(UNWEB) Perugia. E’ stata firmata questa mattina nella sala d’attesa di prima classe della stazione di Fontivegge a Perugia la convenzione tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni e i Sindaci di Perugia Andrea Romizi e Terni Leopoldo Di Girolamo, per l’erogazione delle risorse previste per il programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia.
A Perugia arriveranno oltre 16 milioni (esattamente 16.388.790,60) di euro per il finanziamento –a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione- del progetto presentato dal Comune per l’area di Fontivegge, Bellocchio e Madonna Alta, per il quale è stato scelto il nome “Perugia Codice binario”, con un gioco di parole che intende richiamare il binario della stazione ferroviaria di Fontivegge, fulcro della riqualificazione, ma anche il linguaggio informatico, simbolo dell’innovazione e del futuro della città che da qui si vuole far ripartire.
10 saranno i milioni stanziati, invece, per il finanziamento Interest di Terni che riguarderà l’area Nord est della città.
In base alla convenzione, i fondi saranno erogati in tre tranches: la prima, pari al 20% dell’importo del singolo intervento di cui si compone il progetto, sarà erogata anticipatamente, dopo l’approvazione da parte del comune stesso dei progetti definitivi e il rilascio delle necessarie autorizzazioni; quindi, i pagamenti intermedi saranno erogati a fronte dello stato di avanzamento dei lavori e dei servizi, fino al limite del 95% dei lavori stessi. Infine, la restante quota di finanziamento del 5% sarà erogata una volta certificata la corretta esecuzione dei lavori e delle spese effettivamente sostenute. Tutto previa verifica dello stato di avanzamento dei singoli interventi da parte di un apposito gruppo di monitoraggio.
LA CERIMONIA - Ad accogliere alla stazione di Fontivegge il premier Gentiloni, la presidente della Regione dell’Umbria Catiuscia Marini, il Sindaco di Perugia Andrea Romizi e quello di Terni Leopoldo di Girolamo, il Presidente della Provincia di Perugia Nando Mismetti e il Prefetto Cannizzaro. Dopo i saluti istituzionali, il Presidente del Consiglio è stato accompagnato dalle autorità, a visitare l’area interessata dal progetto Perugia Codice Binario, illustrato dagli assessori comunali allo Sviluppo Economico e Marketing Territoriale Michele Fioroni e all’Urbanistica Emanuele Prisco.
Al termine della visita, le dichiarazioni di rito e la sottoscrizione della convenzione.
Nel ringraziare il Premier per la sua presenza oggi a Perugia, l’assessore Fioroni, in qualità di moderatore degli interventi, ha ricordato come quella di oggi sia, da un alto, la fine di una intensa fase di programmazione e progettazione, ma, dall’altro, l’avvio di una azione di riqualificazione senza precedenti.
Ha quindi passato la parola, nell’ordine, al Sindaco Di Girolamo, al Sindaco Romizi e, per le conclusione al Presidente del consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni.
Il Sindaco Di Girolamo ha parlato di “una nuova modalità di rapporto tra lo Stato e gli enti locali, basata su progetti concreti e criteri rigorosi: una modalità che condividiamo e che, in un’epoca di scarsità di risorse è un’esigenza morale, prima ancora che politica.” Di Girolamo ha, quindi, illustrato il progetto Interest, che come detto, riguarda tutta l’area Nord Est di Terni, a partire, anche in quel caso dalla stazione ferroviaria, per andare poi a coinvolgere aree verdi e ex aree industriali dismesse in un progetto di recupero culturale e urbano “condiviso con la città –ha concluso- e nel quale crediamo molto quale asset strategico e per lo sviluppo di Terni.”
DICHIARAZIONE DEL SINDACO ROMIZI - “Finalmente si finalizza un importante finanziamento –ha detto, invece, il Sindaco Romizi nel corso della cerimonia- che, insieme alle risorse di Agenda urbana e della Cassa di Risparmio di Perugia arriva a 30 milioni di euro. Fontivegge –ha proseguito Romizi- ha nella sua storia i semi dell’innovazione, nasce infatti come nuovo quartiere, voluto e pensato per ospitare il cuore della storica economia cittadina, la fabbrica della Perugina. Oggi, dopo un lungo periodo di declino, si appresta a diventare il cuore intelligente della città che si prepara ad affrontare da protagonista i nuovi scenari. Avevamo di fronte un problema complesso, che ha richiesto delle soluzioni complesse. Nella progettazione degli interventi è stato necessario partire proprio dalla mancanza di prospettiva che, anche in senso fisico, sembrava colpire chi giungeva a Fontivegge, dove il vuoto di pensiero rappresenta un elemento ancora più pericoloso rispetto al vuoto degli immobili. Nel nuovo modello si è voluto superare l’approccio urbanistico che tendeva a privilegiare il contenitore, pensando invece ad un sistema dove l’elemento immateriale determina quello fisico e i contenuti determinano i luoghi fisici in un nuovo approccio. La stazione (train station), dunque, si riappropria del proprio ruolo e diventa la porta di accesso alla brain station, dove le parole chiave sono: intermodalità nei trasporti, innovazione con il centro della grafica avanzata e del coworking, rigeneration center e la casa degli artisti per valorizzare energie e talenti del territorio.
