Salta il “campus universitario”. Terni perde circa 11 milioni di investimenti
Proposta di creazione di un “FORUM” permanente
(ASI) Terni. Lettera in redazione. L’Associazione culturale per Terni città universitaria raccoglie con soddisfazione per alcuni risultati positivi e concreti raggiunti a seguito delle varie problematiche sollevate riguardanti l’Università a Terni.
L’iniziativa dell’Associazione culturale ha indotto la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ad assumere impegni concreti per la copertura finanziaria dei posti dei ricercatori per i corsi di Laurea in Economia, Ingegneria e Scienze dell’Investigazione. A tal proposito, nel mese di maggio/giugno 2016 l’Associazione vigilerà sugli impegni presi e che dovranno esser mantenuti e rispettati.
L’Associazione non può che esprimere massima soddisfazione per l’interesse che l’opinione pubblica di Terni ha dato alle sue iniziative.
Vogliamo dichiarare la nostra soddisfazione per le posizioni assunte da quasi tutti gli esponenti politici, sia del centro sinistra che del centro destra e il Movimento 5 Stelle; nonché dai rappresentanti delle liste civiche che hanno consentito l’elezione a Sindaco del Senatore Leopoldo Di Girolamo.
In particolare l’Associazione è pienamente d’accordo con l’assessore alla Cultura e all’Università del Comune di Terni, Giorgio Armillei, perché, come lui stesso ha affermato, quello che conta in un confronto democratico è la validità degli argomenti “e non le carte d’identità”.
Lascia perplessi, invece, l’atteggiamento elusivo del Sindaco di Terni. Sindaco che dovrebbe avere a cuore il futuro della città, del polo universitario e dei giovani ternani.
Tralasciamo e non raccogliamo le rozze argomentazioni espresse dalla Presidente Marini, contro i membri dell’Associazione, in quanto prive di qualsiasi dignità di confronto democratico e di valore politico.
La Presidente Marini, invece di lanciare scomuniche gratuite all’Associazione, dovrebbe mettere in campo con urgenza iniziative e atti di programmazione in modo da bloccare l’emorragia di studenti universitari da Terni in fuga verso il Lazio.
I numeri degli studenti che lasciano l’Umbria, certificati dall’Istat e dal Ministero dell’Università e della Ricerca allarmano.
Come riportato da “Il Messaggero”, nell'anno accademico 2003/2004, 2.522 studenti ternani frequentavano l'università in Umbria e 1.319 nel Lazio, nel 2014/2015, 2.025 umbri studiano nel Lazio (con un aumento addirittura del 53%) e solo 1.899 in Umbria (-25%).
Stesso trend se si guarda ai dati relativi alle iscrizioni al primo anno accademico in corso.
La costituzione di un gruppo di lavoro concordata a livello regionale è un’ulteriore trovata per non affrontare i problemi nella loro gravità, ma solo un diversivo per prendere tempo. A tal proposito, vogliamo ricordare che un gruppo di lavoro era stato già costituito e indicato nell’atto di indirizzo del Consiglio Comunale di Terni, ma sia l’Università che la Regione hanno ostacolato il suo funzionamento.
L’unica cosa certa emersa nell’incontro a livello regionale è la clamorosa marcia indietro della Regione sulla realizzazione del “campus universitario” facendo venire meno investimenti per circa 11 milioni di euro (provenienti da Regione e Miur) per Terni, provocando in tal modo un danno all’economia locale.
Per invertire questa direzione di marcia che sta portando Terni e il suo territorio in una sorta di disastro economico e culturale, c’è bisogno che tutti i cittadini, forze sociali ed economiche si uniscano in un “progetto culturale” di risveglio della città.
Serve uno scatto di orgoglio e di dignità da parte di Terni e di tutto il territorio narnese e amerino, non siamo più disponibili ad accettare la politica delle “pacche sulle spalle”.
La proposta che avanziamo è quella della costituzione di un “FORUM” permanente, poiché in ballo non c’è solo il futuro dell’Università a Terni ma anche il futuro di una intera città.
Il Consiglio Direttivo
dell’Associazione Culturale per Terni Città Universitaria