(ASI) La storia sembra ripetersi. Il Perugia calcio di Santopadre rilancia dopo un campionato così così e, come fulmine a ciel sereno, eventi esterni cercano di complicare le cose? In pratica sembra che ci siano complicazioni da parte di un istituto di credito sulla firma della fideiussione (in diritto, è un negozio giuridico con il quale un soggetto, chiamato fideiussore, garantisce un’obbligazione altrui ndr).
Ricordiamo che questa garanzia è un elemento essenziale per l’iscrizione della squadra alla serie B e che questa va depositata, entro il 30 giugno, presso la Lega Nazionale Professionisti Serie B la copia originale a favore della medesima Lega, da fornirsi esclusivamente attraverso fideiussione a prima richiesta dell’importo di 800mila Euro. Quello che ci chiediamo e chiediamo è: può essere davvero a rischio la concessione della fideiussione solo perché c’è un’indagine della Procura di Rieti su presunte false fatture che riguardano società facenti capo al patron Santopadre? La preoccupazione e precauzione delle banca, stante le cose emerse ad oggi, francamente, non sembra esagerata? L’indagine, ovviamente, farà il suo corso. Santopadre ha escluso ogni sua responsabilità. Chi vivrà, vedrà. Ma intanto, se la banca citata da Santopadre ha cominciato a tentennare sulla fideiussione, come rivelato dal presidente in conferenza stampa di ieri , viene inevitabilmente da porsi la domanda: perché?! Basterebbe davvero una indagine tutta ancora da definire per mettere a repentaglio un patrimonio economico ma anche sociale e di una comunità, quale il Perugia calcio viene unanimemente riconosciuto essere? La questione è semplice, se Santopadre è in grado di far fronte con liquidità alla garanzia che la banca deve prestare, non ci sono ragioni perché l’Istituto di credito prenda tempo. Una cosa è certa, il Perugia calcio, per ammissione del Presidente Santopadre è una società sana ed ha i conti in ordine. Pertanto, entrano altrettanto inevitabilmente in campo altre domande che chi ha già vissuto la vicenda del fallimento del 2005, contrassegnata da aspetti mai chiariti, non può non farsi. Perché questa storia esce su un quotidiano romano a questo punto, cioè a sette giorni dalla scadenza per la presentazione della fideiussione? E perché si parla indistintamente di Santopadre e delle sue società, quando giuridicamente una cosa è il patrimonio societario ed una quello sociale? Se Santopadre dovesse pagare come amministratore, non per questo il Perugia sarebbe automaticamente coinvolto. In effetti, sembrerebbe che al momento il Perugia non sia oggetto di indagine diretta. Insomma, al di là di come le cose saranno chiarite in sede giudiziale, e proprio perché ancora non sono state accertate, la bomba di ieri sembra esser scoppiata con un tempismo quantomeno sospetto. E, ad evitare la programmazione di film già visti da queste parti, sarà bene che le cose vengano chiarite e rese trasparenti subito. Da questo punto di vista, sarebbe gradito che le Istituzioni si facciano sentire a difesa del Perugia come bene di tutti. In attesa che le cose siano chiarite giudizialmente, i titoli conquistati sportivamente con merito sul campo vanno protetti, non abbandonati come successe undici anni fa.
La Redazione TifoGrifo.com