Per questo abbiamo chiamato il nostro progetto Perugia Codice Binario, che rappresenta la volontà e la necessità di ripartire dai contenuti, cercando di parlare un linguaggio universale, che trovi applicazione a tutti i livelli e che, in un’ottica di scalabilità, possa portare benefici e trovare installazioni in tutti i campi in cui una città deve operare nel quotidiano, dall’inclusione sociale alla produzione economica, dalla formazione all’intrattenimento artistico e culturale.
La Fontivegge che verrà sarà il frutto di un’accurata ed innovativa pianificazione che rigenera la città, con contenuti intelligenti, inserendo nel cuore del disagio urbano, il cuore intelligente delle città, grazie soprattutto, al contributo dei giovani.
Nell’opera di progettazione non potevamo non potevamo non ripartire dalla collaborazione con l’istruzione accademica, e dal ruolo che da sempre, dal 1308 precisamente, l’Università degli Studi di Perugia riveste per la città. Allo stesso tempo abbiamo guardato anche lontano, confrontandoci con casi internazionali che ci sembravano talmente riusciti da poter ispirare dei modelli da provare a replicare, come Seattle che ci è vicina, non geograficamente, ma perché città gemella di Perugia da 25 anni. Lì abbiamo capito come avere un cuore tecnologico forte, figlio di un sistema integrato e di un’offerta mirata, può avere una capacità attrattiva di talento, risorse e investimenti enorme. E abbiamo cercato di trovare una soluzione, un vestito su misura per Perugia, partendo da Fontivegge.
Abbiamo maturato sempre più la consapevolezza che a Perugia serve un luogo della creatività e dell’intrattenimento che catalizzi tutte le realtà presenti nel territorio cittadino per promuovere talento, creatività e innovazione.
Le risorse produttive critiche non sono oggi le infrastrutture, gli edifici, i macchinari, ma le abilità degli essere umani.
La chiave della competitività è nelle persone di talento. –ha proseguito Romizi citando il Coworking presso l’ex Upim e il Centro di Grafica avanzata- Il Talento come nuova forma di competenza è una delle parole chiave del ragionamento che sta alla base del progetto. Una città connessa, ma anche generatore di comunità e aggregatore di valori in un’area della città oggi lacerata.
Perugia Codice Binario si inserisce integrandola e irrobustendola in una più ampia visione della città, per esempio Fontivegge costituirà uno dei tasselli del nuovo PUMS, principale snodo della mobilità urbana giornalmente interessato da 45mila trasferimenti con auto private e 13mila passeggeri trasportati da 1300 corse di trasporto pubblico.
Abbiamo ricucito la città, con un ago e filo fatti di fibra ottica, dove la banda ultralarga, (partita, nella pianificazione dei lavori, e non è un caso, proprio da Fontivegge, con le prime accensioni della rete ad un gigabit al secondo, oggi estesa a tutta l’area urbana di Perugia) rappresenta forse l’hardware principale. Perugia Ultradigitale è infatti l’infrastruttura abilitante su cui fare girare quei contenuti (o software per mantenere il linguaggio in stile codice binario) su cui andare a pianificare gli interventi urbanistici. Fibra che inoltre è l’infrastruttura su cui si basa il telecontrollo della nuova illuminazione pubblica a led che è partita proprio da questo quartiere e che interesserà tutto il territorio comunale, per rendere la città più sicura aperta a nuovi servizi smart city. Accendere la luce vuol dire garantire il pieno coinvolgimento dei cittadini e riattivare un sistema di pensiero forte e solido.”
Al termine le conclusioni del Presidente Gentiloni, che ha tenuto a sottolineare il significato particolare di questa firma oggi, in Umbria. “Dobbiamo curare la qualità del tessuto urbano delle nostre città e dei nostri borghi, non solo come dovere verso i cittadini, ma anche per migliorare la nostra capacità di attrazione. Con questi obiettivi era stato lanciato il bando per le periferie per u importo complessivo di quasi 4 miliardi, di cui 2 di risorse statali. Esso rappresenta –ha proseguito- anche una leva per rilanciare il mercato interno, occupazione e consumi, driver per l’ulteriore crescita del nostro paese. Tutti i progetti –ha ricordato ancora il premier- hanno in comune il fatto che mirano a ricucire gli strappi che l’evoluzione della storia ha prodotto nelle città, per recuperare e rilanciare le straordinarie potenzialità di ciascuna, nelle proprie peculiarità. Tre sostanzialmente gli obiettivi di questo rammendo: avere città più competitive, che significa anche sviluppare la capacità di attrazione delle città stesse, la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale, ovvero il miglioramento della capacità di accoglienza delle nostre città.”
