(ASI) “Tutto è compiuto”. Con questa frase, in vero malinconica e triste, Andrea Liberati, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle ha commentato la partenza dell’ultimo treno della Fcu dalla stazione di Ponte San Giovanni in direzione Città di Castello. Liberati non era solo ad assistere all’ “evento”.
Con lui erano presenti anche Maria Grazia Carbonari e Cristina Rosetti, consigliere comunale perugina del Movimento 5 Stelle. I big locali del Movimento 5 Stelle si sono infatti dati appuntamento nella stazione di Perugia Ponte San Giovanni ieri sera alle 19:30 in concomitanza con la partenza delle ultime due coppie di treni della ex-Fcu in partenza prima della chiusura al servizio commerciale divenuta operativa oggi.
Rosetti : L’inciviltà dell’amministrazione regionale e lo sfregio a salute ed ambiente
Per Cristina Rosetti non ci sono dubbi, “la ferrovia è un metro della civiltà di un paese. Una nazione dove c’è una buona qualità della vita punta irrinunciabilmente sul vettore ferroviario”. La consigliera comunale regge tra le mani un cartello che recita “Ex-Fcu Una morte annunciata”. “Di questo si è trattato” – afferma la Rosetti –“Sembra che ci siano stati sempre sufficienti stanziamenti per consentire la manutenzione ordinaria che invece non è stata fatta. Pertanto le responsabilità sono chiare ed ascrivibili a chi ha gestito questa infrastruttura”. “Rispetto all’Europa stiamo andando indietro. In Europa si punta sulla valorizzazione delle ferrovie. Noi abbiamo una ferrovia che attraversa praticamente tutte le più importanti città della regione ed invece di preservarla e valorizzarla si è giunti alla chiusura. Non si è creduto nel ferro, che pure avrebbe potuto costituire un trampolino per il rilancio del capoluogo di regione favorendo gli spostamenti di lavoratori e turisti. Questa era più che una morte annunciata. Nonostante i “numeri al lotto” dei finanziamenti disposti dallo stato. Nonostante questo sono mancati i 10 milioni di euro necessari per la manutenzione? Non ci è dato saperlo. Ma è un fatto che oggi si chiude. I nostri rappresentanti regionali ci regalano la chiusura di questa infrastruttura strategica. Una chiusura in controtendenza rispetto a tutta Europa”.
Liberati . Dove le decisioni importanti non vengono prese
Andrea Liberati, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle parla della regione come “luogo delle non-decisioni” “Questa chiusura è frutto delle decisioni non prese. Frutto di assecondare l’inerzia di certe scelte mentre l’infrastruttura diventava obsoleta. C’era bisogno di ammodernamenti seri e di manutenzione serie. Invece ci sono stati sprechi milionari fino alla chiusura di oggi. Si tratta di un problema di governance e di cultura politica sbagliata che ha a che fare con la lunga impunità che a lungo è stata assicurata ai responsabili. Oggi finalmente le cose stanno cambiando. Ci siamo noi ed un potere giudiziario che, scomodamente,sta facendo il proprio dovere”. Liberati tra le mani ha il libro di Adriano Cioci, “La Ferrovia Spoleto - Norcia”. La scelta di stringere questo libro tra le mani per tutta la durata della conferenza indetta dal M5S alla stazione di Ponte San Giovanni è dettata da considerazioni circa il fatto che “la storia sembra ripetersi”.
Carbonari. Fcu morta per sprechi ed incompetenze.
Maria Grazia Carbonari ha affermato invece che la chiusura della Fcu era evitabile. “Le difficoltà societarie, ovvero le vicende di Umbria Mobilità, non hanno consentito di fare la normale manutenzione alla ferrovia. Come è logico e normale questo ha posto le condizioni per la fine del servizio. La mancanza di manutenzione è stata per altro ammessa apertamente in commissione dal direttore tecnico di Umbria Mobilità. Tra l’altro noi siamo in questa stazione che è anch’essa vittima di lavori mai concretamente iniziati. Abbiamo preteso l’istituzione di una commissione d’inchiesta per far luce su questo e sulle vicende dei 6 milioni di euro stanziati per i primi lavori alla ferrovia che non hanno portato ad alcun risultato, e per i 12 milioni di euro di prestiti erogati dalla regione. Per queste ragioni la commissione d’inchiesta avrà compito di verificare quali sono le ragioni per cui la nostra ferrovia abbia fatto questa fine. Noi abbiamo fonti che farebbero pensare che la fine della Fcu sia stata decretata da sprechi ed incompetenze ma attendiamo i lavori della commissione per determinare se ciò corrisponde a verità, e per dare risposte ai cittadini”.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia