(ASI) Un'altra tragedia- Questa volta è un imprenditore umbro che si è tolto la vita. Crisi economica dal 2008 su tutto il territorio nazionale, altro suicidio di un imprenditore umbro il gesto estremo e la fatica ad andare avanti e dignità calpestata, da un sistema bancario che non lascia scampo.
La morte dell’ imprenditore di 61 anni del settore metalmeccanico titolare della Cobem , impiccatosi nel sottoscala della sua azienda, ultimo atto di una vita dedicata al lavoro il suo biglietto: “Non posso più pagare gli stipendi ai miei operai” , si aggiunge ad altri suicidi ed è una sconfitta per lo Stato. L'imprenditore avrebbe dovuto firmare un accordo con i sindacati. L'uomo era alla guida di un gruppo con 130 addetti.
Spesso sono lasciati da soli a combattere tra scadenze e pagamenti e mantenere i posti di lavoro è un fatto assodato.
Il problema che molti Istituti bancari , non rivolgono attenzione verso queste problematiche , Banche e Finanziarie salvate da uno Stato complice e istigatore nelle tragedie avvenute in questi ultimi anni. Se da una parte i Decreti salva- banche hanno nuovamente riempito le casse di alcuni Istituti , al contrario per gli sfortunati imprenditori non c’è stato alcun Decreto , che possa scacciare l’idea che dietro tutto questo convive un piano ‘Massonico’ che rema solo a favore delle Lobby della Finanza europeee contro intere famiglie le quali , oggi continuano a piangere i propri cari".
Cosi ha dichiarato Rosario Murro , Segretario Regionale Rsi Fiamma Nazionale Umbria , e Coordinatore Centro Italia