Gentiloni ha quindi elogiato la progettualità di Perugia e di Terni per la riqualificazione delle periferie e, ricollegandosi a quanto detto dal Sindaco Romizi ha aggiunto: “Mi piace la connessione tra Perugia e Seattle, noi non abbiamo un Amazon perugino, ma abbiamo Open Fiber, che significa una riduzione delle distanze non solo fisiche, ma anche sociali.”
“In conclusione –ha detto- sottolineo l’importanza di questi rammendi per la valorizzazione di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia ed è un’operazione che viene fatta a più mani, stato regione, comuni, associazioni e privati con una logica che deve essere la logica che muove il nostro paese: il gioco di squadra per il bene comune.”
IL PROGETTO PERUGIA CODICE BINARIO - Questi i progetti presentati dall’amministrazione comunale nel corso del mese di agosto 2016 e finanziati nell’ambito del programma:
Recupero e restauro conservativo dell’Ex Scalo merci per ospitare la Biblioteca delle Nuvole, dedicata interamente al fumetto e all’illustrazione, quindi, laboratori per le arti grafiche e multimediali, nell’ottica di promuovere attività creative e innovative per i giovani (importo dell’intervento pari a 1.400.000,00 euro);
Recupero della Palazzina RFI per realizzare spazi da destinare a sede della Croce Rossa Italiana e ad uffici pubblici (300.000 euro).
Innovativo spazio co-working presso l’Ex Upim con l’obiettivo di favorire le attività professionali giovanili (l’importo di questo intervento ammonta a 440.000 euro)
Un nuovo centro di quartiere dedicato ai temi del sociale, nell’edificio che attualmente ospita il centro anziani e uffici comunali in Via Diaz a Madonna Alta (importo lavori 1.730.000 euro).
Progetti di riqualificazione delle aree verdi del Parco della pescaia e del Parco Vittime delle Foibe, per un importo di 2.160.024 euro, di nuovi impianti di videosorveglianza nelle aree verdi e nelle strade cittadine (430.000 euro), dell’implementazione dell’illuminazione pubblica nelle aree verdi e nel percorso pedonale, per un costo totale di 400.000 euro, della realizzazione di opere per irrigare le aree verdi e gli orti (200.904 euro).
Altri progetti riguardano il recupero dell’edificio della scuola materna Pestalozzi, per un importo complessivo di 1.700.000 euro, interventi sulle fontane di Piazza Vittorio Veneto, Piazza del Bacio e Fonti di Veggio (270.000 euro), la riqualificazione dell’area sportiva di Via Diaz (175.000 euro) e, infine, la diffusione del servizio wifi su tutta l’area per un costo totale di 740.000 euro.
Intervento nella zona compresa tra la stazione ferroviaria e il bus terminal del Minimetrò, che prevede il completamento della pavimentazione su tutta l’area tra via Fontivegge e la nuova area di sosta taxi, la ridefinizione dei percorsi pedonali provenienti da piazza Vittorio Veneto e la separazione di tali percorsi dai flussi veicolari; sarà, inoltre, realizzata una pensilina con copertura fotovoltaica per la protezione del percorso pedonale di collegamento tra la stazione ferroviaria e il bus terminal Minimetro e la sistemazione e riqualificazione a verde delle isole pedonali e dei percorsi di avvicinamento dello spazio Coworking, previsto nel portico dell’Ex Upim.
L’importo previsto dell’intervento è di 940.000 euro.
Altro intervento riguarderà la riqualificazione dell’area a parcheggio ex Metropark e il completamento della pavimentazione tra la stazione ferroviaria e l’edificio ex Scalo merci. Si prevede, in particolare, la realizzazione di un’area a parcheggio avente una capienza di circa 60 posti auto, a servizio della stessa stazione ferroviaria e delle nuove attività che nasceranno all’interno dell’ex scalo merci e di aree a verde ornamentale attrezzato e fruibile, nonchè percorsi pedonali che garantiscano la continuità pedonale tra il parcheggio e la stazione, per una spesa complessiva di 970.000 euro.
Un altro intervento riguarda la mobilità dolce nell’area che dalla stazione di Fontivegge arriva fino ai parchi urbani Chico Mendez e Vittime delle Foibe, dove si intende attuare interventi di moderazione del traffico, attraverso l’istituzione di una zona 30 e la creazione di un corridoio ciclopedonale di collegamento tra il nodo di Fontivegge e l’area dell’ex Tabacchificio in via Cortonese. Costo previsto 1.262.000 euro.
Un ulteriore intervento riguarda, quindi, il sottopasso ferroviario tra via del Macello e la stazione ferroviaria, per il quale si prevedono lavori di riqualificazione con l’obiettivo di incrementare la sicurezza del luogo, migliorarne la luminosità, facilitarne la fruizione anche con le biciclette, nonché migliorare complessivamente la qualità urbana dello snodo. La spesa prevista in questo caso è di 636.000 euro.