘Canzoni della Cupa’ e di due parti si compone il tour di Vinicio Capossela, partito il 23 giugno, nella notte di San Giovanni, dalla Ex Cava Ricci di Pignola (Potenza) e, dopo le due anteprime a Roma e Milano, dall’11 luglio è in tournée in tutta Italia.
Se il lato in OMBRA troverà il suo ideale spazio nei teatri, dove approderà nell’autunno/inverno, il lato della POLVERE ben si sposa con la stagione calda, essendo, come ha scritto lo stesso Vinicio “il lato esposto al sole, il lato che dissecca, che asciuga al vento. Il lato della ristoccia riarsa, su cui il grano è stato mietuto. Il lato del lavoro costato quel grano. Il lato del sudore e dello sfruttamento di quel lavoro”.
Gli spettacoli di Vinicio Capossela da diversi anni sono costruiti come delle vere e proprie messe in scena del repertorio: dagli intonarumori primo novecento presenti sul palco di ‘Canzoni a manovella’ (2000), alla celebrazione della mitologia e delle vestigia dell’antichità di ‘Nel niente sotto il sole’, il tour che presentava all’aperto ‘Ovunque proteggi’ (2006); dalla galleria di attrazioni freak del ‘Solo show’ (2008) alle costole di balena tra cui era ambientato il viaggio-odissea di ‘Marinai profeti e balene’ (2012), ogni spettacolo di Capossela è stato caratterizzato da una produzione di deciso impianto teatrale e da una connotazione scenica originale. Ed è proprio nel solco di questo percorso artistico iniziato quindici anni fa che si inserisce lo spettacolo di CANZONI DELLA CUPA: non un semplice concerto ma una rappresentazione del mondo rurale e folclorico evocato dalle canzoni del disco.
Sul palco con Vinicio Capossela ci saranno Glauco Zuppiroli (contrabbasso, guitarron), Mirco Mariani (mellotron, batteria, cymbalon), Alessandro “Asso” Stefana (chitarra, banjo), Victor Herrero (chitarra battente, chitarra elettrica, chitarra classica, vihuela), Agostino Cortese “Ago Trans” (cupa cupa, grancassa), Antonio Vizzuso (cupa cupa, tamburi), Enza Pagliara (voci e tamburi), Giovannangelo de Gennaro (voci, viella, aulofoni, tamburi), Sergio Palencia e Angelo Mancini, i “Mariachi Mezcal” (trombe).
I suoni sono curati da Taketo Gohara, il disegno luci è di Francesco Trambaioli. Il direttore di produzione è Michele Montesi. La scenografia è realizzata da Laboratorio Alovisi su progetto di Paolo Bazzani e Luigi Ferrigno. I costumi sono di 0770.
CANZONI DELLA CUPA – POLVERE è un spettacolo scritto e diretto da Vinicio Capossela e prodotto da La Cupa. Promosso e distribuito da F&P.
I biglietti (30 euro + dpv) sono disponibili in prevendita su TicketOne e TicketItalia.
CANZONI DELLA CUPA, POLVERE.
IL CONCERTO PRESENTATO DA VINICIO CAPOSSELA
POLVERE è un concerto che ci collega alle nostre radici, e le fa affiorare nel mondo contemporaneo. Un mondo di frontiere grandemente aperte per la musica, ma tragicamente chiuse per gli uomini. Il concerto della Polvere evoca la cultura della terra, il senso della festa, il sudore, la fatica, il sole nel pomeriggio, la tavola imbandita, l’aia in cui ballare per lo sposalizio, ma anche i paesi vuoti, i binari abbandonati. Tutto un tipo di umanità che ri-conosciamo per senso di appartenenza.
È un concerto in cui faremo alzare la polvere con la dinamite di un gruppo nuovo di zecca.
Una formazione radicale, che vede undici musicisti in campo. Un campo scenografato, un campo di grano e di stoppie e avanzi, rottami di cultura della terra.
Spezzoni di luminarie, crani di vacca. Tra questo campo affioreranno le bestie nel grano, i demoni meridiani, si solleveranno dalla polvere i canti di lavoro e le rappresaglie cantate, le musiche da aia e da cortile. Il soffio del vento, il grido delle cicale e i versi degli animali notturni. Sarà un buio denso, sommosso dai tamburi cupa-cupa, stracciato dalle trombe dei mariachi, scosso dalle chitarre. Stralci di bassa banda, pifferi di canna, strumenti antichi e un coro di voci.
È un concerto radicale che affonda nelle radici della terra e le dissolve in polvere, perché possano spandersi, e dare fastidio agli occhi, in forma di pulviscolo di stelle.
Una formazione a coppie, composta da una coppia di trombe mariachi messicane, una coppia di cupa-cupa lucani, una coppia di voci, un coro greco, anzi, grecanico, una di chitarre, una coppia ritmica e strumenti sparsi, pelli, aulofoni, sonagli, mellotron e distorsori.
Nella mia trasformazione in cantante folk suonerò chitarre e fisarmonica. Ci saranno fuochi accesi e fuochi da accendere. Qualcosa lo mettiamo noi, altro lo metterà chi verrà al concerto.
Il concerto è grandemente imperniato sulle Canzoni della Cupa, la loro parte più adatta all’aria aperta. In questo repertorio si presentano come accappanti da sposalizio, i non invitati più inombranti, i vecchi martiri del Ricreo: il tellurico Santo Vito, il Camminante, il Re della cantina, la Pena dell’anima, il Maragià, il Veglione di Ciccillo ristorante, l’Uomo Vivo, il Camposanto in Marcia. Specie di carte di tarocchi che dal passato indagano il futuro, e lo scoprono pieno di vecchi guai. Pezzi che realizzano la distruzione rituale di quanto abbiamo accumulato, come prezzo della nostra liberazione.
Come se ne andrà il pubblico? I concerti si fanno sempre in due, sopra e attorno al palco.
A ognuno la musica fa un effetto diverso. A me basterebbe che queste canzoni dessero nuova linfa a quanto già abbiamo e ci ispirassero a difenderlo. A difendere un paesaggio umano e geografico.
A sentire che anche il vuoto può essere una risorsa se non lo si vive come abbandono e degrado. Fare caso alla luna, alle lucciole che ancora si accendono nelle notti di giugno, e chiamarle ancora alla maniera paesana: "Bottacatascie”.
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