spoleto 1(UNWEB) Perugia. Sono interamente dedicati alle politiche per il recupero, il ripristino e la messa in sicurezza dei beni culturali, messe in atto dopo il sisma del 1997 e del 2016, i due appuntamenti organizzati dalla Regione Umbria il 30 ottobre alla Rocca Albornoziana di Spoleto e oggi 31 ottobre, al Centro polifunzionale Boeri di Norcia. Entrambe le iniziative - che hanno visto la partecipazione, oltre che dei rappresentanti delle istituzioni, tra le quali la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini per l’incontro di Spoleto, i sindaci dei Comuni di Spoleto e Norcia, Fabrizio Cardarelli e Nicola Alemanno, dei rappresentanti degli ordini professionali, della Protezione civile, del mondo della ricerca scientifica, nonché del già direttore regionale Umbria del Mibact, Vittoria Garibaldi, e della soprintendente Mibact Umbria, Marica Mercalli - rientrano nel programma predisposto dalla Regione in occasione del ventennale del sisma del ’97, in collaborazione con i Comuni di Spoleto e Norcia e degli ordini professionali degli ingegneri, architetti, geologi e geometri laureati, All’incontro di oggi a Norcia è intervenuto l’assessore regionale, Giuseppe Chianella.


“La storia della ricostruzione del ’97 – ha detto la presidente Catiuscia Marini, in apertura del convegno che si è tenuto nel pomeriggio di ieri a Spoleto - è ricca di valore anche dal punto di vista scientifico, perché si è lavorato in modo competente e lungimirante facendo un grande salto di qualità, visto che sono state investite ingenti risorse per la valorizzazione dei beni culturali e per i centri storici. Sono inoltre state fatte scelte strategiche – ha aggiunto la presidente – tra queste l’allestimento del deposito di Santo Chiodo a Spoleto, per la custodia delle opere mobili recuperate in seguito agli eventi sismici, nonché la creazione del centro di Protezione civile di Foligno”.
“Mai avremmo pensato – ha proseguito Marini – di trovarci a fare una riflessione sul terremoto del ’97 gestendo la ricostruzione dopo le scosse dello scorso anno che hanno interessato una parte consistente di territorio regionale. Quindi dobbiamo affrontare le sfide di oggi – ha evidenziato - facendo tesoro del passato, ma con la consapevolezza che la ricostruzione attuale comporta una serie di scelte che vanno partecipate e condivise con la comunità. Abbiamo bisogno di un lavoro di squadra – ha detto la presidente Marini - e possiamo contare sulla certezza delle risorse, su imponenti tecnologie e validi professionisti. Insieme, dovremo anche affrontare il tema della prevenzione e messa in sicurezza dei beni culturali come grande priorità”.
A conclusione del suo intervento la presidente Marini ha ringraziato tutti i professionisti presenti per la qualificatissima opera prestata e finalizzata al recupero dello straordinario patrimonio culturale ed artistico dell’Umbria.
Nel corso dell’incontro è stato reso noto che al momento al deposito di Santo Chiodo sono arrivate a 6 mila le opere ricoverate. Nel deposito, una struttura unica in Italia, le opere vengono custodite e messe dopo il recupero senza alcuna selezione al contrario l’obiettivo è salvare quante più opere possibili, danneggiate dal sisma.


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